Gesù aveva parlato davanti alla folla, ma quando fu solo e si sedette sul monte degli Ulivi, Pietro, Giovanni, Giacomo e Andrea gli si accostarono e gli chiesero: “Quando avverranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine dell'età presente?” Matteo 24:3. Nella sua risposta Gesù non distinse la distruzione di Gerusalemme dal giorno del suo ritorno ma intrecciò la descrizione di quei due eventi. Se avesse presentato ai discepoli il futuro così come si presentava al suo sguardo, non sarebbero stati in grado di sopportarne la rivelazione. Nella sua misericordia unì la descrizione di quei due grandi avvenimenti e lasciò ai discepoli il compito di approfondirne da soli il significato. — The Desire of Ages, 628 (1898). UG 20.1
Molti che si dicono avventisti hanno cercato di stabilire una data. Una dopo l'altra ne sono state fissate molte per il ritorno di Cristo. Tutte sono risultate sbagliate. Il tempo esatto del ritorno del nostro Signore non è a conoscenza dei comuni mortali. Perfino gli angeli che assistono coloro che erediteranno la salvezza lo ignorano: “Ma quanto a quel giorno e quell'ora nessuno li sa, neppure gli angeli del cielo, ma il Padre solo”. Matteo 24:36. — Testimonies for the Church 4:307 (1879). UG 20.2
Noi non conosciamo il tempo preciso né della discesa dello Spirito Santo né del ritorno di Cristo... Perché il Signore non l'ha rivelato? Perché non ne avremmo fatto buon uso. Saperlo avrebbe creato in mezzo a noi una situazione tale da ritardare l'opera di Dio e il compito che abbiamo di preparare gli altri ad affrontare il gran giorno. Non dobbiamo vivere sotto la spinta del momento. UG 20.3
Non si può dire che verrà tra uno, due o cinque anni, né si può trascurare la sua venuta affermando che non sarà prima di 10 o di 20 anni. — The Review and Herald, 22 marzo 1892. UG 20.4
Ci stiamo avvicinando al gran giorno del Signore. I segni si avverano ma non abbiamo nessun messaggio che ci dica il giorno e l'ora dell'apparizione di Cristo. Il Signore saggiamente ci ha nascosto questa notizia proprio perché fossimo sempre vigili e in attesa di vedere apparire il nostro Signore Gesù Cristo sulle nuvole del cielo. — Lettera 28, 1987. UG 20.5
Il momento preciso del ritorno del Figlio dell'uomo fa parte del mistero di Dio. — The Desire of Ages, 633 (1898). UG 21.1
Non apparteniamo a quella categoria di persone che vogliono definire con esattezza quanto tempo passerà prima che Gesù torni una seconda volta in potenza e gran gloria. Alcuni lo hanno fatto e pur non essendo successo niente, la loro presunzione li ha portati a fissare altre date e altro ancora. Ma i continui fallimenti li hanno bollati come falsi profeti. — Fundamentals of Christian Education, 335 (1895). UG 21.2
Dio non rivela il momento della fine della storia terrena, non dice se sarà tra cinque, dieci, o venti anni. Non dà a nessuno la scusa per rimandare la preparazione della sua apparizione. Nessuno potrà dire come il servo infedele: “Il mio signore ritarda il suo arrivo”, perché questo porterebbe tutti a trascurare le opportunità e i privilegi che abbiamo ricevuto e che ci permettono di prepararci per il grande giorno. — The Review and Herald, 27 novembre 1900. UG 21.3
Poiché i tempi ripetutamente fissati sono scaduti, il mondo sta passando, mai come prima d'ora, un periodo d'incredulità per quanto riguarda il prossimo ritorno di Cristo. Si osserva con disprezzo coloro che hanno fissato i tempi e ci si allontana dalla sostanziale verità della Parola di Dio che dice che la fine di tutte le cose è vicina. — Testimonies for the Church 4:307 (1879). UG 21.4
