Per comprendere gli scritti di Ellen G. White occorre inquadrarli nel contesto storico e culturale nel quale l’autrice ha vissuto. PR 7.1
Come abbiamo accennato il 1800 è un secolo di grandi trasformazioni. Nel mondo politico e in quello economico si assiste a cambiamenti sostanziali rispetto al passato: siamo nell’era della nascita delle democrazie liberali e della rivoluzione industriale. Dal punto di vista tecnologico, per capire il tipo di evoluzione in corso e le differenze con il nostro tempo, basti pensare che nell’ 800 furono inventati i fiammiferi, le candele, l’illuminazione stradale a gas e si mise a punto il sistema di pavimentazione delle strade. Inoltre si scoprì la possibilità di conservare i cibi in scatola sterilizzandoli con il calore e si realizzarono le prime applicazioni relative all’uso dell’energia a vapore: le navi, i treni, le macchine tipografiche. Alessandro Volta inventò il primo generatore di corrente continua. PR 7.2
Dal punto di vista tecnologico gli Stati Uniti d’America beneficiarono delle innovazioni nei trasporti, le comunicazioni e l’urbanistica. Politicamente, consolidarono la propria autonomia dall’Europa, dando vita a una nazione democratica fondata sull’uguaglianza dei cittadini e sul diritto alla libertà di pensiero e di religione. In questa nazione nascente, gli sviluppi sociali e tecnologici sembravano porre un’ipoteca ottimistica sul futuro. Molti ritennero che il millennio di pace e di benessere annunciato nell’Apocalisse stesse per realizzarsi sulla terra. PR 7.3
Alcune situazioni specifiche accentuarono l’ottimismo del tempo ma furono anche fonte di preoccupazione, incertezza e delusione. La conquista del West ebbe un influsso considerevole sulla fantasia popolare. L’opera dei “pionieri”, uomini e donne coraggiosi che, affrontando sforzi immani e sacrifici considerevoli, portarono la civiltà europea verso la sponda occidentale del paese, fu mitizzata e interpretata come il prolungamento dell’atto eroico compiuto dai Padri pellegrini nel lasciare l’Europa per stabilirsi sul nuovo continente. La disponibilità di nuovi territori per la prima volta mise alla portata delle masse la proprietà terriera. Si consolidò il mito del “self-made man”7Letteralmente “l’uomo che si è fatto da solo”.: l’individuo che costruiva la propria fortuna contando solo sulle proprie capacità fisiche e mentali. Il benessere e la ricchezza sembravano facilmente raggiungibili e diventarono l’obiettivo dichiarato o nascosto di un popolo. PR 7.4
Tutto questo ottimismo fu spezzato dalla guerra civile (1861-1865): l’ultima guerra combattuta sul territorio nazionale americano. Se da un lato l’esito del conflitto confermò la vittoria del modello industriale e liberale della società a scapito di un modello agricolo e tradizionalista, dall’altro, nell’immaginario collettivo, la sua asprezza costrinse a rivedere l’aspirazione del popolo americano a diventare l’esempio di una nazione che aveva risolto pacificamente i problemi di convivenza civile, diversamente dalle nazioni europee. Gli americani reagirono con incredulità e sgomento di fronte al riemergere improvviso di una violenza fratricida insospettata. La dura realtà della guerra indusse al pessimismo. PR 8.1
In questo contesto politico, sociale e tecnologico l’elemento religioso assunse una posizione di primo piano. Il sogno americano si è costruito e si è nutrito di una dimensione biblica e religiosa di tradizione essenzialmente protestante. PR 8.2
