Go to full page →

Una Voce Nel Deserto, 17 luglio NPC 216

Elia, il Tishbita... disse ad Achab: «Com’è vero che vive l’Eterno, il DIO d’Israele, alla cui presenza io sto, non ci sarà né rugiada né pioggia in questi anni, se non alla mia parola”. 1 Re 17:1 NPC 216.1

Sui monti di Galaad, a oriente del fiume Giordano, al tempo del re Acab, abitava un uomo devoto e fedele che avrebbe agito coraggiosamente per arginare la dilagante apostasia d’Israele. Pur vivendo lontano da ogni città importante e senza avere nessuna posizione di rilievo, Elia di Tisbe accettò la missione affidatagli, fiducioso che Dio lo avrebbe guidato e gli avrebbe assicurato il successo. Egli pronunciava parole forti, che esprimevano la sua fede e tutta la sua vita fu consacrata a un’opera di riforma. La sua era la voce di chi grida nel deserto per condannare il peccato e opporsi all’ondata straripante del male. Pur presentandosi al popolo per rimproverarlo del peccato, trasmetteva anche un messaggio di speranza a tutti coloro che desideravano essere incoraggiati... NPC 216.2

A Elia venne affidata la missione di comunicare ad Acab il castigo che gli era destinato. Il profeta non rivendicò l’incarico di essere il portavoce di Dio: il Signore stesso gli affidò il suo messaggio. Fiero dell’onore di essere al servizio di Dio, Elia non esitò a ubbidire all’ordine divino, anche se questo avesse implicato il rischio di una morte rapida decretata dal re... Solo un’incrollabile fede nell’infallibile potenza di Dio diede a Elia la forza di trasmettere il suo messaggio. Se non avesse avuto fiducia assoluta in colui che serviva non avrebbe mai osato presentarsi davanti ad Acab. Dirigendosi verso Samaria Elia aveva camminato sulle rive di ruscelli, valicato colline verdeggianti e attraversato foreste maestose che sembravano sfidare la siccità. Ovunque si posasse lo sguardo tutto era rivestito di bellezza. Il profeta avrebbe potuto chiedersi come quei corsi d’acqua che non avevano mai cessato di scorrere potevano inaridirsi e come quelle colline e quelle vallate verdeggianti sarebbero state bruciate dalla siccità. Il dubbio non lo sfiorò nemmeno. Era profondamente convinto che Dio avesse deciso di umiliare il regno di Israele apostata e che tramite il castigo esso sarebbe giunto a pentirsi. L’ordine divino era stato dato; la parola di Dio era certa e quindi, rischiando la vita, Elia adempì coraggiosamente al suo mandato. NPC 216.3