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Capitolo 79: Il nostro atteggiamento nella preghiera MG 174

Sia quando lo adoriamo pubblicamente sia quando preghiamo privatamente è un nostro privilegio metterci in ginocchio davanti al Signore e presentargli le nostre richieste. Gesù ce ne ha dato l’esempio. Infatti “...si mise in ginocchio e pregò...” Luca 22:41. Dei suoi discepoli viene detto che ognuno di loro “...si mise in ginocchio e pregò...” Atti 9:40; 20:36; 21:5. Paolo dichiarò: “...io mi inginocchio davanti a Dio Padre...” Efesini 3:14. Quando confessò davanti a Dio i peccati di Israele, Esdra si inginocchiò. Daniele “...tre volte al giorno, si mise là in ginocchio per pregare e lodare il suo Dio”. Daniele 6:11. MG 174.1

Quando comprendiamo la grandezza infinita di Dio e avvertiamo la sua presenza fra noi, proviamo un sincero rispetto per lui. Ogni cuore rimarrà profondamente colpito avvertendo la presenza dell’Invisibile. L’ora e il luogo in cui si prega sono sacri perché Dio è presente. Il rispetto che manifestiamo con il nostro comportamento determina la profondità dei nostri sentimenti. “... È il Dio santo e terribile” (Salmi 111:9), dichiara il salmista. MG 174.2

Gli angeli si coprono il volto quando pronunciano quel nome. Pensate, quindi, con quale venerazione noi, che siamo peccatori, dovremmo pronunciarlo! MG 174.3

Vecchi e giovani farebbero bene a meditare su quelle parole della Scrittura che indicano con quale rispetto deve essere considerato il luogo che rivela la presenza di Dio. “...Togliti i sandali” comandò Dio a Mosè presso il pruno ardente “perché il luogo dove ti trovi è terra sacra!” Esodo 3:5. Dopo aver contemplato la visione degli angeli, Giacobbe esclamò: “...Veramente in questo luogo c’è il Signore, e io non lo sapevo!” Genesi 28:16. — Gospel Workers, 178, 179. MG 174.4