Ho sentito che il fr. Daniells ha affermato che il Signore ritornerà nei prossimi cinque anni. Spero proprio che questa idea non ci presenti agli occhi degli estranei come coloro che pretendono di fissare una data. Evitiamo simili affermazioni. Non fanno del bene e non sono le premesse giuste per ottenere un risveglio. Ogni parola deve essere misurata per non dare l'occasione ai fanatici di sfruttarla per creare emotività e anche dispiacere allo Spirito del Signore. UG 21.5
Il nostro obiettivo non è quello di smuovere ed eccitare le passioni che coinvolgono la persona solo sul piano emotivo senza il controllo della volontà. Sento che dobbiamo essere guardinghi, perché Satana cerca in ogni modo di insinuarsi con le sue arti e i suoi inganni per danneggiarci. Dobbiamo temere di creare false sensazioni ed emozioni perché le reazioni saranno inevitabili. — Lettera 34, 1887. UG 21.6
Ci saranno sempre nella chiesa movimenti falsi e fanatici fomentati da persone che pretendono di essere guidate da Dio, che si attivano prima ancora che venga loro richiesto, pronte a indicare il giorno e l'ora dell'adempimento delle profezie. Il nemico sarà soddisfatto, perché l'inevitabile delusione che ne deriverà creerà confusione e sfiducia. — Selected Messages 2:84 (1897). UG 21.7
Durante l'assemblea di Jackson ho chiaramente detto ad alcuni gruppi di fanatici che stavano facendo il gioco dell'avversario. Quelle persone, che vivevano nelle tenebre, affermavano di aver ricevuto una rivelazione dal cielo circa il compimento del tempo di prova per il mese di ottobre 1884. Allora dissi pubblicamente che il Signore si era compiaciuto di mostrarmi che il messaggio di Dio a partire dal 1844 non conteneva alcuna data precisa. — Selected Messages 2:73 (1885). UG 22.1
La nostra posizione è stata quella di attendere e vegliare senza lanciare proclami che fissino un tempo tra la chiusura dei periodi profetici del 1844 e il momento del ritorno del Signore. — Manuscript Releases 1:270 (1888). UG 22.2
Non ci sarà un altro messaggio che fisserà un tempo preciso. Oltre il periodo di tempo (Apocalisse 10:4-6) che va dal 1842 al 1844 non è possibile tracciare una linea sicura del tempo profetico. La data più lontana arriva all'autunno del 1844. — The S.D.A. Bible Commentary 7:971 (1900). UG 22.3
Mi è stato mostrato il gruppo presente alla Conferenza Generale e l'angelo mi ha detto: “Alcuni diventeranno cibo per i vermi, altri saranno sottoposti alle sette ultime piaghe, altri ancora saranno viventi e rimarranno sulla terra per essere traslati in cielo al ritorno di Gesù”. — Testimonies for the Church 1:131, 132 (1856). UG 22.4
Poiché il tempo è breve dovremmo lavorare con diligenza e doppia energia. I nostri figli potrebbero non avere il tempo di frequentare l'università. — Testimonies for the Church 3:159 (1872). UG 22.5
Non mi sembra saggio mettere al mondo dei bambini. Il tempo è breve, i pericoli degli ultimi tempi incalzano e i bambini saranno distrutti dagli eventi. — Lettera 48, 1876. UG 22.6
In tempi come questi, in cui la storia del mondo sta per concludersi e in cui stiamo entrando nel tempo della prova come mai prima di ora, meno matrimoni si faranno meglio sarà, sia per gli uomini che per le donne. — Testimonies for the Church 5:366 (1885). UG 22.7
L'ora verrà, non è lontana, e alcuni di noi pensano di rimanere vivi sulla terra, di vedere la profezia adempiuta, di udire la voce dell'arcangelo e la tromba di Dio riecheggiare tra monti, valli e mari fino alle estremità della terra. — The Review and Herald, 31 luglio 1888. UG 22.8
Il tempo della prova è in mezzo a noi, perché il forte grido del terzo angelo è già iniziato con la rivelazione della giustizia di Cristo, il Redentore che perdona i peccati. — Selected Messages 1:363 (1892). UG 22.9
