Siccome la vendita delle nostre pubblicazioni è un lavoro missionario, esso va svolto secondo criteri missionari. Quelli che sono scelti come colportori dovranno essere uomini e donne che sentono la responsabilità del servizio che ha per obiettivo non di guadagnare, ma di illuminare le anime. Tutto il nostro servizio deve essere alla gloria di Dio, nell’intento di recare la luce della verità a chi giace nelle tenebre. Egoismo, amore del guadagno, dignità, posizione, non dovrebbero esistere fra loro. TT2 355.1
Bisogna che i colportori si convertano quotidianamente, affinché le loro parole e le loro azioni siano un odore di vita per la chiesa ed essi possano, così, esercitare una potenza salutare. La ragione per cui tanti non sono riusciti nel colportaggio va ricercata nel fatto che essi non erano credenti sinceri: ignoravano lo spirito della conversione. Pur possedendo la teoria sul modo di svolgere la loro attività, non sentivano la loro dipendenza da Dio. TT2 355.2
Colportori, ricordate che nei libri che presentate voi non offrite la coppa contenente il vino di Babilonia, le dottrine dell’errore dispensate ai re della terra; ma il calice pieno della preziosa verità della redenzione. Ne bevete voi stessi? Il vostro spirito potrà essere fatto prigioniero e tratto all’ubbidienza di Cristo, il quale potrà allora apporre il suo nome su voi. Attraverso la contemplazione sarete trasformati di gloria in gloria, di carattere in carattere. Dio vuole che andiate avanti pronunciando le sue parole e che dimostriate di attribuire un grande valore all’umanità, che è stata riscattata dal sangue del Salvatore. Quando cadete sulla Roccia e ne siete fiaccati, sperimentate la potenza di Cristo, e gli altri, a loro volta, riconosceranno la forza della verità nei vostri cuori. TT2 355.3
A quanti frequentano la scuola per imparare a compiere in maniera più perfetta l’opera di Dio, io vorrei dire:” Ricordatevi che solo attraverso una quotidiana consacrazione potrete diventare conquistatori di anime”. Ve ne sono che non hanno avuto la possibilità di andare a scuola per mancanza di mezzi. Diventati figli e figlie di Dio, però, hanno intrapreso il lavoro là dove si trovavano, adoperandosi in favore di quanti li circondavano. Pur essendo privi delle conoscenze che si ottengono a scuola, essi si sono consacrati a Dio ed Egli ha operato per mezzo di loro. Simili ai discepoli, chiamati a lasciare le loro reti per seguire Cristo, essi hanno imparato preziose lezioni dal Salvatore. Si sono uniti al grande Maestro e la conoscenza attinta dalle Scritture li ha resi idonei a parlare di Gesù agli altri. In tal modo sono diventati veramente saggi in quanto, secondo la loro considerazione, non lo erano abbastanza per poter ricevere istruzioni da alto. La potenza rinnovatrice dello Spirito Santo ha conferito loro un’energia pratica, atta a salvare. TT2 355.4
La cultura dell’uomo più istruito, che però non abbia imparato alla scuola di Cristo, è follia per quel che riguarda il condurre anime a Cristo. Dio potrà agire solo in coloro che accettano l’invito: “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, e io vi darò riposo. Prendete su voi il mio giogo e imparate da me, perché io sono mansueto e umile di cuore; e voi troverete riposo alle anime vostre; poiché il mio giogo è dolce e il mio carico è leggero”. Matteo 11:28-30. TT2 356.1