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Capitolo 110: L’anello matrimoniale TT1 406

Alcuni hanno pensato che le mogli dei pastori possano conformarsi alla consuetudine sociale di portare la fede nuziale. Non è affatto necessario. Le mogli dei pastori si fregino dell’anello d’oro che le unisce al Cristo e che è rappresentato da un carattere puro e santo, dal vero amore, dalla dolcezza, dalla vera spiritualità, che sono i frutti che nascono dall’albero cristiano e il cui influsso si fa sentire ovunque. Se rinunciare a questa abitudine potrebbe attirarci alcune critiche, non è una buona ragione per adottarla. Gli americani, ad esempio, possono giustificare la loro posizione affermando che nel loro paese l’uso non è considerato obbligatorio. Noi non abbiamo bisogno di portare un segno per dimostrare che siamo fedeli al vincolo coniugale e del resto l’anello non può certo essere una prova di fedeltà. Io sono molto preoccupata per questa tendenza che va sempre più diffondendosi fra noi e che ci porta a conformarci all’uso corrente e alla moda. Non si dovrebbe spendere del denaro per un semplice cerchietto d’oro che attesta che siamo sposati. TT1 406.1

Nei paesi dove questa consuetudine è tassativa, non solleveremo nessuna obiezione contro chi porta l’anello matrimoniale: se lo decide in coscienza, lo faccia pure. I nostri missionari, però, ricordino che l’uso dell’anello nuziale non contribuirà affatto ad accrescere la loro autorità. Se sono cristiani sarà il loro carattere a rivelarlo tramite le loro parole, le loro azioni, la loro vita quotidiana, le persone che frequentano, la loro pazienza, il loro spirito di sopportazione e la loro gentilezza. Essi dovranno manifestare lo spirito del Maestro, possedere la bellezza del suo carattere, la sua gentilezza e il suo cuore ricco di amore. TT1 406.2