I discepoli del Cristo devono avere una fede viva. Senza questa fede è impossibile che Dio ci accetti. La fede è la mano che afferra l’aiuto che proviene dall’alto. È il mezzo attraverso il quale il cuore rinnovato batte all’unisono con quello del Cristo. MG 70.1
A volte, nel tentativo di raggiungere il suo nido, l’aquila viene sbattuta dalla tempesta fra le strette gole della montagna. Banchi di nuvole nere la separano dalle cime assolate su cui ha creato il suo nido. Sembra essersi smarrita. Si dimena, sbattendo freneticamente le ali robuste come per spazzare via quelle dense nubi. Lancia un grido di disperazione agli altri uccelli nel vano tentativo di uscire da quella prigione. Alla fine si getta alla cieca nel buio fitto. Dopo pochi attimi si sente un grido di gioia: è emersa dalle tenebre ed è circondata dalla luce del sole. Ora la tempesta si trova sotto di lei. Può raggiungere il suo nido sull’alto dirupo. È felice. Solo attraversando le tenebre ha potuto arrivare alla luce. Le è costata una fatica immane, ma alla fine è stata ricompensata per aver raggiunto il suo scopo. MG 70.2
Questa è l’unica strada che possiamo percorrere come discepoli del Cristo. Dobbiamo avere una fede viva, in grado di squarciare quelle nuvole che, come spesse mura, ci separano dalla luce del cielo. Con la nostra fede dobbiamo raggiungere quelle vette su cui regna la pace e la gioia dello Spirito. MG 70.3