Difficile è la lunga notte di tenebre ma il mattino viene rinviato per misericordia, perché se il Maestro ritornasse ora troverebbe molti impreparati. — Testimonies for the Church 2:194 (1868). UG 22.10
Se gli avventisti, dopo la grande delusione del 1844, avessero mantenuto salda la fede e proseguito uniti il cammino aperti alla provvidenza di Dio, e avessero accettato il messaggio del terzo angelo aiutati dalla potenza dello Spirito Santo che lo avrebbe proclamato al mondo, avrebbero visto la salvezza di Dio. Il Signore li avrebbe enormemente aiutati, l'opera sarebbe stata terminata e Cristo sarebbe venuto prima per ricevere il suo popolo e dargli la sua ricompensa. UG 23.1
Non è per volontà di Dio che Cristo non è ancora tornato. Per qua-rant'anni l'incredulità, le lamentele e la ribellione tennero lontano l'antico Israele dalla terra di Canaan. Gli stessi peccati hanno ritardato per l'Israele moderno l'entrata nella Canaan celeste. È per l'incredulità, per la mondanità, per la scarsa consacrazione e i conflitti tra chi si confessa popolo di Dio che siamo stati trattenuti in questo mondo di peccato e dolore per così tanti anni. — Evangelism, 695, 696 (1883). UG 23.2
Se la chiesa di Cristo avesse svolto fedelmente il compito che il Signore le aveva assegnato, il mondo sarebbe già stato avvertito e il Signore sarebbe tornato con potenza e gran gloria. — The Desire of Ages, 633, 634 (1898). UG 23.3
Gli angeli di Dio nei loro messaggi agli uomini parlano di tempi molto brevi.1Cfr. Romani 13:11, 12; 1 Corinzi 7:29; 1 Tessalonicesi 4:15, 17; Ebrei 10:25; Giacomo 5:8, 9; 1 Pietro 4:7; Apocalisse 22:6, 7. È quello che mi è sempre stato mostrato. È anche vero che questi tempi si sono prolungati più di quanto ci saremmo aspettati all'inizio del nostro messaggio. Il ritorno del nostro Salvatore non è avvenuto così presto come lo desideravamo. Ma è forse la Parola del Signore che è venuta meno? Niente affatto! Sarà bene ricordarci che le promesse e le minacce del Signore hanno dei vincoli.2Cfr. Geremia 18:7-10; Giovanni 3:4-10. UG 23.4
A causa della nostra insubordinazione forse dovremo restare su questa terra ancora per molti anni, come successe ai figli d'Israele, ma per amore di Cristo il suo popolo non deve aggiungere peccato a peccato incolpando Dio dei propri errori. — Evangelism, 695, 696 (1901). UG 23.5
Cristo attende e brama di vedere la sua immagine riflessa dalla sua chiesa. Quando il popolo di Cristo rifletterà perfettamente il suo carattere, Egli verrà a reclamarlo come sua proprietà. È privilegio di ogni cristiano non solo di attendere, ma anche di affrettare il ritorno del nostro Signor Gesù Cristo. Se tutti coloro che professano il suo nome portassero frutto alla sua gloria, con quanta rapidità si potrebbe spargere il seme evangelistico in tutto il mondo! Ben presto l'ultimo grande raccolto sarebbe maturo e Cristo ritornerebbe a raccogliere il prezioso grano. — Christ's Object Lessons, 69 (1900). UG 23.6
Facendo conoscere il messaggio del Vangelo al mondo, possiamo affrettare il ritorno del Signore. Non dobbiamo solo attendere, ma affrettare il ritorno del Signore Gesù. Cfr. 2 Pietro 3:12. — The Desire of Ages, 633 (1898). UG 23.7
Per distruggere il peccato e le sue conseguenze, Dio ha dato il suo Figlio prediletto e ci ha offerto la possibilità di mettere fine a questa situazione di sofferenza, collaborando con lui. — Education, 264 (1903). UG 24.1
Colui che è infinito controlla tutte le nazioni con molta precisione. La sua misericordia lo porta a intervenire con richiami continui, ma quando le cifre raggiungeranno una certa misura, già fissata da Dio, il ministero della sua ira avrà inizio. — Testimonies for the Church 5:208 (1882). UG 24.2
