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    19 - L’ATTEGGIAMENTO NELLA PREGHIERA

    Atteggiamenti adeguati per la preghiera pubblica — In varie lettere che ho ricevuto, mi si chiede qual è l’atteggiamento corretto che una persona debba adottare durante le preghiere offerta al Sovrano dell’universo. Da dove è venuta l’idea che i nostri fratelli devono restare in piedi mentre pregano? A uno dei nostri membri che per cinque anni è stato istruito a Battle Creek, fu chiesto di pregare prima che la sorella White parlasse in pubblico, ma nel vederlo restare in piedi, prima che le sue labbra si aprissero per pregare Dio, essa sentì una viva necessità di rimproverarlo direttamente. Lo chiamò col suo nome e gli disse: Inginocchiati! Perché questa è l’unica posizione corretta davanti al Signore.LP 215.1

    L’atteggiamento dovuto quando si prega Dio consiste nell’inginocchiarsi. Tale atto di culto fu richiesto ai tre prigionieri Ebrei davanti al re di Babilonia. Tuttavia, questo atto è un omaggio che deve essere reso a Dio, il Sovrano del mondo, il Governatore dell’universo. Così i tre giovani rifiutarono di tributare quest’onore a nessun idolo, anche se fosse stato d’oro puro. In realtà si erano prostrati davanti al Re di Babilonia, ma rifiutandosi di fare quello che il Re aveva ordinato, i tre giovani furono gettati in una fornace ardente. Ma Cristo in persona scese e camminò insieme a loro in mezzo al fuoco, i tre giovani Ebrei non subirono alcun danno.LP 215.2

    Mentre presentiamo le nostre preghiere sia in pubblico che in privato, è nostro dovere inginocchiarci davanti a Dio. Quest’atto dimostra la nostra riverenza e dipendenza da Lui.LP 215.3

    Nel presentare questi passaggi inoppugnabili mi domando: Dove è stato educato il fratello H? A Battle Creek! È possibile che con tutta la luce che Dio ha dato al suo popolo riguardo il tema della riverenza, i ministri, i dirigenti e gli insegnanti delle nostre scuole, per precetto ed esempio, insegnano ai giovani a rimanere eretti durante le preghiere come hanno fatto i farisei? Dobbiamo considerare tale atteggiamento come segno d’autosufficienza e superbia? In tal caso non sono forse evidenti queste caratteristiche? LP 215.4

    Speriamo che i nostri fratelli non manifestino meno riverenza e rispetto quando si avvicinano all’unico Dio vero e vivente, di quello che manifestano i pagani verso i loro idoli, perché in caso contrario questa gente ci giudicherà nel giorno della decisione finale. Vorrei a parlare a tutti coloro che insegnano nelle nostre scuole: Uomini e donne, non disonorate Dio con la vostra irriverenza e ostentazione. Non rimanete in piedi con un atteggiamento farisaico nell’offrire le vostre preghiere a Dio. Diffidate della vostra forza. Non confidate in essa, ma prostratevi in ginocchio davanti a Dio per adorarlo.LP 216.1

    Quando vi riunite per adorare Dio, inginocchiatevi davanti a Lui. Per mezzo di quest’atto dimostrate che la vostra anima, il vostro corpo e il vostro spirito sono interamente sottomessi allo Spirito della Verità. Chi di voi ha investigato diligentemente la Parola per cercare esempio e direttive su quest’argomento? Quali sono gli insegnamenti di cui possiamo fidarci nelle nostre scuole sia in America che nei paesi stranieri? Dopo lunghi anni di studi gli studenti dovrebbero ritornare al proprio paese con idee falsificate riguardo al rispetto, l’onore e la riverenza che dovrebbe tributarsi a Dio, e non sentire l’obbligo di onorare gli uomini dai capelli grigi, uomini d’esperienza, servi scelti da Dio stesso, per la sua opera, per la quale hanno dato tutta la loro vita? A tutti quelli che frequentano le scuole in America o in qualsiasi altro paese, io consiglio che non si contagino con lo spirito dell’irriverenza. Accertatevi di quale tipo di educazione avete bisogno, per poter in seguito educare gli altri a formare un carattere forte che sopporti le prove che presto sopravverranno a tutti quelli che vivono su questa terra. Camminate in compagnia di cristiani forti e fedeli. Non scegliete l’amicizia di insegnanti o alunni presuntuosi, ma piuttosto quelli che rivelano d’avere una comprensione nelle cose di Dio. LP 216.2

