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Volgi lo sguardo a Gesù

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    Maggio, 14—Un sentiero sicuro

    “Gesù gli disse: “Da tanto tempo io sono con voi e tu non mi hai ancora conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre, come mai dici: “Mostraci il Padre?”. Giovanni 14:9VG 142.1

    Il mondo deve essere avvertito e ora si dovrebbe fare ogni sforzo possibile per esaltare la verità… Il gran Maestro sostiene nella sua mano la mappa completa della verità. In un linguaggio semplice ha chiarito ai suoi discepoli la via verso il cielo, e i temi inesauribili della potenza divina. Mantenne un saggio riserbo sul tema della natura di Dio, perché gli intrecci e le specificazioni (loro) avrebbero introdotto una scienza nella quale le menti non santificate non avrebbero potuto applicarsi senza entrare in confusione. A proposito di Dio e della sua personalità, il Signor Gesù disse: “Da tanto tempo io sono con voi, e non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me, ha visto il Padre” (Giovanni 14:9). Cristo era la stessa immagine nella persona del Padre. Il sentiero aperto, la via sicura per transitare nel cammino dei suoi comandamenti, è un percorso dal quale non possiamo deviare senza correre dei rischi.VG 142.2

    E quando gli uomini seguono le loro teorie adornate di gradevoli e affascinanti rappresentazioni, fanno di questo, una trappola per catturare le anime. Invece di dedicare le loro facoltà nel teorizzare, Cristo ha dato loro un’opera da realizzare. Il suo invito è: Andate per tutto il mondo e fate discepoli in ogni nazione, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.VG 142.3

    Prima che i discepoli oltrepassino la soglia, devono imprimere il sacro nome, battezzando i credenti nel nome dei tre poteri del mondo celeste. La mente umana è impressionata da questa cerimonia, che è l’inizio della vita cristiana. Tutto questo è importante. L’opera della salvezza non è un evento piccolo, ma tanto vasto che le più elevate autorità imparano dalla fede espressa dallo strumento umano. L’eterna Deità, il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, sono inclusi nell’azione richiesta per rendere sicuro lo strumento umano e unirlo a tutto il cielo, affinché contribuisca all’esercizio delle facoltà umane, per raggiungere la pienezza dei tre poteri e unirli nella grande opera designata. Unendo i poteri celesti con quello umano, gli uomini possono diventare, attraverso la virtù celeste, partecipi della natura divina e operare insieme a Cristo.VG 142.4

    Le capacità dell’uomo si possono moltiplicare mediante l’unione degli strumenti umani con quelli divini. Unite ai poteri celesti, le capacità umane aumenteranno in accordo con la fede che opera per amore e purifica, santifica e nobilita l’intero essere umano.VG 142.5

    (Manoscritto 45, del 14 Maggio 1904, “Affinché tutti possano diventare uno”)VG 142.6

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