Nei vostri contatti coi non credenti non lasciatevi sviare dai retti princìpi. Se siete invitati alla loro tavola, mangiate sobriamente e solo cibi che non appesantiscano la vostra mente. Guardatevi dall’intemperanza: non potete permettervi di infiacchire le vostre facoltà mentali o fisiche perché in tal caso finireste col diventare incapaci di discernere le realtà spirituali. Mantenete la vostra mente in una condizione tale che Dio possa imprimere in essa le preziose verità della sua Parola. TT2 365.4
In questo modo avrete presa sugli altri. Non pochi cercano di correggere la vita altrui attaccando quelle che stimano essere cattive abitudini. Vanno da coloro che pensano siano nell’errore e additano i loro difetti; tuttavia non fanno nessun tentativo serio e garbato per orientare i loro pensieri verso sani princìpi. Siffatto modo di procedere spesso non dà i risultati sperati. Nel cercare di correggere gli altri, troppo spesso ne destiamo lo spirito combattivo e così facciamo più male che bene. Non guardate gli altri nell’intento di mettere in evidenza le loro imperfezioni e i loro sbagli. Insegnate col vostro esempio. La vostra personale rinuncia e la vostra vittoria sugli appetiti costituiscono un’illustrazione dell’ubbidienza alle giuste regole. La vostra vita renda testimonianza in favore della potenza santificatrice della verità, che nobilita l’uomo. TT2 365.5
Fra tutti i doni accordati da Dio all’uomo, nessuno ha maggior pregio di quello della parola. Santificata dallo Spirito Santo, essa è una potenza per il bene. Con la lingua convinciamo e persuadiamo; con essa offriamo la preghiera e la lode a Dio; con essa esprimiamo sublimi concetti sull’amore del Redentore. Mediante un giusto uso di questo dono, il colportore può gettare in molti cuori il prezioso seme della verità. TT2 365.6