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Capitolo 35: Ciò che conta agli occhi di Dio CEC 125

Fra coloro che si professano figli di Dio ci sono uomini e donne che amano l’ambiente e le cose che li circondano e sono sviati dal loro influsso. Respingono tutto ciò che è di natura divina. La loro spiritualità è morta; sono diventati agenti di Satana e alimentano l’ingiustizia. CEC 125.2

A questa categoria di persone si contrappongono gli uomini poveri ma onesti e laboriosi, pronti ad aiutare coloro che sono in difficoltà e che preferiscono sopportare l’ingiustizia piuttosto che manifestare l’avarizia e l’avidità del ricco. Essi pensano che una coscienza pura e dei buoni principi valgano più dell’oro. Sono disposti a fare tutto il bene possibile. Se qualche attività di beneficenza richiede il loro denaro e la loro collaborazione sono i primi ad accettare e spesso donano al di là delle loro possibilità rinunciando anche a cose utili per realizzare l’attività intrapresa. CEC 125.3

Questi uomini dispongono forse di pochi mezzi, pensano di non avere molte capacità o saggezza, non esercitano forse un forte influsso, ma agli occhi di Dio hanno molto valore. Forse non vengono neanche considerati molto intelligenti, ma manifestano una saggezza superiore a quella di coloro che hanno uno spirito calcolatore e avido, quasi come la saggezza divina è superiore a quella umana; essi accumulano in cielo un tesoro incorruttibile che durerà per l’eternità. — The Review and Herald, 19 dicembre 1899. CEC 125.4