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Messaggi Scelti, Vol. 3

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    CAPITOLO 8—LA QUESTIONE DELL’INFLUENZA

    Chi l’ha detto alla sorella White? MS3 51.1

    Coloro che hanno ignorato i messaggi d’avvertimento, hanno perso la loro forza. Alcuni, nella loro cieca fiducia, hanno avuto l’audacia di rifiutare ciò che sapevano che era Verità, con parole come queste: “Chi lo ha detto alla sorella White?”. Queste parole mostrano la mancanza della loro fede e la fiducia nell’opera che il Signore mi ha dato da fare. Loro vedono il risultato dell’opera che il Signore ha posto su di me, e se questo non li convince, non ci sono argomenti né future rivelazioni che potranno influenzarli. Il risultato sarà che Dio parlerà di nuovo in giudizio come ha parlato finora.
    Review and Herald 19 maggio, 1903, p. 8
    MS3 51.2

    Chi ha detto tutte queste cose a Ellen White? MS3 51.3

    Alcuni sono pronti a chiedere: Chi ha detto tutte queste cose alla sorella White? La stessa domanda è stata posta anche a me: C’è qualcuno che ti ha parlato di queste cose? Io avrei potuto rispondere: Sì, sì, è l’angelo del Signore che mi ha parlato. Ma quello che loro volevano dire è questo: sono stati i fratelli e le sorelle ad esporre le loro colpe? In futuro, io non sminuirò le testimonianze ricevute da Dio per accontentare la curiosità oppure per soddisfare la ristrettezza mentale delle persone, perché altrimenti questo sarebbe un insulto da parte mia contro lo Spirito Santo. Dio ha pensato bene di mettermi in posizioni nelle quali non ha collocato nessun’altra persona delle nostre fila. Egli ha posto su di me il peso di presentare rimproveri che lui non ha dato a nessun’altra persona.
    Testimonies, vol. 3, pp. 314, 315
    MS3 51.4

    Qualcuno l’ha detto alla sorella WhiteMS3 51.5

    Un’altra volta è stata espressa incredulità con parole come queste: “Chi ha scritto tutte queste cose alla sorella White”. Ma io non conosco nessuno che conosca le cose così come sono, e nessuno può scrivere riguardo a qualcosa che crede che non esista.MS3 51.6

    Qualcuno me lo ha detto: Colui che non falsifica le cose, Colui che non commette errori di giudizio né esagera in nessun caso.
    Special Instruction Relating to the Review and Herald Office and the Work in the Battle Creek, p. 16
    MS3 51.7

    Se io fossi influenzata non sarei degna di fiduciaMS3 52.1

    Voi pensate che alcuni individui hanno influenzato la mia mente con dei pregiudizi. Se sono in questa situazione, non merito che l’opera di Dio mi sia affidata.MS3 52.2

    La signora White non lesse alcune lettere o articoliMS3 52.3

    Lei mi accusa di non aver letto il suo pacchetto di scritti. Io non li ho letti, e nemmeno le lettere che il dr. Kellog mi ha inviato. Io avevo un messaggio di severo rimprovero per la Casa Editrice, e sapevo che se avessi letto le comunicazioni che mi furono inviate, più tardi, quando le testimonianze sarebbero apparse, lei e il dr. Kellog sareste stati tentati di affermare: “Siamo noi che le abbiamo dato l’ispirazione”.
    Lettera 301, 1905
    MS3 52.4

    Io non ho l’abitudine di leggere nessun articolo dottrinale pubblicato nella Review and Herald, affinché la mia mente non sia influenzata dalle idee e dalle opinioni di nessuno, affinché nessun influsso delle teorie di qualcuno abbiano relazione alcuna con quello che io scrivo.
    Lettera 37, 1887
    MS3 52.5

    Una domanda suscitata durante il ministero inizialeMS3 52.6

    Che cosa succederebbe qualora io dovessi dire più cose di quelle che il Signore mi abbia mostrato? Se fosse così, allora le visioni che ho ricevuto non avrebbero alcun significato. Quello che dice lei o chiunque altro non ha alcuna importanza. Il Signore ha preso questa questione nelle Sue mani. Sorella D, quello che lei ha detto su di me, per me non ha alcuna importanza. La mia opinione non ha nulla a che vedere con ciò che il Signore mi ha mostrato nelle visioni.
    Lettera 6, 1851
    MS3 52.7

