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La testimonianza della scrittura TT3 169

Le Scritture indicano chiaramente la relazione esistente fra Dio e Cristo e mettono in evidenza la personalità e l’individualità di entrambi. TT3 169.5

“Iddio, dopo avere in molte volte e in molte maniere parlato anticamente ai padri per mezzo dei profeti, in questi ultimi giorni ha parlato a noi mediante il suo Figliolo, che Egli ha costituito erede di tutte le cose, mediante il quale pure ha creato i mondi; il quale, essendo lo splendore della sua gloria e l’impronta della sua essenza, e sostenendo tutte le cose con la parola della sua potenza, quando ebbe fatta la purificazione dei peccati, si pose a sedere alla destra della Maestà nei luoghi altissimi, diventato così di tanto superiore agli angeli, di quanto il nome che ha ereditato è più eccellente del loro. Infatti, a quale degli angeli disse Egli mai: ’Tu sei il mio Figliolo, oggi ti ho generato?’ e di nuovo: ’Io gli sarò Padre ed Egli mi sarà Figliolo’?” Ebrei 1:1-5. TT3 169.6

Dio è il Padre di Cristo; Cristo è Figlio di Dio. A Cristo è stata data una posizione elevata. Egli è stato fatto uguale al Padre. Tutti i consigli di Dio sono disponibili al suo Figliolo. TT3 169.7

Gesù disse ai Giudei: “Il Padre mio opera sempre, ed anch ’io opero... Il Figliolo non può da se stesso fare cosa alcuna, se non la vede fare dal Padre; perché le cose che il Padre fa, anche il Figlio le fa similmente. Poiché il Padre ama il Figliolo e gli mostra tutto quello che Egli fa”. Giovanni 5:17, 19, 20. TT3 169.8

In questo brano viene nuovamente posta in risalto la personalità del Padre e del Figlio e sottolineata l’unità esistente fra loro. TT3 170.1

Questa unità è espressa anche in Giovanni 17, nella preghiera di Gesù per i suoi discepoli: TT3 170.2

“Io non prego solo per questi, ma anche per quelli che credono in me per mezzo della loro parola: che siano tutti uno; che anche Tu, o Padre, sei in me ed io sono in Te, anch ’essi siano in noi; affinché il mondo creda che Tu mi hai mandato. Io ho loro dato la gloria che Tu hai dato a me, affinché essi siano uno come noi siamo uno; io in loro e Tu in me; acciocché siano perfetti nel’unità, e affinché il mondo conosca che Tu m ’hai mandato e che li ami come hai amato me”. Giovanni 17:20-23. TT3 170.3

Affermazione meravigliosa! Ma l’unità esistente fra Gesù e i suoi discepoli non annulla la personalità del’Uno e degli altri: essi sono “uno” perché condividono lo stesso proposito pur conservando la loro diversa personalità. Allo stesso modo Dio e Cristo sono “Uno”... TT3 170.4