Dio tiene la contabilità delle nazioni. Nei libri del cielo i numeri a loro sfavore crescono, e quando verrà emanata la legge sull'osservanza obbligatoria del primo giorno della settimana la coppa sarà piena. — The S.D.A. Bible Commentary 7:910 (1886). UG 24.3
Dio ha un conto aperto con le nazioni... Quando verrà il tempo in cui l'iniquità raggiungerà il limite fissato dalla misericordia di Dio, la sua sopportazione cesserà. Quando i libri del cielo avranno accumulato il massimo delle trasgressioni consentite, la punizione arriverà. — Testimonies for the Church 5:524 (1889). UG 24.4
C'è un limite che gli uomini non possono superare, perché oltre questo cessa la misericordia e inizia l'attuazione del giudizio. — Patriarchs and Prophets, 162, 165 (1890). UG 24.5
Si avvicina il tempo in cui gli uomini per la loro insolenza e per i loro inganni raggiungeranno un punto limite oltre il quale Dio non permetterà di andare e impareranno che lì termina la pazienza di Yahweh. — Testimonies for the Church 9:13 (1909). UG 24.6
C'è un limite al di là del quale le punizioni divine non possono più essere differite. — Prophets and Kings, 417 (1914). UG 24.7
C'è ancora un po' di tempo prima che gli abitanti della terra abbiano riempito la coppa della loro iniquità; poi l'ira di Dio, tenuta sotto controllo da molto tempo, si risveglierà e questa terra di luce berrà la coppa della sua ira. — Testimonies for the Church 1:363 (1863). UG 24.8
La coppa dell'iniquità è quasi piena e la giustizia di Dio sta per abbattersi sul colpevole. — Testimonies for the Church 4:489 (1880). UG 24.9
La malvagità degli abitanti della terra ha quasi raggiunto il suo massimo. Il mondo ha quasi raggiunto il punto in cui Dio permetterà al distruttore di fare ciò che vuole. — Testimonies for the Church 7:141 (1902). UG 24.10
La trasgressione ha quasi raggiunto il suo limite. Il mondo è confuso e gli uomini sono terrorizzati. La fine è molto vicina. Noi che conosciamo la verità dovremmo prepararci ad affrontare quello che sta per accadere e che arriverà come un'enorme sorpresa. — Testimonies for the Church 8:28 (1904). UG 24.11
Impariamo a pensare e a vivere il gran giorno del giudizio perché pensare al giorno in cui tutto sarà rivelato formerà il nostro carattere. Un fratello mi ha detto: “Sorella White, lei pensa che il Signore tornerà tra dieci anni?”. “Per lei fa differenza se ritorna tra due, quattro o dieci anni?”. “Ma certo” mi rispose “perché per alcune cose agirei diversamente da come agisco ora se sapessi che il Signore ritornerà tra dieci anni”. UG 25.1
“E che cosa farebbe di diverso?” gli chiesi. UG 25.2
“Per esempio venderei i miei possedimenti, comincerei a esaminare la Parola di Dio, cercherei di mettere in guardia le persone, le istruirei, e infine chiederei a Dio di prepararmi a incontrarlo”. UG 25.3
Allora gli dissi: “Se sapesse che il Signore non ritornerà prima di venti anni agirebbe in modo diverso?”. UG 25.4
E mi rispose: “Sì, penso proprio di sì”. UG 25.5
Quanto era egoista il suo modo di pensare e di ritenere che la sua vita sarebbe stata diversa se avesse saputo che il Signore sarebbe tornato tra dieci anni! Enoc camminò con Dio per trecento anni. E questo ci fa capire che dovremmo camminare con Dio ogni giorno e che non saremo salvi se non veglieremo e aspetteremo. — Manoscritto 10, 1866. UG 25.6
Coloro che sono indolenti e trascurano l'opera di Dio non trovino riposo, né giorno né notte. La fine è vicina. Gesù desidera ricordarci ogni istante che il tempo è breve. — Lettera 97, 1886. UG 25.7
Quando ci ritroveremo con i redenti sul mare di vetro con le arpe d'oro e con le corone di gloria, e davanti a noi ci sarà l'eternità, allora capiremo quanto sia stato breve il tempo della prova e dell'attesa. — Manuscript Releases 1:266 (1886). UG 25.8