    Nessun rimprovero per sentito direMS3 52.8

    Ho ricevuto la sua lettera e cercherò di risponderle. Lei afferma di aver ricevuto le testimonianze, ma non accetta la parte relativa all’inganno. Tuttavia, fratello mio, è vero, e “per il sentito dire” non ha nulla a che vedere con questo caso di rimprovero.
    Lettera 28, 1888
    MS3 52.9

    Un tentativo di guidare la signora WhiteMS3 52.10

    Il fratello E., suggerisce che alla gente piacerebbe che io parlassi meno dei doveri e di più dell’amore di Gesù. Ma io desidero parlare come lo Spirito del Signore influisce su di me. Il Signore sa bene ciò che il nostro popolo ha bisogno. Sabato, 17 ottobre, ho fatto una meditazione riguardo Isaia capitolo 58 senza allungarmi troppo.
    Manoscritto 26, 1885.
    MS3 52.11

    Diretta da Qualcuno che è potente nel consigliareMS3 53.1

    Ci sono quelli che dicono: “Qualcuno sta manipolando i suoi scritti”. Io ammetto l’accusa: è Uno che è potente nel consigliare, Uno che presenta davanti a me le condizioni delle cose.
    Lettera 52, 1906.
    MS3 53.2

    Perché a volte si fanno indaginiMS3 53.3

    Qualcuno mi ha fatto una confessione, mi ha detto che alcuni hanno dubbi e incredulità riguardo le testimonianze, a causa delle dicerie fatte dalla sorella F. Una cosa che è stata detta è quella che le testimonianze, per alcune persone in particolare, mi sono state dette da altri, ed io le ho presentate come se fossero messaggi di Dio. Sorella mia, lei sa che dicendo questo, fa di me un’ipocrita e una bugiarda.MS3 53.4

    La sorella M. ha menzionato un caso in particolare, nel quale lei mi aveva riferito tutto sulla faccenda della famiglia del fratello G., e che la cosa che lei udì in seguito, era che io stavo raccontando come il Signore mi aveva mostrato quelle cose che lei mi aveva detto.MS3 53.5

    Mi spiego. Spesso mi vengono mostrate famiglie e individui, e quando ho l’opportunità d’incontrarmi con persone che le conoscono, verifico in quali condizioni versa questa famiglia col proposito di assicurarmi se i pastori o i fratelli abbiano qualche conoscenza dei mali esistenti. Questo è quello che è successo nel caso della famiglia del fratello G. Io volevo vedere se la testimonianza era stata sostenuta dai fatti. Ma questa informazione data non ha originato la testimonianza, benché alcune persone di idee ristrette e tentate possano interpretarla così.
    Lettera 17, 1887
    MS3 53.6

    Chi ha parlato a Paolo e alla sorella White?MS3 53.7

    Quando una testimonianza del Signore è diretta a qualche persona che sbaglia, spesso si fa questa domanda: Chi l’ha detto alla sorella White? Questo avvenne anche ai giorni di Paolo, perché anche allora qualcuno ebbe l’interesse di presentare all’apostolo, il ministro indicato da Dio, i pericoli dei membri di chiesa che minacciavano la sua prosperità.MS3 53.8

    C’è un tempo per parlare e un tempo per tacere. Naturalmente è necessario fare qualcosa, e il ministro nominato dal Signore non deve tralasciare di fare la sua opera per correggere questi mali. Purtroppo questi mali esistevano, e Paolo dovette fare un’opera per correggerli ….MS3 53.9

    Sappiamo che a Paolo gli fu presentato la condizione delle chiese. Sappiamo pure che il Signore gli ha dato luce e conoscenza riguardo l’ordine che si doveva mantenere nelle chiese, i mali che sarebbero sorti, e che dovevano essere corretti e trattati con fermezza in proporzione al loro carattere aggravante. Il Signore aveva rivelato a Paolo la purezza, la devozione e la pietà, che dovevano manifestarsi nella chiesa, e le cose che apparivano in contrasto a questo stato, li doveva condannare conformemente alla luce ricevuta da Dio.MS3 54.1

