Un’illustrazione di questa verità si trova nella storia dell’antica Babilonia. Al re Nabucodonosor fu rappresentato il governo della sua nazione sotto forma di un grande albero la cui “altezza giungeva al cielo ed era visibile dalle estremità di tutta la terra. Il suo fogliame era bello, il suo frutto era così abbondante che tutti potevano nutrirsene. Le bestie dei campi si riparavano sotto la sua ombra, gli uccelli del cielo abitavano fra i suoi rami e ogni creatura si nutriva del suo frutto”. Daniele 4:11, 12. Questa immagine indica il carattere di un governo che compie il programma divino, un governo che protegge e costruisce la nazione. PEC 99.4
Dio esaltò Babilonia affinché questa adempisse il suo progetto. La prosperità perdurò nella nazione fino a quando questa raggiunse un livello di ricchezza e potenza tale che non fu mai uguagliato, e che fu giustamente rappresentato dalla Scrittura con il simbolo ispirato della “testa d’oro”. Cfr. Daniele 2:38. PEC 99.5
Il monarca, però, non seppe riconoscere il potere che lo aveva reso grande e, nell’orgoglio del suo cuore, disse: “Non è questa la grande Babilonia che io ho costruita come residenza reale con la forza della mia potenza e per la gloria della mia maestà?” Daniele 4:30. PEC 99.6
Anziché proteggere i popoli, Babilonia ne divenne l’oppressore orgoglioso e crudele. Le parole ispirate che dipingono la crudeltà e l’avidità dei pastori d’Israele, rivelano anche il segreto della caduta di Babilonia e di molti altri regni nella storia del mondo: “...avete dominato su di loro con violenza e con asprezza”. Ezechiele 34:3, 4. PEC 99.7
Al re di Babilonia giunse la sentenza di colui che tutto vede: “Sappi, o re Nabucodonosor, che il tuo regno ti è tolto!” Daniele 4:31. PEC 99.8
“Babilonia, lo splendore dei regni, la superba bellezza dei Caldei, sarà come Sodoma e Gomorra quando Dio le distrusse”. Isaia 13:19. PEC 99.9