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Capitolo 51: Riunioni di preghiera TT1 189

Recentemente ho ricevuto la lettera di un fratello che stimo molto. Mi chiedeva come organizzare delle riunioni di preghiera. Egli desiderava sapere se le preghiere dovevano susseguirsi senza interruzione o piuttosto alternarsi, con pause di alcuni istanti, per poi riprendere a pregare. TT1 189.1

Secondo i messaggi che ho ricevuto in merito, sono giunta alla conclusione che Dio non vuole che noi, quando ci riuniamo per lodarlo, rendiamo questi incontri noiosi e faticosi, restando a lungo inginocchiati ad ascoltare preghiere interminabili. Chi ha una salute precaria non può sopportare questo sforzo, se non a prezzo di una grande spossatezza. Il corpo si affatica restando così a lungo chinato e, quel che è peggio, la mente si stanca al punto tale che non ne deriva alcun beneficio spirituale e l’incontro risulta inutile. I presenti sono affaticati sia mentalmente sia fisicamente e non acquisiscono nuove forze spirituali. TT1 189.2

Sia le conferenze sia le riunioni di preghiera non devono risultare noiose. Per quanto possibile, ogni cosa dovrebbe essere pronta per l’ora stabilita e se alcuni giungono in ritardo di quindici o trenta minuti non si dovrebbe aspettarli. Anche se i presenti sono solo due, possono contare sulla presenza del Signore. Eliminando formalismi e schemi, ognuno deve essere pronto a partecipare attivamente. Come regola generale non si dovrebbe dedicare alla preghiera un periodo di tempo superiore ai dieci minuti. Dopo aver cambiato posizione si trascorrano alcuni attimi cantando e ascoltando delle riflessioni per evitare la monotonia, poi se qualcuno sente ancora il desiderio di pregare, può farlo. TT1 189.3