    Indubbiamente viviamo in tempi difficili. La chiesa avventista del settimo giorno professa e osserva i comandamenti di Dio, ma nonostante questo, essa sta perdendo lo Spirito di devozione. Lo spirito di riverenza a Dio insegna agli uomini come avvicinarsi al loro Creatore, con santità e rispetto mediante la fede non in sé stessi, ma in un Mediatore. In questo modo, ogni uomo è protetto in qualsiasi circostanza si trovi. L’uomo deve inginocchiarsi, come un suddito della grazia, quando supplica davanti al trono della misericordia. E poiché egli riceve tutti i giorni i doni dalla mano del Signore, dovrebbe essergli grato ed esprimersi con parole di ringraziamento e di lode per questi favori immeritati. LP 216.3

    Gli angeli hanno guardato il suo cammino per tutta la sua vita, e lui non ha visto molte delle insidie dalle quali è stato liberato. E in vista di questa protezione e queste cure prestate da esseri i cui occhi mai sonnecchiano né dormono, deve riconoscere in ogni preghiera il servizio che Dio realizza per lui. — Selected Messages, book. 2, 311-315LP 217.1

    Inginocchiarsi in preghiera induce alla riverenza. — Voglia Dio insegnare al suo popolo a pregare! Che gli insegnanti delle nostre scuole e i predicatori delle nostre chiese, possano imparare ogni giorno alla scuola di Cristo. Se essi pregano con fervore, le loro richieste saranno ascoltate e avranno risposta. Allora la Parola sarà proclamata con forza.LP 217.2

    Sia in pubblico sia nel culto privato, è nostro privilegio inginocchiarci davanti al Signore per offrirgli le nostre richieste. Gesù, nostro esempio pregava in ginocchio. Riguardo ai Suoi discepoli è registrato che anche loro pregavano in ginocchio. Paolo dichiara: Io mi inginocchio davanti a Dio Padre. (Efesini 3:24) Quando confessò davanti a Dio i peccati di Israele, Esdra si inginocchiò. (Esdra 9:5) Daniele com’era sua abitudine, tre volte al giorno, si mise là in ginocchio per pregare e lodare il suo Dio. (Daniele 6:11)LP 217.3

    Il vero rispetto per Dio è ispirato dalla Sua infinita grandezza e dalla Sua presenza. Ogni cuore sincero dovrebbe essere profondamente colpito da questo sentimento dell’Invisibile. Il luogo e l’ora della preghiera sono sacri, perché Dio è lì, e nel manifestare rispetto nell’atteggiamento e nella condotta, si approfondirà il sentimento che ispira. Santo e tremendo è il Suo nome dice il Salmista. Gli angeli, quando pronunciano questo nome, si velano il volto. Con quale rispetto noi che siamo peccatori dovremmo cadere in ginocchio davanti alla Sua Santità!LP 217.4

    Sarebbe bene che giovani e anziani meditassero queste parole della Scrittura, che dimostrassero considerazione per il luogo dove c’è la presenza speciale di Dio. Togliti i sandali, disse il Signore a Mosè, perché il luogo sul quale stai è suolo sacro. (Esodo 3:5) Giacobbe, dopo la visione degli angeli esclamò: Certamente l’Eterno è in questo luogo, e io non lo sapevo. Questo non è altro che la chiesa di Dio, e questa è la porta del cielo. (Genesi 28:16,17) — Gospel Workers 178, 179LP 218.1

