Ora infatti vediamo come per mezzo di uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo a faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò proprio come sono stato conosciuto. 1 Corinzi 13:12 NPC 382.1
Noi riconosceremo i nostri amici, come i discepoli riconobbero Gesù. Se nella loro vita sono stati malati, deformati o sfigurati, resusciteranno in piena salute e perfezione, ma nel loro corpo glorificato manterranno perfettamente l’identità della loro persona. Allora conosceremo come siamo stati conosciuti. (1 Corinzi 13:12) Sul volto splendente della luce che emana da Gesù, riconosceremo i lineamenti di coloro che amiamo. I redenti riconosceranno e incontreranno quelli che grazie a loro furono condotti al Salvatore. Quali benedette conversazioni avranno con queste persone! “Io ero un peccatore — dirà uno — senza speranza e senza Dio nel mondo, e tu sei venuto e mi hai indicato il prezioso Salvatore come unica speranza”. L’altro dirà: “Io ero un pagano in terre straniere; tu hai lasciato gli amici e le comodità della tua casa confortevole, e sei venuto ad insegnarmi come incontrare il Salvatore e credere in Lui come l’unico vero Dio. Ho distrutto i miei idoli e ho adorato Dio; e ora posso vederlo faccia a faccia. Sono salvo, eternamente salvo, per ammirare Colui che amo”. Altri esprimeranno gratitudine verso quelli che portarono il cibo agli affamati e visitarono gli ignudi. “Quando la disperazione inondava il mio cuore d’incredulità, il Signore t’inviò a me — diranno — per parlarmi con parole di speranza e consiglio. Hai portato il cibo per supplire le mie necessità fisiche, e la Parola di Dio per supplire le mie necessità spirituali. Mi trattasti come un fratello; simpatizzasti con le mie pene, e restaurasti il mio spirito ferito e afflitto, in tal modo da poter afferrare la mano di Cristo, che era lì per salvarmi. Hai tolto la mia ignoranza, insegnandomi pazientemente che vi era un Padre nei cieli che aveva cura di me. Mi leggesti le preziose promesse della Parola di Dio. Mi ispirasti la fede che doveva salvarmi. Il mio cuore fu intenerito, soggiogato e infranto nel contemplare il sacrificio che Cristo aveva fatto per me... Ora sono qui salvo, eternamente salvo, per vivere sempre in Sua presenza e adorare Colui che diede la Sua vita per me”. Che gioia sarà per questi redenti incontrarsi e salutare chi si preoccupò dell’altrui salvezza! E quelli che hanno vissuto non per il proprio piacere ma per essere una benedizione nei confronti dei meno fortunati, avranno il cuore elettrizzato per la soddisfazione. NPC 382.2