Il continuo mormorare degli israeliti e le loro ribellioni, come anche i grandi miracoli compiuti in loro favore, le punizioni per la loro ingratitudine e per la loro idolatria, sono ricordati per aiutarci a migliorare. L’esempio dell’antico popolo di Dio è un avvertimento per noi affinché possiamo evitare l’incredulità e sottrarci alla sua giusta collera. Se i peccati degli ebrei fossero stati omessi dal testo sacro, e quindi fossero state presentate solo le loro virtù, la loro storia non avrebbe avuto nulla da insegnarci. TT1 296.2
Gli increduli e coloro che amano il peccato scusano le loro trasgressioni citando la debolezza di uomini a cui Dio aveva affidato grandi responsabilità. Essi sostengono che, se quegli uomini di Dio cedettero alla tentazione e peccarono, non ci si deve meravigliare se essi, a loro volta, commettono degli errori e da questo deducono che non sono poi così malvagi perché esistono tanti esempi illustri di uomini che hanno sbagliato. TT1 296.3
Il principio della giustizia esigeva una narrazione fedele dei fatti, per il bene di tutti coloro che avrebbero letto la storia sacra. In questo vediamo la prova della saggezza divina. Siamo invitati a ubbidire alla legge di Dio; non siamo soltanto messi al corrente della realtà della disubbidienza, ma disponiamo anche del racconto dell’esperienza di Adamo ed Eva e delle tristi conseguenze della loro trasgressione degli ordini di Dio. Il racconto è completo ed esplicito. TT1 296.4
La Genesi ci presenta il divieto espresso all’uomo in Eden e anche la pena in caso di trasgressione. Segue, poi, il racconto della tentazione, della caduta e della punizione inflitta ai nostri progenitori. Il loro esempio serve a metterci in guardia nei confronti della disubbidienza, affinché possiamo comprendere che “il salario del peccato è la morte”, che la giustizia divina si realizzerà e che l’Eterno chiede dalle sue creature la stretta osservanza dei suoi comandamenti. Quando al Sinai venne proclamata la legge, fu chiaramente annunciato anche il relativo castigo: era chiaro che alla trasgressione sarebbe seguita la morte e gli esempi citati costituiscono una prova sufficientemente evidente! TT1 296.5
Gli autori ispirati, fedeli al loro compito, ci parlano dei peccati commessi da Noè, Lot, Abramo, Mosè, Davide e Salomone; ci ricordano che anche il coraggio di Elia si affievolì in occasione della dura prova a cui fu sottoposto. Sono ricordate anche la disubbidienza di Giona e l’idolatria d’Israele; sono riportati il rinnegamento di Pietro, l’aspro contrasto fra Paolo e Barnaba, le sconfitte e le debolezze dei profeti e degli apostoli. Tutto è rivelato dallo Spirito Santo che solleva quel velo che nasconde l’animo umano. TT1 297.1
Ecco davanti a voi la vita dei credenti con tutte le loro colpe e i loro errori, per rappresentare una lezione per tutte le generazioni successive. Se fossero stati senza difetti, non sarebbero stati umani e con la nostra natura propensa a peccare non avremmo mai potuto sperare di raggiungere questo livello di santità. Invece, constatando come hanno lottato, sono caduti e si sono rialzati, vincendo per la grazia di Dio, ci sentiamo incoraggiati e motivati ad affrontare e a superare quegli ostacoli che incontriamo sul nostro cammino. TT1 297.2
Dio ha sempre punito il peccato. Egli inviò i suoi profeti per avvertire i trasgressori, denunciare i loro peccati e pronunciare una sentenza nei loro confronti. Coloro che si chiedono perché la Parola di Dio sottolinei i peccati del suo popolo, rischiando che gli schernitori li deridano e i giusti li deplorino, dovrebbero considerare che è stata scritta perché servisse loro come esempio, perché potessero evitare i peccati che vi sono ricordati e imitare solo la giustizia di coloro che servirono Dio. TT1 297.3
Queste sono le lezioni che la Bibbia ci offre, perché rivelando il peccato essa presenta anche le relative conseguenze. Il dolore e il pentimento del colpevole, il lamento dell’uomo ferito dal peccato giungono fino a noi dal lontano passato per ricordarci che l’uomo aveva e ha bisogno del perdono di Dio. Questo ci insegna anche che il Signore, mentre punisce il male, ha pietà del peccatore pentito e lo perdona. TT1 297.4
Nella sua provvidenza ha ritenuto opportuno istruire e avvertire il suo popolo in vari modi. Egli ha manifestato la sua volontà con ordini diretti, con gli scritti sacri e tramite lo Spirito di profezia. La mia opera, quindi, è stata quella di parlare con molta chiarezza delle colpe e degli errori del popolo di Dio. Se sono stati sottolineati i peccati di alcuni, questo non dimostra che essi siano, agli occhi di Dio, peggiori di molti i cui errori non sono noti. Mi è stato rivelato che non devo agire di mia iniziativa, ma ubbidire umilmente alla volontà di Dio. Gli errori di molti di coloro che si professano cristiani sono ricordati come esempio per chi potrebbe avere le loro stesse tentazioni. L’esperienza di alcuni è simile alla luce di un faro che avverte altri, sottraendoli al pericolo degli scogli. TT1 297.5
