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Messaggi Scelti, Vol. 1

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    L’opinione di Paolo riguardo alla legge

    L’opinione di Paolo nei confronti della legge è quanto segue:MS1 171.1

    “Che cosa diremo dunque? La legge è peccato? No di certo! Anzi, io non avrei conosciuto il peccato se non per mezzo della legge; poiché non avrei conosciuto la concupiscenza, se la legge non avesse detto: “Non concupire”. Ma il peccato, colta l',occasione, per mezzo del comandamento, produsse in me ogni concupiscenza; perché senza la legge il peccato è morto. Un tempo io vivevo senza legge; ma, venuto il comandamento, il peccato prese vita e io morii; e il comandamento che avrebbe dovuto darmi vita, risultò che mi condannava a morte. Perché il peccato, colta l',occasione per mezzo del comandamento, mi trasse in inganno e, per mezzo di esso, mi uccise”.
    Romani 7:7-11
    MS1 171.2

    Il peccato non elimina la legge, ma esso uccide la mente carnale di Paolo.MS1 171.3

    “…ma ora siamo stati sciolti dai legami della legge, - egli dichiara,- essendo morti a quella che ci teneva soggetti, per servire nel nuovo regime dello Spirito e non in quello vecchio della lettera”.
    Romani 7:6
    MS1 171.4

    “Ciò che è buono, diventò dunque per me morte? No di certo! È invece il peccato che mi è diventato morte, perché si rivelasse come peccato, causandomi la morte mediante ciò che è buono; affinché, per mezzo del comandamento, il peccato diventasse estremamente peccaminoso”.
    Romani 7:13
    MS1 171.5

    “Così la legge è santa, e il comandamento è santo, giusto e buono”.
    Romani 7:12
    MS1 171.6

    Paolo richiama la nostra attenzione sulla legge infranta, egli mostra la nostra colpevolezza. Egli ci istruisce come un maestro istruisce i suoi scolari e mostra loro la via del ritorno alla lealtà verso Dio. Nella trasgressione della legge non c’è sicurezza, né riposo, né giustificazione. L’uomo, mentre si ostina nel peccato, non può sperare di trovarsi innocente e in pace davanti a Dio, per i meriti di Cristo. Egli deve cessare di trasgredire la legge e diventare leale e fedele. Quando un peccatore si esamina nel grande specchio morale, vede i suoi difetti di carattere. Egli si vede com’è realmente, macchiato, contaminato e condannato, ma nello stesso tempo egli si rende conto che non è in grado in alcun modo di rimuovere la colpa né di perdonare. Il peccatore deve andare oltre a questo. La legge non è altro che “un maestro” che ha il compito di riportarlo a Cristo.MS1 171.7

    Egli deve guardare al suo Salvatore. E quando Cristo fu rivelato all’uomo sulla croce del Calvario, morendo a causa del peso dei peccati di tutto il mondo, lo Spirito Santo dimostrò il comportamento di Dio verso tutti coloro che si pentono dalle proprie trasgressioni.MS1 172.1

    “Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna”.
    Giovanni 3:16
    MS1 172.2

    Abbiamo bisogno, individualmente, di ascoltare come non abbiamo mai fatto prima: “Così dice il Signore”. Vi sono degli uomini che sono sleali verso Dio, che profanano il suo santo giorno di Sabato, che ignorano le dichiarazioni della Parola, e in più fanno degli sforzi disperati per distorcere il vero significato delle Scritture, affinché la loro disobbedienza risulti compatibile con la Scrittura. Ma la Parola condanna tali pratiche, così come condannò gli scribi e i Farisei ai tempi di Cristo. Abbiamo bisogno di sapere cos’è verità. Dobbiamo comportarci come i Farisei? Ci separeremo dal più grande Maestro che il mondo abbia mai conosciuto, per volgerci alle tradizioni, massime e ai detti degli uomini?MS1 172.3

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