    L’umiltà espressa da Salomone all’inizio del suo regno quando riconobbe davanti a Dio di essere ancora giovane, (1 Re 6:7) il suo evidente amore per l’Eterno, il suo profondo rispetto per le cose divine, la sfiducia in sé stesso, il suo desiderio di esaltare il Creatore di tutte le cose, tutti questi tratti del suo carattere si rivelarono in occasione della cerimonia di consacrazione del tempio, mentre inginocchiato pregò come un umile fedele. Ogni discepolo di Cristo dovrebbe fare attenzione a onorare il Signore. Le Scritture ci insegnano come dobbiamo rivolgerci al nostro Creatore: con umiltà e rispetto, tramite la fede in un Mediatore divino. — Prophets and Kings, 47,48LP 218.2

    In mezzo al cortile del tempio, era stata costruita una pedana di bronzo, di due metri e mezzo per lato e alta un metro e mezzo. Salomone salì e alzando le mani al cielo benedisse l’immensa assemblea che era davanti a lui. (2 Cronache 6: 12,13) Benedetto sia l’Eterno, il Dio d’Israele, che ha adempiuto con la Sua potenza ciò che aveva promesso con la stessa bocca a mio padre Davide…Ho scelto Gerusalemme perché il mio nome vi dimori. (2 Cronache 6:4-6)LP 218.3

    Salomone s’inginocchiò sul podio e rivolse a Dio la preghiera di consacrazione in presenza di tutta l’assemblea. Mentre la folla si chinava con il volto rivolto verso terra, il re con le mani alzate verso il cielo invocò il Signore pronunciando queste parole: O Eterno, DIO d’Israele, non c’è alcun DIO simile a te né in cielo né sulla terra. Tu mantieni il patto e la misericordia verso i tuoi servi che camminano davanti a te con tutto il loro cuore. (2 Cronache 6:14) — Prophets and Kings, 39, 40LP 218.4

    Il re Salomone si trovava su una piattaforma di bronzo davanti all’altare dove benedisse il popolo. Poi, s’inginocchiò e con le mani alzate verso l’alto, con voce solenne pregò, mentre la congregazione si prostrava con la faccia rivolta a terra. Finita la preghiera, un fuoco miracoloso scese dal cielo e consumò il sacrificio. — The Story of Redemption,194LP 219.1

    Possa la vostra mente comprendere questa esperienza, possano i vostri occhi essere aperti per discernere le opportunità che Dio vi concede; possano le vostre orecchie ascoltare i comandi di Dio.LP 219.2

    Inginocchiatevi davanti al Signore tre volte al giorno in preghiera accorata; osservate con diligenza i comandamenti del Signore. — Testimonies for the Church, vol. 6, 297LP 219.3

    I Ministri devono inginocchiarsi in preghiera prima della predicazione — Secondo la luce che mi è stata data, il Signore gradisce quando i ministri salgono sul pulpito, si inginocchiano per chiedere solennemente l’aiuto di Dio prima di pronunciare il sermone. Che meravigliosa impressione si ottiene! Tale atto trasmette solennità e timore al popolo. Il loro ministro è in comunione con Dio; si sta raccomandando a Dio prima di presentarsi davanti al popolo, mentre gli angeli di Dio si avvicinano ancora di più. La prima cosa che i ministri dovrebbero fare quando salgono sul pulpito è quella di rivolgersi a Dio e dire davanti a tutti: Il Signore è la fonte della mia forza.Testimonies for the Church, vol. 2, 612LP 219.4

    L’entrata del ministro sull’altare dovrebbe avere una disposizione solenne e degna. Quando arriva sul pulpito deve inginocchiarsi e pronunciare una preghiera silenziosa e chiedere aiuto a Dio. Tale atteggiamento suscita solennità e timore in mezzo al popolo. Il loro ministro sta comunicando con Dio; si sta affidando a Dio prima di osare presentarsi davanti alla gente. Una solennità discende su tutti, e gli angeli di Dio sono attratti e si avvicinano ancora di più. Ogni membro della congregazione che teme Dio, con riverenza e timore si unisce in preghiera silenziosa a quella del pastore, chinando la sua testa, affinché Dio onori la riunione con la sua presenza e dia forza alla sua verità proclamata da labbra umane. LP 219.5

