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Volgi lo sguardo a Gesù

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    Gennaio 12—Cristo il potente guaritore

    “Venite a me, voi tutti che siete travagliati e aggravati, ed io vi darò riposo”. Matteo 11:28VG 20.1

    Cristo impiegò tutti i mezzi possibili per attirare l’attenzione dell’impenitente. Quanta tenerezza e quanta considerazione ebbe nel trattare con tutti. Anelava rompere l’incantesimo dell’infatuazione su coloro che erano ingannati dagli agenti satanici.VG 20.2

    Anelava dare il perdono e la pace all’anima contaminata dal peccato. Cristo fu il potente guaritore di ogni infermità spirituale e fisica. Guarda, oh! Guarda al compassionevole Redentore! Contemplalo con l’occhio della fede, sta camminando per le vie della città, riunendo intorno a Lui i deboli e gli stanchi. Gli esseri umani derelitti e peccatori si raccolgono intorno a Lui. Guarda le madri coi loro piccoli agonizzanti e malati tra le braccia, tentando di aprirsi un varco tra la folla affinché si facciano notare per ricevere il tocco guaritore. Permetti che l’occhio della fede si impossessi della scena. Osserva le madri che tentano di avvicinarsi a Lui, pallide, stanche, così disperate, ma determinate e perseveranti sostenendo sulle loro braccia il loro peso di sofferenza. Mentre queste persone anelanti, sono spinte da altri, Cristo avanza passo dopo passo verso di loro, fino ad arrivare vicinissimo. Lacrime di allegria e speranza fluiscono liberamente perché l’attenzione di Gesù si dirige verso di loro, e nei suoi occhi vedono impressa la più tenera compassione e amore, sia per le madri deboli che per i bambini malati. Le invita ad avere fiducia, dicendo: “Cosa posso fare per te?” La madre tra i singhiozzi esprime il suo più grande desiderio: “Signore guarisci mio figlio!” Aveva manifestato la sua fede aprendosi un passo verso di Lui, benché non sapesse che Lui si stava dirigendo verso di lei. Cristo prende il bambino tra le braccia. Pronuncia l’ordine, e la malattia fugge via davanti al suo tocco. Il biancore della morte svanisce. La corrente della vita fluisce attraverso le sue vene, i muscoli ricevono vigore. Verso la madre ha parole di consolazione e pace e ancora un altro caso urgente come quello di prima si presenta davanti a Lui. La madre chiede aiuto per lei e suo figlio, perché i due stanno soffrendo. Con potenza e gioia Cristo elargisce il suo potere vivificante, ed essi lodano e danno onore e gloria al suo nome che fa cose meravigliose. Nessuna occhiata di fastidio o biasimo nella persona di Cristo mentre allontana con gentilezza l’umile supplicante dalla sua presenza. I sacerdoti e i governanti tentarono di scoraggiare i sofferenti e i bisognosi dicendogli che Cristo sanava gl’infermi col potere del demonio. Ma la sua opera non poteva essere trattenuta. Era determinato a non abbandonarla né a scoraggiarsi. Soffrendo Lui stesso privazioni, viaggiò per tutto il paese, che fu lo scenario delle sue opere, prodigando le sue benedizioni e cercando di raggiungere i cuori induriti.VG 20.3

    (Lettera 31, del 12 Gennaio 1898, diretta a Uriah Smith, per molto tempo direttore della Review and Herald)VG 20.4

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