Quando considero i tuoi cieli, che sono opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cosa è l'uomo, perché te ne ricordi, e il figlio dell'uomo, perché lo visiti? Salmo 8:3,4 FFD 110.1
Dio ci incoraggia a contemplare le Sue opere nel mondo naturale. Desidera che volgiamo la nostra mente dallo studio dell'artificiale al naturale. Lo capiremo meglio quando alzeremo gli occhi verso la natura creata da Dio e contempleremo le opere che le Sue stesse mani hanno creato. Quando la Sua mano ha modellato le colline e le ha posizionate in modo che non si possono spostare se non al Suo comando. Il vento, il sole, la pioggia, la neve e il ghiaccio, e tutte le cose da Lui create agiscono sul Suo comando e secondo la Su volontà. FFD 110.2
Per il cristiano, l’amore e la benevolenza di Dio possono essere visti in ogni dono che riceve. Le bellezze in natura sono un tema per la contemplazione. Nello studio della bellezza naturale che ci circonda, la mente è trasportata attraverso la natura all’Autore di tutto ciò che è bello. Tutte le opere di Dio stanno parlando ai nostri sensi, magnificando il Suo potere, esaltando la Sua saggezza. Ogni cosa creata ha in sé un fascino che interessa il figlio di Dio e plasma il suo gusto nel considerare queste preziose prove dell’amore di Dio al di sopra dell’opera dell’abilità umana. Con parole ardenti, il profeta magnifica la creazione di Dio: “Quando considero i tuoi cieli, che sono opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai disposte, che cosa è l'uomo, perché te ne ricordi, e il figlio dell'uomo, perché lo visiti”? YI, March 24, 1898 FFD 110.3
Il mondo, anziché dedicare più tempo al Creatore dei cieli e della terra, lo impiega in piaceri o allo sport. Dio esorta le Sue creatore a separarsi dalla confusione e dalle perplessità che li circondano e ammirare la Sua opera. I corpi celesti sono degni di contemplazione. Dio li ha creati per il bene dell’uomo, e mentre studiamo le Sue opere, gli angeli saranno al nostro fianco per illuminare la nostralmente e proteggerla dall’inganno satanico. MS 96, 1899 FFD 110.4