Il pulpito, simbolo della fede e della religione negli Stati Uniti, ha svolto una funzione determinante nella formazione della nazione americana. Come abbiamo già detto la nazione di quel tempo percepiva se stessa come la protagonista di un’epopea alla conquista del futuro e dell’ignoto. Herman Melville, nel famoso Moby Dick, ne traduce lo spirito ricorrendo all’allegoria della caccia a una misteriosa quanto imprendibile balena bianca. All’inizio del suo racconto egli dipinge in modo emblematico il ruolo decisivo della religione. Nel capitolo “Il pulpito” egli descrive la cappella dei pescatori di New Bedford, la città dei cacciatori di balene: “...il pulpito è sempre la parte prodiera della terra; tutto il resto vien dietro; il pulpito guida il mondo. È di lì che si avvista l’uragano dell’ira fulminea di Dio, e la prua deve resistere al primo urto. E di lì che si invoca il Dio delle brezze amiche o avverse, perché mandi venti favorevoli. Sicuro, il mondo è una nave al suo viaggio di andata, senza ritorno. E il pulpito è la prua”.8Herman Melville, Moby Dick, traduzione di Nemi D’Agostino, Garzanti, Milano, 1982 49. Questa e altre interessanti osservazioni sul ruolo del pulpito nella storia degli Stati Uniti sono esposte da Giorgio Bouchard, in Op. Cit., 49-53. PR 8.3
Questa funzione guida del pulpito era presente in tutti gli aspetti della vita di una società permeata dalla religione protestante. Nel 1800 entrambe le camere del parlamento erano dominate dai protestanti e dibattevano di problemi insiti nell’etica protestante: la temperanza, le leggi sull’osservanza della domenica. I maggiori quotidiani appartenevano a protestanti e il lunedì mattina gli americani vi trovavano il testo integrale del sermone domenicale.9Cfr. Jonathan Butler, “When America Was ‘Christian’”, in Gary Land (ed.), The World of Ellen G. White, R.&H. P.A., 97 (1987), Washington DC. PR 9.1
Alla fine del 1700 e nei primi anni del 1800 l’America è percorsa da due grandi movimenti di risveglio religioso. Fra il 1800 e il 1835 le chiese protestanti raddoppiarono il numero dei propri membri. A questo proposito, Alexis de Tocqueville, visitando il paese in quegli anni dirà: “In nessuna nazione del mondo la religione cristiana ha un’influenza così grande sulle anime degli uomini come in America”.10Jonathan Butler, “When America Was ‘Christian’”, in Gary Land (ed.), The World of Ellen G. White, R.&H.P.A., Washington DC, 1987, 101. Inserendosi in questo contesto di fervore religioso, fiorirono quei gruppi e quelle chiese “evangeliche”, di cui fa parte la Chiesa Avventista, che si batterono perché venisse riconosciuto concretamente il loro diritto all’esistenza, richiamandosi alle garanzie di libertà religiosa contenute nella Costituzione americana. PR 9.2
L’impegno delle chiese si fece sentire anche nel campo della salute. Sostenute dall’etica metodista che aveva ormai soppiantato la tradizione episcopale di origine inglese, alla fine del ‘700 e nell’ 800 proliferarono le associazioni di temperanza. Esse predicavano vari gradi di astensione dall’alcol e dal tabacco come risultato di un’etica cristiana, fino a ottenere per la prima volta, nel 1851, nello stato del Maine, una legge che proibiva la vendita di alcolici. Spesso le donne ebbero un ruolo importante in questa crociata. Lo sforzo delle società di temperanza proseguì fino al momento in cui (1920) nella costituzione americana fu inserito il 18° emendamento che vietava la produzione, la vendita o il trasporto di bevande alcoliche sul territorio degli Stati Uniti. PR 9.3
Subito dopo la guerra di secessione invece, le denominazioni protestanti conobbero un periodo di declino, sia per l’immigrazione di un numero consistente di popolazioni provenienti da paesi cattolici, sia per il forte processo di industrializzazione in atto che provocò un disinteresse per la vita dello spirito, un forte sentimento di edonismo e di ricerca del piacere. Inoltre, dal punto di vista intellettuale, si consolidava l’ipotesi evoluzionista, già formulata da alcuni naturalisti, nel XVIII secolo ma riproposta e presentata in modo sistematico da Charles Darwin nella sua opera Sull’origine delle Specie (1859). Vennero messe in dubbio l’autenticità e la credibilità del testo biblico. Alcuni pastori aderirono alle nuove idee sull’origine del mondo e si riteneva che l’evoluzione fosse una spiegazione valida per integrare il racconto della Genesi. PR 9.4
Nella seconda metà dell’ 800, inoltre, la ricerca di un misticismo che compensasse in qualche modo il pragmatismo del tempo, sfociò nel successo dello spiritismo sperimentato dalle sorelle Fox (1847). PR 10.1