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La Vittoria Di Cristo

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    20 maggio, Spesso Un Solo Peccato Induce A Commettere Un Altro

    L’ira di Davide si accese grandemente contro quell’uomo e disse a Nathan: «Com’è vero che l’Eterno vive, colui che ha fatto questo merita la morte! 2 Samuele 12:5VC 146.1

    La Bibbia non si dilunga affatto nel lodare gli uomini, tanto che perfino le virtù di quelli migliori sono riferite con poche parole. Questo silenzio non è casuale, anzi costituisce una lezione precisa: tutte le buone qualità che gli uomini possiedono sono dono di Dio e le loro buone azioni sono compiute attraverso il Cristo per mezzo della grazia di Dio...Furono proprio l’autosufficienza e l’esaltazione a favorire il peccato di Davide... Secondo il costume prevalente tra i re orientali, il sovrano poteva commettere gli stessi crimini per i quali i sudditi venivano puniti, senza però incorrere nelle stesse conseguenze. Tutto ciò tendeva a indebolire la sensibilità di Davide per la gravità del peccato... Non appena Satana riesce a separare l’uomo da Dio, l’unica fonte di forza, cerca di suscitare i desideri impuri della natura carnale dell’uomo... Ma in quel periodo di rilassamento e di sicurezza, Davide cessò di confidare in Dio, cedette a Satana macchiandosi di gravi colpe... Beth-Sheba, la cui bellezza fatale costituì una trappola per il re, era moglie di Uria l’Itteo, uno degli ufficiali più fedeli e più coraggiosi di Davide... Ogni sforzo che Davide compì per tenere la sua colpa si dimostrò inutile. Il re, in balia di Satana e circondato dal pericolo, presagiva un disonore più amaro della morte. Vedeva solo una via di uscita e nella sua disperazione si affrettò ad aggiungere l’assassinio all’adulterio... Il profeta Natan ricevette l’ordine di portare a Davide un messaggio di rimprovero terribilmente severo. A pochi sovrani era possibile annunciare un messaggio simile senza perdere la vita. Natan seppe dare la sentenza divina non solo senza indietreggiare, ma animato da quella saggezza necessaria per attrare la simpatia del re, ne risvegliò la coscienza e fece pronunciare dalle sue stesse labbra la sentenza di morte. Rivolgendosi a Davide come garante dei diritti del suo popolo e nominato da Dio, il profeta raccontò una storia di malvagità e oppressione che esigeva la riparazione del torto...VC 146.2

    Nathan guardò il re negli occhi e alzando la mano al cielo, dichiarò solennemente: Tu sei quell’uomo! Perché dunque- continuò — hai tu disprezzata la parola dell’Eterno facendo ciò che è male agli occhi suoi? Il colpevole può tentare, come fece Davide, di nascondere il suo crimine agli uomini, seppellendo per sempre le sue azioni malvage; ma tutte le cose sono nude e scoperte dinanzi agli occhi di Colui al quale abbiamo da rendere ragione. (Ebrei 4;13) PP, pp. 717 -722.VC 146.3

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