    Quando si apre il culto con la preghiera, ogni ginocchio si deve piegare alla presenza del Santissimo, e ogni cuore si deve elevare a Dio in silenziosa devozione. Le preghiere dei fedeli saranno ascoltate, e il ministero della Parola si rivelerà efficace. L’atteggiamento freddo, distaccato dei fedeli nella casa di Dio è il motivo per cui il ministero non produce il bene. La melodia nel canto, effusa da molti cuori in modo chiaro e distinto, è uno degli strumenti di Dio nell’opera di salvezza delle anime. Tutto il servizio dovrebbe essere condotto con solennità e riverenza, come se il Signore fosse presente in mezzo all’assemblea in forma visibile. — Testimonies for the Church, vol. 5, 492, 493LP 220.1

    Non sempre si richiede di inginocchiarci per pregare — Non sempre possiamo inginocchiarci durante la preghiera; ma la via verso il trono della misericordia è sempre aperta. Mentre siamo impegnati nei nostri affari, possiamo chiedere aiuto a Colui che non ci deluderà e ci ha promesso: “Io ti riceverò”. Il cristiano può e deve trovare il tempo per pregare. Daniele fu un grande statista con pesanti responsabilità, e tuttavia tre volte al giorno cercava Dio, e il Signore gli inviò lo Spirito Santo. Attualmente anche gli uomini possano accorrere al Tabernacolo dell’Altissimo ed essere sicuri della sua promessa: Il mio popolo abiterà in una dimora di pace, in abitazioni sicure e in quieti luoghi di riposo. (Isaia 32:18) LP 220.2

    Tutti quelli che realmente lo desiderano, possono trovare un luogo per avere la comunione con Dio, dove nessun orecchio può sentire, solo unicamente Colui che ascolta il grido d’afflizione dell’indifeso, dell’abbattuto e del bisognoso, Colui che nota anche la caduta del piccolo passero. Gesù ha detto: …voi siete da più di molti passeri. (Matteo 10:31) — Counsels on Health, 423, 424LP 220.3

    Molti sono vittime della tentazione perché non hanno lo sguardo fisso su Gesù. Quando il nostro legame con Dio si interrompe, restiamo senza difese. Non sono le vostre buone intenzioni o i vostri proponimenti che vi permetteranno di resistere al male. Dovete essere uomini e donne di preghiera. Le vostre richieste non devono essere deboli od occasionali, ma profonde, perseveranti e costanti. Non sempre è necessario inginocchiarsi per pregare. Sviluppate l’abitudine di pregare con il Salvatore quando siete soli, quando camminate e quando svolgete le vostre attività quotidiane. Dal vostro cuore può salire una richiesta silenziosa per la conoscenza, la saggezza e la forza di cui avete bisogno. Ogni vostro respiro sia una preghiera. — Ministry of Healing 510, 511LP 221.1

    Nella nostra crescita spirituale, dobbiamo essere costanti nella preghiera e chiedere aiuto al trono della grazia. Quelli che vogliono chiamarsi cristiani, devono andare a Lui con fervore e umiltà, supplicando il suo aiuto. Il Salvatore ci ha raccomandato di pregare incessantemente. Il cristiano non può stare tutto il tempo in ginocchio a pregare, tuttavia i suoi pensieri e desideri possono essere rivolti verso l’alto. Se parlassimo meno e pregassimo di più la fiducia in sé stessi scomparirebbe. — Sons and Daughters of God, 99LP 221.2

    La via d’accesso al trono di Dio è sempre aperta. Non sempre si può pregare in ginocchio, ma le nostre richieste silenziose possono salire costantemente a Dio per trovare forza e guida. Quando siamo tentati, e sicuramente lo saremo, potremo fuggire verso il luogo segreto dell’Altissimo. Le Sue braccia eterne ci sosterranno. LP 221.3

