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Messaggi Scelti, Vol. 2

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    “Non devo perdere l’autocontrollo”

    23 giugno, 1892MS2 143.4

    Un', altra notte è passata. Ho dormito solo tre ore. I miei dolori sono diminuiti, ma ero inquieta e nervosa. Dopo che rimasi sveglia per un po’ di tempo, desistetti dal tentativo di riaddormentarmi, e diressi tutta la mia attenzione a cercare il Signore. Quanto preziosa fu per me la seguente promessa: MS2 143.5

    Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto. (Matteo 7:7)MS2 143.6

    Ho pregato ardentemente il Signore per avere conforto e pace, quello che unicamente il Signor Gesù può dare. Desidero la Sua benedizione, benché abbia dolore, non voglio perdere l’autocontrollo. Non oso fidarmi di me stessa e non voglio perdere la fiducia nemmeno per un momento. Nell’istante in cui Pietro tolse lo sguardo da Cristo, egli cominciò ad affondare. Quando egli comprese il pericolo che correva, alzò gli occhi e cominciò a gridare a Gesù: Salvami, o Signore, sono in pericolo…..e allora la mano sempre tesa verso coloro che periscono, lo prese ed egli fu salvato.MS2 143.7

    Ogni giorno sono alla ricerca della pace interiore….E anche se il corpo soffre e il sistema nervoso è indebolito, non dobbiamo pensare che siamo liberi di parlare con nervosismo o di pensare che non stiamo ricevendo le attenzioni dovute. Quando ci mostriamo impazienti, allontaniamo lo Spirito di Dio dal nostro cuore, e diamo spazio agli attributi di Satana.MS2 143.8

    Quando cerchiamo scuse per giustificare il nostro egoismo, per aver pensato o parlato male, stiamo educando l’anima per il male e se continuiamo a farlo, diventerà un’abitudine cedere alla tentazione. Allora ci troveremo sul terreno di Satana, vinti, deboli e scoraggiati. Se confidiamo in noi stessi, sicuramente cadremo. Cristo ci dice: MS2 143.9

    Dimorate in me, ed io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. (Giovanni 15:4)MS2 143.10

    Qual è il frutto che dobbiamo portare?MS2 143.11

    Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mansuetudine, autocontrollo; contro queste cose non c’è legge. (Galati 5:22,23)MS2 143.12

    Mentre stavo meditando su queste cose, sentivo sempre più profondamente il peso del peccato e cosa significa trascurare il mantenere l’anima unita all’amore di Dio. Il Signore non fa nulla senza la nostra collaborazione. Quando Gesù pregò dicendo: “Padre, custodiscili nel Tuo nome”, ciò non significa che dobbiamo trascurare di mantenerci nell’amore e nella fede di Dio. Vivendo in Dio mediante un’unione vitale con Cristo, confidiamo nelle promesse e costantemente otterremo maggior forza contemplando Gesù.MS2 144.1

    Chi può cambiare il cuore o scuotere la fiducia di chi mediante la contemplazione del Salvatore, è trasformato alla sua somiglianza? Questa persona terrà in conto il disprezzo? La sua immaginazione si concentrerà su se stessa? Permetterà che le sciocchezze distruggano la pace della sua mente? Colui, nel cui cuore dimora Cristo, è appagato. Egli non pensa male, anzi, crede nella certezza che Gesù conosce e valuta correttamente ogni anima per la quale è morto. MS2 144.2

    Il Signore ci dice: Renderò gli uomini più rari dell', oro fino, più rari dell', oro di Ofir. (Isaia 13:12)MS2 144.3

    Che questo soddisfi il desiderio dell’anima, e ci renda prudenti e attenti, pronti a perdonare gli altri, perché Dio ci ha perdonato per primo.MS2 144.4

    La felicità della vita consiste in piccole cose. Ognuno ha la possibilità di praticare la vera cortesia cristiana. Non è il possesso di splendidi talenti che ci aiuterà a vincere, ma l’adempimento coscienzioso dei doveri quotidiani. Lo sguardo gentile, lo spirito umile, la disposizione dell’animo, l’interesse sincero, l’occuparsi del benessere degli altri, sono cose che aiutano nella vita cristiana. Se l’amore di Gesù riempie il cuore, questo amore si manifesterà nella vita. Non manifestiamo la determinazione di fare la nostra volontà, né un’ostinata ed egoista rinuncia a essere felici o a essere compiaciuti. La salute del corpo dipende molto dalla condizione di salute del cuore, più di quello che molti suppongono.MS2 144.5

    Qualcuno può immaginare che sia disprezzato, può pensare di non occupare una posizione che lui è in grado di svolgere, in questo modo si sente come una vittima. Si sente infelice, ma di chi è la colpa? Una cosa è certa — la gentilezza e l’amabilità contribuiranno ad esaltarlo più di qualsiasi presunta capacità accompagnata dalla maledizione di un modo di essere spiacevole.
    Manoscritto 19, 1892.
    MS2 144.6

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