    Perché si fanno verificheMS3 54.2

    Quando mi vengono presentate questioni concernenti una chiesa, a volte risplende, per così dire, una luce dal cielo che rivela dettagli particolari che Dio mi presenta in anticipo riguardo a un altro caso, e quando sento il peso riguardo alle chiese, alle famiglie o a particolari individui, frequentemente verifico le condizioni che regnano in quella chiesa, e il tema è totalmente descritto prima che io mi rechi in quella chiesa. Ma ho bisogno di fatti che appoggino le testimonianze e desidero sapere in che modo dovrei comunicare la luce che il Signore mi ha dato.MS3 54.3

    Se gli errori colpiscono apertamente la chiesa e se i casi di caratteri che fanno sbagliare la chiesa indeboliscono la fede e fortificano l’incredulità, allora l’opera che si deve fare non deve essere ristretta alle famiglie in forma privata o a un solo individuo, ma si deve presentare davanti a tutta la chiesa per detenere il male e far brillare la luce nelle menti di quelli che sono stati confusi da parole d’inganno e false presentazioni.MS3 54.4

    E quando sono davanti al popolo, di nuovo brilla davanti a me la luce che Dio mi ha dato in passato riguardo a persone che erano davanti a me; in quel momento sono spinta dallo Spirito di Dio a parlare loro. Questo è il modo in cui sono usata; vedendo molti casi, e prima che io li presenti, desidero sapere se il caso è conosciuto da altri, se il suo influsso è calcolato per danneggiare la chiesa in generale. A volte si fanno domande ed esse determinano il modo di trattare questi casi, se parlare davanti a poche persone, o davanti a molti, o parlare davanti alle persone direttamente.
    Se il caso è tale che si può soddisfare in forma privata e altri non necessitano conoscerlo, io desidero grandemente fare tutto il possibile per correggere senza fare pubblicità all’argomento.
    Lettera 17, 1887
    MS3 54.5

    Mi sento terribilmente solaMS3 55.1

    Viglio farvi una confidenza. Quando il Signore mi presenta le istruzioni o qualsiasi altra questione, e ho un messaggio da presentare riguardante il tema menzionato, allora il Signore mi rende capace di farlo nel modo migliore, quindi parlo dell’argomento presentando la mente e la volontà di Dio con tanta chiarezza, secondo le mie capacità umane, che guidate e dominate dallo Spirito Santo portano davanti a me il tema per esporlo agli altri. Riguardo a temi seri che mi sono raccomandati, non posso rivelarli a nessuno, e nessuno ha il diritto di avere il controllo sulla mia opera che il Signore mi ha dato da fare.MS3 55.2

    Dopo la morte di mio marito, avvenuta ventuno anni fa, non mi ha mai sfiorato l’idea di risposarmi. Perché? Non perché il Signore me lo avesse proibito, assolutamente no, ma perché essere sola era la miglior soluzione affinché nessuno soffrisse con me nell’esecuzione della mia opera che il Signore mi ha affidato. Quindi, nessuno deve avere il diritto di influenzarmi in alcun modo, riguardo alla mia responsabilità e la mia opera nel presentare le mie testimonianze d’incoraggiamento e di rimprovero.MS3 55.3

    Mio marito non si è mai interposto sul mio cammino mentre io facevo questo, ma io contavo sul suo aiuto, sul suo incoraggiamento e sulla sua compassione. La sua simpatia le sue preghiere e le sue lacrime le ho rimpiante tanto, tanto! Nessuno potrà mai comprendere questo meglio di me. Ma la mia opera deve essere fatta. Riguardo al mio compito nel testimoniare e presentare ciò che il Signore mi ha affidato, nessuno ha il diritto di speculare o suggerire la ben che minima idea su possibili influenze esterne.MS3 55.4

    Sono stata sola in questo compito, assolutamente sola, con tutte le difficoltà e tutte le prove relazionate alla mia opera. Solo il Signore mi può aiutare. L’ultimo lavoro che dovrò fare in questo mondo, sarà fatto presto. Devo esprimermi con chiarezza, in modo tale se possibile di non essere fraintesa. Nessuna persona al mondo può suggerire alcun messaggio nella mia mente o delegarmi alcun dovere. Fratello F, voglio dirle questo: che quando il Signore mi dà un incarico (messaggio) sia per lei, o per chiunque altro, lei dovrebbe riceverlo nel modo in cui il Signore me lo dà.
    Manoscritto 227, 1902.
    MS3 55.5

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