    Che queste parole ci riempiano di gioia: …hai alcune persone in Sardi che non hanno contaminato le loro vesti; esse cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degne. (Apocalisse 3:4) — Counsels on Health, 362LP 221.4

    Se tutti i nostri operai potessero passare ogni giorno poche ore lavorando all’aria aperta, e si sentissero liberi di farlo, per loro sarebbe una benedizione; potrebbero svolgere con successo i doveri della loro vocazione. Se non hanno tempo per rilassarsi, possono fare piani e pregare durante il lavoro, e ciò comporterebbe lo stesso una sorta di relax per il corpo e lo spirito. — Gospel Workers 240LP 221.5

    La vera preghiera non dipende dal tempo, dal luogo o dalle circostanze — Pregate in un luogo solitario, elevate il vostro pensiero a Dio anche mentre svolgete il vostro lavoro abituale. Fu così che Enoc camminò con Dio. Queste preghiere silenziose salgono al trono della grazia come prezioso incenso, e Satana non può nulla contro coloro che vivono tale comunione. Non esiste luogo o tempo che non sia appropriato per elevare un pensiero a Dio, perché nulla può impedirci di rivolgere al Signore una silenziosa ma fervente preghiera. Quando camminiamo nelle strade affollate, quando siamo impegnati in affari, possiamo chiedere al Signore che ci guidi, proprio come fece Nehemia quando presentò la petizione al re Artaserse. Dovunque, possiamo trovare la possibilità di entrare segretamente in comunione con Dio; e se rimaniamo sempre ricettivi agli appelli divini Gesù si avvicinerà e dimorerà in noi. — Steps to Christ, 98,99LP 222.1

    Ovunque siamo, qualunque sia la nostra occupazione, il nostro cuore deve essere rivolto a Dio in preghiera. Questo significa che dobbiamo essere costanti nella preghiera. Non abbiamo bisogno di aspettare fino a quando possiamo inginocchiarci per la preghiera. In un’occasione, quando Nehemia si presentò davanti al re, questi gli chiese perché sembrava così triste, e quale richiesta doveva presentargli. Ma Nehemia non osò rispondere subito. Importanti interessi erano in gioco. Il destino di una nazione era appeso a un filo, Nehemia non esitò a gridare al Dio del cielo chiedendo aiuto, prima di rispondere al re. In conseguenza al suo fedele e disperato appello, Nehemia ottenne tutto quello che aveva chiesto e desiderato. — Signs of the Times, October 20, 1887LP 222.2

    Tutti i vostri buoni propositi e le buone intenzioni non vi aiuteranno a resistere contro le tentazioni. Le vostre petizioni non devono essere languide, occasionali o capricciose, ma ardenti, perseveranti e costanti. Non è necessario essere soli o inginocchiarsi per pregare. Ma durante i vostri impegni di lavoro, la vostra anima spesso può elevarsi a Dio, afferrandosi alla sua forza; allora sarete uomini e donne con intenzioni elevate e sante, di nobile integrità, che per nessuna considerazione saranno sviati dalla verità, dal bene e dalla giustizia. — Testimonies for the Church, 542, 543LP 222.3

    Dobbiamo pregare sempre con una mente umile e con uno spirito mansueto. Non è necessario attendere l’opportunità di inginocchiarci davanti a Dio. Possiamo pregare e parlare con il Signore ovunque ci troviamo. — Selected Messages, bk. 3, 266LP 223.1

    Le preghiere in pubblico devono essere chiare, brevi e con un tono di voce naturale — Le preghiere lunghe fatte da alcuni ministri sono state un grande fallimento. Pregare troppo a lungo, come alcuni fanno, è fuori luogo. Essi danneggiano inutilmente la gola e gli organi vocali, e poi parlano di ammalarsi per il loro arduo lavoro. Si pregiudicano senza che sia necessario.LP 223.2