Ecco perché sono rivelate le insidie e le astuzie di Satana, l’importanza di perfezionare il carattere cristiano e il modo in cui possono essere conseguiti questi risultati. Dio indica anche come assicurarsi le sue benedizioni. TT1 297.6
Molti hanno la tendenza a lasciare che prevalgano i sentimenti di ribellione quando vengono rimproverati i loro peccati personali. La nostra generazione chiede ai profeti: “...Diteci delle cose piacevoli...” Isaia 30:10. Invece lo Spirito di profezia dice solo la verità. TT1 297.7
Il male dilaga e l’amore di molti di coloro che si professano cristiani si affievolisce perché non distinguono il male che regna in loro, non si rendono conto della loro debolezza e della loro incapacità. Dio, però, nella sua misericordia solleva il velo e rivela le colpe nascoste e i moventi di ogni azione. TT1 297.8
I peccati delle chiese più popolari sono coperti da un’apparenza di religiosità. Molti membri si abbandonano ai peggiori peccati e sono vittime del male. Babilonia è caduta ed è diventata “ricetto di ogni uccello immondo”: i peccati più ripugnanti sono coperti da un’apparenza di cristianesimo. Molti proclamano che la legge di Dio sia stata abolita e quindi ognuno vive secondo le proprie convinzioni. Se non c’è legge non c’è trasgressione e quindi non c’è peccato, perché il peccato rappresenta la trasgressione della legge. TT1 298.1
La mente carnale è nemica di Dio e si ribella alla sua volontà. Lasciate che si sottragga all’ubbidienza e scivolerà nell’illegalità e nel male. La malvagità regna proprio fra coloro che parlano così tanto di pura e perfetta libertà religiosa; il loro comportamento dispiace al Signore perché in realtà sono collaboratori attivi del nemico degli uomini. La luce della verità che è stata rivelata si allontana da loro e la bellezza della santità non è altro che un’ombra. TT1 298.2
È sorprendente notare su quali basi instabili molti fondino la loro speranza della vita eterna! Essi deridono la legge dell’Eterno quasi volessero sfidarlo e annullare la sua parola. Satana stesso, con tutta la sua conoscenza della legge divina, non avrebbe il coraggio di pronunciare i discorsi che vengono fatti dall’alto dei pulpiti da alcuni pastori che odiano questa legge, ma esulta per le loro bestemmie. TT1 298.3
Mi è stato mostrato che cos’è l’uomo senza la conoscenza della volontà di Dio. La sua vita è caratterizzata da crimini e crudeltà, ma quando lo Spirito di Dio gli rivela il vero significato della legge, nel suo cuore si verifica un grande cambiamento! Come Beltsasar, egli legge ciò che ha scritto la mano dell’Altissimo e dentro di lui nasce la convinzione, perché la potenza della Parola di Dio lo scuote dal suo letargo ed egli chiede misericordia nel nome di Gesù. Dio è sempre disposto ad ascoltare quell’umile preghiera e non si allontana mai da colui che si pente senza averlo prima consolato. TT1 298.4
Il Signore ha ritenuto opportuno mostrarmi in visione le esigenze e gli errori del suo popolo. Anche se per me è stato molto penoso, ho comunque presentato ai colpevoli i loro peccati e, secondo le indicazioni dello Spirito di Dio, ho indicato loro il rimedio. In molti casi tutto questo ha suscitato recriminazioni e risentimenti nei miei confronti, proprio da parte di coloro per cui mi ero impegnata e avevo sofferto. Comunque non mi sono sottratta al compito assegnatomi da Dio e ho ricevuto anche la forza di continuare per poter portare a termine il mio incarico. Lo Spirito del Signore ha pronunciato avvertimenti e giudizi, senza però dimenticare la dolce promessa della misericordia. TT1 298.5
Se il popolo di Dio si rendesse conto dell’atteggiamento del Padre celeste nei suoi confronti e ne accettasse gli insegnamenti, riconoscerebbe chiaramente la via da seguire e vedrebbe quella luce che lo guida sostenendolo nei momenti della tentazione e dello scoraggiamento. Davide imparò la saggezza grazie al modo con il quale Dio agì con lui e si umiliò accettando la punizione inflittagli. Il ritratto fedele del suo vero stato, tracciato dal profeta Natan, rese Davide consapevole dei peccati commessi e lo aiutò ad abbandonarli. Davide accettò il consiglio e si umiliò davanti a Dio. “La legge dell’Eterno è perfetta, ella ristora l’anima...” Salmi 19:7. TT1 298.6