Offrendo la sua vita per la salvezza dell’uomo il Cristo ha rivelato che il suo amore è più forte della morte. Pur dovendo sostenere la lotta più accanita contro le potenze delle tenebre, il suo amore si rafforzava. Egli sopportò la separazione dal Padre e questo lo spinse a gridare con angoscia: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” Il prezzo che assicurava la nostra redenzione fu pagato quando, nell’ultima lotta, il Cristo esclamò: “Ogni cosa è compiuta!” TT1 161.2
Molti, pur definendosi cristiani, si preoccupano dei loro affari e si entusiasmano per nuovi ed eccitanti divertimenti, mentre sono tiepidi, per non dire addirittura gelidi, nei confronti dell’opera di Dio. Essa, invece, è importante e può appassionare, perché implica interessi eterni. Rimanere calmo e indifferente di fronte a questo soggetto è peccato. Le scene del Calvario suscitano profonda emozione ed entusiasmo. Infatti la nostra mente e la nostra immaginazione non potranno mai comprendere pienamente come il Cristo, così perfetto e così innocente, abbia subito una morte simile portando su di sé il peso dei peccati del mondo. Non possiamo investigare la lunghezza, la larghezza, la profondità e l’altezza di questo amore. La contemplazione dell’insuperabile profondità dell’amore del Salvatore dovrebbe illuminare la mente, conquistare l’anima, affinare ed elevare gli affetti, trasformare completamente il carattere. Ecco quanto scriveva l’apostolo Paolo: “poiché mi proposi di non saper altro fra voi, fuorché Gesù Cristo e lui crocifisso”. 1 Corinzi 2:2. Anche noi possiamo pensare al Calvario e dire: “Ma quanto a me, non sia mai ch’io mi glori d’altro che della croce del Signor nostro Gesù Cristo, mediante la quale il mondo, per me, è stato crocifisso, e io sono stato crocifisso per il mondo”. Galati 6:14. TT1 161.3
Considerando a quale prezzo fu acquistata la nostra redenzione, quale sarà la sorte di chi trascura questa salvezza? Quale sarà la punizione per coloro che si definiscono discepoli di Gesù e non ubbidiscono alle sue richieste, non prendono su di loro la croce con umiltà e non lo seguono da Betlemme al Golgota? Gesù disse: “...chi non raccoglie con me, disperde”. Matteo 12:30. TT1 162.1