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Messaggi Scelti, Vol. 1

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    CAPITOLO 35—L’TENTATO IN OGNI COSA COME LO SIAMO NOI*Questo articolo è stato pubblicato in “The signs of the time”, 9 giugno, 1898

    Dopo la caduta dell’uomo, Satana dichiarò che gli esseri umani avevano dimostrato d’essere incapaci di rispettare la legge di Dio, e cercò di convincere tutto l’universo di questo. Le parole di Satana sembravano essere vere, ma Cristo, venne su questa terra per smascherare il seduttore. La Maestà del cielo prese le difese dell’uomo, e quindi con lo stesso aiuto che può ottenere l’uomo, resistette alle tentazioni di Satana così come anche l’uomo deve resistergli. Questo era l’unico modo in cui il peccatore caduto avrebbe partecipato alla natura divina. Cristo, nel rivestire la natura umana, fu in grado di comprendere le prove e le sofferenze dell’uomo e tutte le tentazioni delle quali era accusato. Gli angeli che non conoscevano il peccato, non potevano simpatizzare con l’uomo nelle sue prove particolari. Cristo, accondiscendendo di prendere la natura umana, fu tentato in ogni punto come noi affinché sapesse come soccorrere tutti coloro che fossero tentati.MS1 207.1

    Assumendo l’umanità, Cristo si mise nei panni d’ogni essere umano. Egli era il Capo dell’umanità. E poiché era divino e umano, con il Suo lungo braccio umano poteva abbracciare tutta l’umanità, e con quello divino poteva afferrarsi al trono dell',Infinito.MS1 207.2

    Oh!Quale meraviglioso spettacolo contemplò il cielo! Colui che era perfetto, si rivestì con la nostra natura contaminata. Nessun uomo potrà mai comprendere simile umiliazione. Dio si era manifestato nella carne ed umiliò sé stesso. Quale grande soggetto per la contemplazione! La Maestà del cielo, così infinitamente grande, si chinò, senza perdere nulla della Sua dignità e gloria. Egli si inchinò alla povertà e alla più profonda umiliazione tra gli uomini. Egli si è fatto povero per noi, affinché, attraverso la Sua povertà potessimo diventare ricchi.MS1 207.3

    “Le volpi hanno delle tane — disse Gesù — e gli uccelli del cielo hanno dei nidi, ma il Figlio dell',uomo non ha dove posare il capo”.
    Matteo 8:20
    MS1 207.4

    Cristo si sottomise agli insulti, agli scherni e al disprezzo. Egli udì i Suoi messaggi pieni d’amore, di bontà e di misericordia, pronunciate erroneamente e male applicati. E poiché Egli dichiarava la sua divinità, è stato chiamato il principe dei demoni. La Sua nascita fu sopranaturale, ma per la sua nazione, per quelli che erano ciechi nelle cose spirituali, fu considerato come una vergogna. Nella nostra vita non c’è goccia tanto amara che Egli non abbia assaporato, ma per questo Egli potè portare molti figli a Dio.MS1 207.5

    Il fatto che Gesù venne su questa terra come un uomo di dolore, sperimentando l’afflizione, il fatto che lasciò la sua dimora celeste per poter salvare dalla rovina eterna l’uomo caduto, dovrebbe polverizzare tutto il nostro orgoglio, svergognare la nostra vanità e dovrebbe rivelarci il peccato della nostra autosufficienza. Contemplatelo mentre si appropria delle necessità, delle prove, dei dolori e delle sofferenze degli uomini peccatori. Non possiamo imparare la lezione su ciò che Dio ha dovuto sopportare in conseguenza del peccato.MS1 208.1

    Cristo venne su questa terra come uomo e come rappresentante dell’uomo, per mostrare che, nel conflitto con Satana, l’uomo tale come Dio lo ha creato, unito al Padre e al Figlio poteva obbedire a tutte le esigenze divine. Parlando attraverso i Suoi servi Egli disse:MS1 208.2

    “…i suoi comandamenti non sono gravosi”.
    1 Giovanni 5:3
    MS1 208.3

    Fu il peccato quello che separò l’uomo dal suo Dio, ed è sempre il peccato che mantiene questa separazione.MS1 208.4

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