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Volgi lo sguardo a Gesù

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    Luglio 3—La luce del mondo

    “Or questo è il messaggio che abbiamo udito da Lui, e che vi annunciamo: Dio è luce e in Lui non vi è tenebra alcuna”. 1 Giovanni 1:5VG 192.1

    Prima della caduta di Adamo, non una sola nube gravitava sulla mente dei nostri progenitori per oscurare la loro chiara percezione dell’eccelso carattere di Dio.VG 192.2

    Erano in perfetto accordo con la volontà del Signore. Una preziosa luce, la luce di Dio, li circondava. La natura era il loro libro di testo, il Signore li istruì circa il mondo naturale e lasciò questo libro aperto affinché contemplassero la bellezza in ogni oggetto sul quale si posavano i loro occhi. Dio visitava la santa coppia e insegnava loro attraverso l’opera delle sue mani.VG 192.3

    Le bellezze della natura costituiscono un’espressione dell’amore di Dio verso le intelligenze umane. Nel giardino dell’Eden l’esistenza dell’Eterno era dimostrata negli elementi della natura che circondavano i nostri progenitori. Ogni albero piantato nel giardino gli parlava, dicendo che le cose invisibili di Dio erano chiaramente visibili, essendo comprovate dalle cose che furono create, così, anche il suo eterno potere e divinità.VG 192.4

    Ma, benché nella natura si possa discernere Dio, questo non costituisce nessun argomento solido, in favore della conoscenza perfetta di Dio rivelata in essa ad Adamo e alla sua discendenza dopo la caduta. La natura poteva trasmettere i suoi insegnamenti all’uomo nella sua innocenza; ma il peccato e la trasgressione causarono piaghe alla natura e interferirono tra questa e la natura di Dio. Se l’uomo non avesse mai disobbedito al suo Creatore, sarebbe rimasto nel suo stato di perfetta rettitudine, avrebbe capito e conosciuto il Signore…. Ma quando disobbedì, diede prova che credeva alle parole di un apostata anziché al Signore….VG 192.5

    Adamo ed Eva ascoltarono la voce del tentatore, e peccarono contro Dio. La luce, ornamento dell’’innocenza celeste, si allontanò da queste anime afflitte e ingannate, e perdendo il vestito dell’innocenza essi attrassero su sé stessi l’oscuro manto dell’ignoranza verso Dio. La luce chiara e perfetta che li aveva circondati fino a quel momento, illuminava tutto ciò che era nelle loro vicinanze; ma sprovvisti della luce celeste, la discendenza di Adamo non poté più conoscere la natura di Dio rivelata nella creazione.VG 192.6

    Tuttavia, dopo la caduta, la natura non fu l’unico maestro dell’uomo. Affinché il mondo non restasse nelle tenebre, in una notte spirituale eterna, il Dio della natura desiderava incontrarsi con l’uomo in Gesù Cristo. Il Figlio di Dio venne in questo mondo per rivelare il Padre. Lui era: “quella luce vera che illumina ogni uomo”.VG 192.7

    La lezione più difficile e umiliante che l’uomo deve imparare, se è protetto dal potere di Dio, è la sua inefficienza nel dipendere dalla sapienza umana, ed il sicuro fallimento dei suoi sforzi per leggere correttamente nella natura.VG 192.8

    (Manoscritto 86, del 3 Luglio 1898, “Commenti della settimana di preghiera”)VG 192.9

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