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La Verità Sugli Angeli

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    Il culto celebrato di fronte alla porta dell’Eden protetta dai cherubini

    Al cancello del paradiso, guardato dai cherubini, si manifestava la gloria di Dio, e fu proprio qui dove i primi adoratori costruirono i loro altari e presentarono i loro sacrifici. Lì Caino e Abele portarono i loro sacrifici e Dio accondiscese a parlare con loro. Gli scettici non potevano negare l’esistenza dell’Eden, perché esso era ben visibile, solo il suo accesso era impedito dalle sentinelle angeliche che lo custodivano. L’ordine della creazione, di cui il giardino era oggetto, e la storia dei due alberi così strettamente legata al destino dell’uomo, sono dei fatti indiscutibili. L’esistenza e la suprema autorità di Dio, e l’obbligo della sua legge, erano verità che nessuno poté mettere in discussione mentre Adamo era in vita. PP 83, 84.VA 51.4

    Per quanto concerne il piano di salvezza, Caino e Abele furono istruiti a questo proposito. Fu richiesto loro che mettessero in pratica un sistema basato sull’umile ubbidienza , e che manifestassero il rispetto verso Dio, la loro fede e la loro dipendenza nel Redentore promesso, attraverso il sacrificio dei primogeniti del gregge e la presentazione solenne di sé stessi insieme al sangue come olocausto a Dio. Caino non era disposto a seguire rigorosamente il piano di obbedienza e procurarsi un agnello per offrirlo con i frutti della terra. Egli, ignorando la richiesta del Signore, gli offrì semplicemente i frutti della terra.VA 52.1

    Abele consigliò al fratello di non presentarsi davanti al Signore senza il sangue dei sacrifici. Ma Caino essendo il fratello maggiore, non gli diede ascolto.VA 52.2

    Abele, prese i migliori primogeniti del suo gregge, secondo la richiesta del Signore, e con umile riverenza nella piena fiducia nella venuta del Messia, presentò a Dio la sua offerta. Dio l’accettò. Una luce proveniente dal cielo consumò l’offerta di Abele. Caino non vide nessuna manifestazione che la sua offerta fosse stata accettata. Si adirò contro il Signore e contro a suo fratello. Dio mandò un angelo a parlargli. Questi gli domandò il motivo della sua ira, e lo informò che se lui avesse seguito le istruzioni che Dio gli aveva dato, il Signore avrebbe accettato e apprezzato la sua offerta. Ma se non si sarebbe sottomesso umilmente ai piani di Dio, e non credeva né gli ubbidiva, l’offerta non sarebbe stata accettata. L’angelo disse a Caino che non vi era ingiustizia da parte di Dio, né favoritismo verso Abele, ma che come conseguenza del suo peccato e della sua disubbidienza al comandamento di Dio, non poteva accettare la sua offerta; ma se avrebbe operato bene, sarebbe stato accettato dall’Altissimo…. Ma anche dopo essere stato fedelmente istruito, Caino non si pentì… Spinto dalla sua gelosia e dal suo odio contese con Abele e lo coprì di rimproveri… Mentre Abele giustificava il piano di Dio, Caino si arrabbiò, e il suo odio crebbe contro Abele finché in un momento d’ira lo uccise. 3SG47-49.VA 52.3

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