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L’obbedienza Richiede Coraggio, 17 luglio FFD 208

L'Angelo disse: «Non stendere la tua mano contro il ragazzo e non gli fare alcun male; ora infatti so che tu temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo figlio». Genesi 22:12 FFD 208.1

Abramo, ... in obbedienza al comando divino, ... prosegue il suo viaggio con Isacco al suo fianco. Vede davanti a sé la montagna che Dio gli aveva indicato come quella su cui doveva sacrificare il proprio figlio. Raccoglie quindi la legna e la mise sulle spalle di Isacco, la vittima sacrificale. Con assoluta obbedienza nonostante il cuore spezzato, non indugiò ulteriormente; è pronto a fare ciò che il Signore gli chiede. Mentre con la mano tremante accendeva il fuoco, Isacco chiede: “Padre, ecco il fuoco e la legna, ma dove è l’agnello per l’olocausto? La prova alla quale fu sottoposto Abramo spezzò il suo cuore, eppure si fa forza e risponde: “Figliolo, Iddio se lo provvederà l’agnello per l’olocausto”. Fino all’ultimo momento non ha il coraggio di rivelargli che proprio lui era la vittima. Ma Isacco non è più un bambino, è un adulto. Se volesse, avrebbe potuto rifiutarsi di sottomettersi a questo piano del padre. Non lo accusa di follia, né cerca di cambiare il suo scopo. Si sottomette. Crede nel suo amore e sa che non farebbe questo terribile sacrificio del suo unico figlio se Dio non gli avesse ordinato di farlo. Giunto il momento: le ultime parole erano state pronunciate, le ultime lacrime erano state versate. Il padre sollevò il coltello per uccidere il figlio ma un angelo di Dio gli gridò dal cielo: “Abrahamo, Abrahamo! E quegli rispose: Eccomi. E l’angelo: Non metter la mano addosso al ragazzo, e non fargli alcun male; poiché ora so che tu temi Iddio, giacché non m’hai rifiutato il tuo figliuolo, l’unico tuo. E Abrahamo alzò gli occhi, guardò, ed ecco dietro a sé un montone, preso per le corna in un cespuglio. E Abrahamo andò, prese il montone, e l’offerse in olocausto invece del suo figliuolo”. Genesi 22:11-13. 3T, 368 FFD 208.2

Per ubbidire a Dio volontariamente in ogni circostanza è necessario un grande coraggio. MS 146, 1902. FFD 208.3

Possiamo conoscere Cristo solo amandolo e obbedendogli. Il Signore chiama uomini valorosi, che non falliranno o si scoraggeranno. MS 19, 1892 FFD 208.4