    Questo si deve alla posizione antinaturale del corpo e il modo di tenere la testa. Possono fermarsi e parlare, senza sentire disturbo. La posizione in preghiera deve essere perfettamente naturale. Le preghiere troppo lunghe stancano, e non sono in conformità con il Vangelo di Cristo. Mezz’ora o un quarto d’ora è troppo tempo. Pochi minuti sono sufficienti per presentarsi davanti a Dio e dirgli quello che desideriamo; e otterremo che la gente ci segua senza stancarsi né diminuire il loro interesse nella devozione e nella preghiera. Così potremo rinnovarci e fortificarci anziché esaurirci. Molti fanno questo errore nel prolungare le preghiere e la predicazione con tono alto, forzando la voce, con una tensione e un tono di voce innaturale. — Testimonies for the Church, vol. 2, 617LP 223.3

    Parlare chiaramente e distintamente nella preghiera — Con il vostro esempio, insegnate ai vostri figli a pregare con voce chiara e distinta. Insegnate loro ad alzare il volto e non coprirlo con le mani. In questo modo essi possono offrire al Signore le loro semplici preghiere ripetendo all’unisono il Padre Nostro. — Child Guidance, 522,523LP 223.4

    Disciplinare la mente a prestare attenzione durante la preghiera — La preghiera quotidiana è essenziale per la crescita nella grazia, anche per la vita spirituale stessa, come lo è il cibo temporale per il bene fisico. Dovremmo abituarci a elevare spesso i pensieri a Dio in preghiera. Se la mente divaga, dobbiamo riportarla perseverando nello sforzo; l’abitudine infine renderà le cose ancora più facili. — The Sanctified Life, 93LP 224.1

    La preghiera non deve essere lunga né alta e neppure per dare ordini a Dio — Non abbiamo compreso il vero significato della preghiera. Essa non ha lo scopo di informare Dio di qualcosa di cui è già a conoscenza. Il Signore è al corrente dei segreti di ognuno di noi. Non occorre che le nostre preghiere siano lunghe e pronunciate ad alta voce. Dio sa leggere i pensieri intimi. Possiamo pregare in segreto. Colui che vede anche ciò che è nascosto ascolterà e ci ricompenserà apertamente. — Massages to Young People, 247LP 224.2

    Le nostre petizioni non devono assumere la forma di un comando, ma di un’intercessione affinché Lui faccia le cose che desideriamo. — Counsels on Health, 379LP 224.3

    Pregate con fede — Pregate con fede. Assicuratevi di porre la vostra vita in armonia con le vostre preghiere, e che possiate ricevere le benedizioni per cui pregate. Non permettete che la vostra fede si indebolisca. Poiché le benedizioni ricevute sono proporzionate alla fede che voi esercitate. LP 224.4

    Allora egli toccò loro gli occhi, dicendo: Vi sia fatto secondo la vostra fede…E tutto ciò che chiederete in preghiera, avendo fede, lo otterrete. (Matteo 9:29; 21:22) Pregate, credete e rallegratevi. Cantate le lodi a Dio, perché Egli ha risposto alle vostre preghiere. Prendetelo in parola. Riteniamo ferma la confessione della nostra speranza, perché è fedele colui che ha fatto le promesse. (Ebrei 10:23) Nessuna supplica sincera è perduta. Il canale è sempre aperto …. la corrente scorre, portando con sé proprietà curative, ristabilendo la vita, la salute e la salvezza. — Testimonies for the Church, vol. 7 , 274LP 224.5

    Che la sincerità e la fede caratterizzino le vostre preghiere. Il Signore è disposto a fare per noi le cose smisuratamente al di là di quanto chiediamo o pensiamo. (Efesini 3:20) Parlate di questo e pregate per questo. Non possiamo permettere che Satana offuschi le nostre menti e rattristi le nostre vite. — Testimonies for the Church, vol. 7, 273LP 225.1

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