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Maranatha

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    L’occhio Non Vede, L’orecchio Non Sente, 12 novembre

    «Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano». 1 Corinzi 2:9Mar 324.1

    Coloro che amano veramente Dio desiderano di migliorare i talenti che hanno ricevuto, e che possono essere una benedizione agli altri...Mar 324.2

    Dalle labbra del Re di gloria verrà pronunciata la benedizione, che risuonerà come la più dolce musica alle loro orecchie: Venite benedetti dal Padre mio, ereditate il regno preparato per voi dalla fondazione del mondo. (Matteo 25;34) Allora i redenti saranno i benvenuti nelle dimore che Gesù ha preparato per loro. Lì non ci saranno le persone vili della Terra, ma coloro che, mediante l’aiuto divino, hanno formato caratteri perfetti. Ogni tendenza peccaminosa, ogni imperfezione, è stata rimossa dal sangue di Cristo. E eccellenza e il fulgore della sua gloria, che eccede quella del sole a mezzogiorno, gli sarà impartita. La bellezza morale e la perfezione del carattere di Cristo brillano attraverso di loro con uno splendore maggiore della gloria eterna. Sono senza difetto davanti al gran trono bianco, condividendo la dignità e i privilegi degli angeli. Le cose che occhio non ha visto e che orecchio non ha udito e che non sono salite in cuor d'uomo, sono quelle che Dio ha preparato per quelli che lo amano». (1 Corinzi 2:9) Alla luce della gloriosa eredità che può essere la sua... che giova, infatti, all'uomo, se guadagna tutto il mondo e poi perde la propria anima? Ovvero, che darà l'uomo in cambio dell'anima sua? (Matteo 16:26) IHP 367Mar 324.3

    Vivere per sempre in questa dimora di beatitudine, dove non ci sarà traccia di peccato e maledizione, ma nella perfetta somiglianza del nostro Creatore e vivere nell’eternità dei secoli senza fine; progredendo in saggezza, conoscenza, e santità. Esplorando sempre nuovi campi di pensiero, parlando sempre di nuove scoperte e nuove glorie, crescendo sempre nella capacità di conoscere, gioire e amare, sapendo che ci saranno ancora gioia, amore e saggezza infiniti, questa è la speranza del cristiano. CT 55Mar 324.4

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