Dio vuole che i suoi figli formino un popolo santificato, purificato e abilitato a diffondere la luce intorno a sé. Egli vuole che essi diano esempio della verità nella loro vita e siano così un motivo di considerazione da parte del mondo. La grazia di Cristo è sufficiente per la realizzazione di questo programma; però i credenti debbono sempre ricordare che potranno essere un motivo di considerazione se accetteranno e metteranno in pratica i princìpi del’Evangelo. Solo quando porranno al servizio del Signore i doni che Egli ha dato loro, essi potranno godere pienamente di tutta la potenza sulla quale la chiesa è invitata a fondare ogni sua iniziativa. Se quanti si dicono credenti in Cristo come loro Salvatore si accontentano del basso livello dei comuni princìpi terreni, la chiesa non potrà mai dare quella ricca messe di battesimi che Dio si aspetta. “Trovato mancante” sarà scritto sul registro. TT3 129.1
Il mandato che Cristo diede ai suoi discepoli poco prima del’ascensione, è il grande programma missionario del suo regno. Nel darlo, Gesù fece dei discepoli i suoi ambasciatori e li munì delle sue credenziali. Quando in seguito sarebbero stati affrontati e invitati a dire in base a quale autorità essi, dei pescatori privi di cultura, andavano attorno per insegnare e per guarire, la loro risposta sarebbe stata questa: “Colui che i Giudei hanno crocifisso e che è risuscitato dai morti ci ha chiamati al ministero della Parola affermando: ’Ogni podestà mi è stata data in cielo e sulla terra ’“. TT3 129.2
Cristo diede questo mandato ai suoi discepoli: tali suoi principali ministri e architetti avrebbero dovuto gettare le fondamenta della sua chiesa. Egli diede loro e a tutti coloro che sarebbero loro succeduti come suoi ministri, l’incarico di trasmettere l’Evangelo di generazione in generazione attraverso i secoli. TT3 129.3
I discepoli non dovevano aspettare che la gente andasse da loro: essi stessi dovevano andare in mezzo alla gente alla ricerca dei peccatori come il pastore va alla ricerca della pecorella smarrita. Cristo presentò loro il mondo intero come un vasto campo di lavoro. Essi dovevano andare “in tutto il mondo” e predicare “’Evangelo ad ogni creatura”. Marco 16:15. Essi dovevano predicare il Salvatore, la sua vita determinata da un servizio altruistico, la sua morte infamante e il suo impareggiabile, immutabile amore. Il suo nome doveva costituire la loro parola d’ordine, il legame che li manteneva uniti. Nel suo nome dovevano espugnare le fortezze del peccato. La fede nel suo nome doveva indicarli come cristiani. TT3 129.4