I genitori sono invitati a educare i loro figli all’autocontrollo e alla rinuncia. Devono sempre aver presente l’obbligo di ubbidire alla Parola di Dio e di vivere per essere collaboratori di Gesù. Devono insegnare ai loro figli a condurre una vita semplice, evitando vestiti, cibi e arredamenti costosi. Le condizioni grazie alle quali erediteremo la vita eterna sono state poste in questi termini: “Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore... e il tuo prossimo come te stesso”. CEC 211.1
I genitori non hanno insegnato ai figli i precetti della legge di Dio nel modo richiesto dal Signore. Hanno inculcato loro delle abitudini egoistiche. Li hanno abituati a considerare i loro compleanni e le feste come occasioni per ricevere dei regali secondo le abitudini della società in cui viviamo. Queste occasioni dovrebbero servire a far crescere la conoscenza che già hanno di Dio e a rendere sensibile il loro cuore alla grazia e all’amore che hanno preservato la loro vita per un altro anno ancora, al contrario sono orientati verso piaceri egoistici, divertimenti ed esaltazione di se stessi. Sono stati protetti dalla potenza di Dio in ogni istante della loro vita e i genitori non insegnano loro a ricordarsene e a esprimere la riconoscenza nei confronti delle benedizioni ricevute. Se i bambini e i giovani ricevessero oggi un’educazione adeguata, dalle loro labbra scaturirebbe gratitudine nei confronti di Dio. Un gran numero di offerte, anche se modeste, sarebbe affidato, dai piccoli, al tesoro di Dio, come offerta di ringraziamento! Si ricorderebbero di lui invece di dimenticarlo. CEC 211.2
Non è soltanto in occasione dei compleanni che i genitori dovrebbero sottolineare le benedizioni del Signore in modo del tutto speciale, ma il Natale e l’anno nuovo dovrebbero essere in ogni famiglia un periodo in cui ricordarsi del loro Creatore e Redentore. Invece di consacrare doni e offerte all’acquisto di regali, si dovrebbe esprimere rispetto, onore e riconoscenza a Dio e i doni e le offerte affluirebbero spontaneamente. Il Signore desidera che ci si ricordi di lui, ma quante volte Dio è dimenticato in simili occasioni! (...) CEC 211.3
Quando organizzate una festa, fate in modo che sia una giornata speciale e piacevole per i vostri figli, ma anche per il povero e per l’afflitto. Non lasciate che questo giorno trascorra senza che Gesù riceva offerte di riconoscenza. Genitori e figli si impegnino diligentemente per recuperare il tempo perso e ovviare alle trascuratezze del passato. Istaurino delle abitudini diverse da quelle mondane. CEC 211.4
Molte cose possono essere organizzate con gusto e poche spese rispetto a regali inutili che spesso offriamo ai nostri figli e ai nostri amici, manifestando ugualmente la nostra amicizia e rendendoli felici. Potete programmare un incontro con i vostri figli durante il quale spiegherete la ragione che vi ha spinto ad apportare un cambiamento al valore dei vostri regali, spiegando loro che siete convinti di aver attribuito troppa importanza al loro piacere piuttosto che alla gloria di Dio. Dite loro che avevate pensato innanzi tutto al vostro piacere, al vostro divertimento e al desiderio di conformarvi alle abitudini della società facendo doni a coloro che non ne avevano bisogno, invece di pensare al progresso dell’opera di Dio. CEC 211.5
Come i magi di un tempo, venuti dall’Oriente, potete offrire a Dio i vostri doni migliori e mostrargli come apprezzate ciò che Egli ha donato all’umanità per salvarla. Orientate i pensieri dei vostri figli verso uno scopo preciso, spingendoli a presentare a Dio delle offerte per il dono del suo unico Figlio. — The Review and Herald, 13 novembre 1894. CEC 212.1