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Ricordarsi dei poveri TT2 27

In ogni chiesa ci dovrebbe essere un fondo per i poveri. Lasciate che ogni membro presenti a Dio un’offerta di ringraziamento settimanalmente o mensilmente, come meglio gli conviene. Questa offerta sarà espressione della nostra riconoscenza per i doni della salute, del cibo e del confortevole vestiario ricevuti. Nella misura in cui Dio ci avrà benedetti con queste cose, che contribuiscono ad accrescere il nostro benessere, noi daremo per i poveri, i sofferenti, gli afflitti. Vorrei richiamare particolarmente l’attenzione dei nostri fratelli su questo punto: ricordatevi dei poveri. Rinunciate a qualche lusso, a qualche agio, se necessario, e aiutate coloro che hanno solo del cibo e del vestiario scadenti. Facendolo, soccorrete Gesù nella persona dei suoi santi. Egli infatti si identifica con l’umanità sofferente. Non aspettate fino a che non siano state soddisfatte tutte le vostre esigenze immaginarie. Non affidatevi ai vostri sentimenti per dare quando vi piace o per astenervene quando non vi garba. Date sistematicamente un tanto la settimana o il mese, come vi piacerebbe vedere segnato nel registro celeste nel giorno di Dio. TT2 27.4

Noi vi ringraziamo dei vostri auguri, tuttavia i poveri non possono essere aiutati dai semplici auguri. Essi hanno bisogno delle prove tangibili della vostra benevolenza sotto forma di cibo e di indumenti. Dio non vuole che qualcuno dei suoi seguaci debba mendicare il pane, e vi ha dato con abbondanza perché possiate provvedere alle necessità di coloro che nonostante il lavoro e l’economia non riescono a bastare a se stessi. Non aspettate che essi richiamino la vostra attenzione sulle loro necessità, ma fate come Giobbe: egli cercava di scoprire quello che non sapeva. Fate un giro d’ispezione per conoscere ciò che è necessario e per vedere come sia possibile provvedere. TT2 27.5