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Messaggi Scelti, Vol. 1

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    Lo scopo della legge cerimoniale

    Se Adamo non avesse trasgredito la legge di Dio, la legge cerimoniale non sarebbe mai stata istituita. Il Vangelo della Buona Novella era già stato dato ad Adamo, con la dichiarazione che il seme della donna avrebbe schiacciato la testa del serpente; e questo fu tramandato alle generazioni successive, a Noé, Abrahamo e a Mosé. La conoscenza della legge di Dio, e il piano di redenzione, furono impartiti ad Adamo ed Eva da Cristo stesso. Essi ne fecero tesoro di quest’importante lezione e la trasmisero verbalmente ai loro figli e ai figli dei loro figli. Così la conoscenza della legge di Dio è stata preservata.MS1 187.1

    In quei giorni gli uomini vivevano circa 1000 anni, e gli angeli li visitavano con istruzioni dirette da Cristo. Si stabilì il culto di Dio attraverso offerte e sacrifici, e quelli che temevano Dio riconoscevano le proprie colpe davanti a Lui e guardavano al futuro con gratitudine e fiducia nella venuta della Stella Mattutina, ossia Colui che avrebbe guidato i figli caduti d’Adamo verso il cielo attraverso il pentimento davanti a Dio e la fede nel nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo. MS1 187.2

    Il Vangelo era predicato durante ogni sacrificio, e le opere del credente rivelavano continuamente la sua fede in un Salvatore futuro. Gesù disse ai Giudei:MS1 187.3

    “Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole”?
    Giovanni 5: 46,47
    MS1 187.4

    Senza alcun dubbio, era impossibile che Adamo, con la sua norma ed esempio, evitasse l’ondata di calamità causata dalla sua trasgressione che poi era ricaduta su tutti gli uomini. Da quel momento l’incredulità si era insinuata nei cuori umani. I figli di Adamo rappresentano l’esempio più antico delle due differenti vie perseguite dagli uomini riguardo alle richieste di Dio. Abele vedeva Cristo raffigurato nelle offerte di sacrificio. Caino era incredulo riguardo alla necessità dei sacrifici. Si rifiutò di riconoscere in Cristo l’Agnello sacrificale. Per lui, il sangue delle bestie non aveva alcun valore. Il Vangelo fu predicato sia a Caino come a suo fratello, ma per lui fu un sapore di morte a morte, perché non voleva riconoscere nel sangue dell’agnello sacrificato, Gesù Cristo, l’unica possibilità predisposta per la salvezza dell’uomo.MS1 187.5

    Il nostro Salvatore, nella Sua vita come nella sua morte, adempì tutte le profezie che lo riguardavano, e fu l’essenza di tutti i simboli e delle ombre rappresentate. Egli osservò ed esaltò la legge morale, rispondendo alle sue richieste in qualità di rappresentante dell’uomo. Quegli Israeliti che si erano convertiti al Signore e accettarono Cristo come realtà prefigurata dai sacrifici simbolici, seppero distinguere la fine di ciò che doveva essere abolito. L’oscurità che copriva il sistema giudaico come un velo, fu per loro come il velo che copriva la gloria del volto di Mosé. La gloria sul volto di Mosé, era il riflesso di quella luce che condusse Cristo in questo mondo per il bene degli uomini.MS1 188.1

    Mentre Mosé era appartato sul monte Sinai con Dio, il piano di redenzione, che fu dato quando Adamo cadde, gli fu rivelato in modo impressionante. Allora, seppe che lo stesso “Angelo” che guidava gli Israeliti nel loro viaggio, doveva essere rivelato nella carne. L’amato figlio di Dio, che era Uno con il Padre, avrebbe reso Uno con Dio, quelli che credevano e confidavano in Lui. Mosé vide il vero significato dell’offerta sacrificale. Cristo insegnò a Mosé il piano Evangelico, e mediante Cristo, la gloria dell’Evangelo illuminò il suo volto in modo tale, che il popolo non poté guardarlo. Mosè stesso non era cosciente della gloria che risplendeva sul suo viso e non capiva perché i figli d’Israele fuggivano da lui quando egli si avvicinava. Nonostante lui li chiamasse, loro non osavano guardare quel glorioso volto. Finalmente, quando Mosé capì che il popolo non poteva guardare il suo volto, egli si coprì con un velo.MS1 188.2

    La gloria riflessa sul viso di Mosè fu grandemente penosa per i figli d’Israele a causa della loro trasgressione alla santa legge di Dio. Questa è un’illustrazione dei sentimenti di quelli che violano questa santa legge, essi desiderano separarsi dalla sua luce penetrante, perché nei peccatori suscita il terrore, mentre per i fedeli a Dio, essa appare in tutta la sua giustizia, santità e bontà. Solo coloro che apprezzano la legge di Dio, possono giustamente valutare l',espiazione di Cristo, che è stata resa necessaria a causa della violazione della legge del Padre.MS1 188.3

    Quelli che sostengono l’opinione che non c’era bisogno di un Salvatore nell’antica dispensazione, hanno come un velo oscuro sul loro intendimento, esattamente come gli Ebrei, quando rifiutarono Cristo. Gli Ebrei riconoscevano la loro fede in un Messia futuro, mediante le offerte dei sacrifici che simbolizzavano Cristo. Eppure, quando Gesù apparve per adempiere tutte le profezie riguardanti il Messia promesso, e compiendo le opere che dimostravano che Lui era il divino Figlio di Dio, essi lo respinsero, e si rifiutarono di accettare l’evidenza più manifesta del Suo vero carattere. D’altra parte, la chiesa cristiana, che professa la più grande fede in Cristo, nel disprezzare il sistema giudaico, virtualmente nega Cristo, Colui che era fondatore dell’intera dispensazione giudaica.MS1 188.4

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