Davide si pentì del suo peccato nella polvere e nella cenere. Chiese insistentemente il perdono di Dio e non nascose il suo pentimento né ai grandi uomini né ai servitori del Suo regno. TCS 60.3
Anzi, compose un salmo penitenziale, che parlava del suo peccato e del suo pentimento. Lui sapeva che sarebbe stato cantato dalle generazioni successive. Desiderava che altri avrebbero potuto trarre beneficio dalla triste storia della sua vita. TCS 60.4
I canti che Davide compose furono cantati da tutto Israele, specialmente alla presenza dell'assemblea riunita e davanti a sacerdoti, anziani e cortigiani. Egli sapeva bene che la confessione della sua colpa avrebbe portato i suoi peccati all'attenzione di altre generazioni. TCS 60.5
Presentò il suo caso, per dimostrare in chi riponeva la sua fede e in chi sperava di ottenere il perdono. “Abbi pietà di me, o Dio, per la tua bontà; nella tua grande misericordia cancella i miei misfatti. Lavami da tutte le mie iniquità e purificami dal mio peccato.” “Liberami dal sangue versato, o Dio, Dio della mia salvezza.” [Salmo 51:1,2, 14]. TCS 60.6
Davide non manifestò lo spirito di un inconvertito. Se egli avesse posseduto lo spirito dei governanti delle nazioni che lo circondavano, non avrebbe sopportato che Nathan dichiarasse davanti a lui il suo crimine dipingendolo coi suoi veri colori abominevoli ed avrebbe ucciso colui che fedelmente lo rimproverava. Ma nonostante, l’elevata posizione del suo trono e il suo potere illimitato, il suo umile riconoscimento di tutte le accuse, fu la prova che ancora temeva Dio e tremava davanti alla Parola del Signore. TCS 60.7
I risultati degli errori di Davide TCS 60.8
Davide si rese conto amaramente dei frutti del suo comportamento. I suoi figli agirono approfittando del suo peccato. Amnon commise un grande crimine e Absalom si vendicò ammazzandolo. In questo modo il peccato di Davide era sempre presente nella sua mente, e dovette sentire tutto il peso dell'ingiustizia fatta ad Uria e Betsabea. - 4SGa 85-89. TCS 60.9