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Vivere Attraverso La Fede

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    IL traguardo della vita, 9 giugno

    Io proseguo il corso verso la mèta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesù. Filippesi 3:14VAF 167.1

    Quando Adamo ed Eva uscirono dalle mani del Creatore, somigliavano, nella loro natura fisica, mentale e spirituale, al loro Padre. “Dio creò l’uomo a sua immagine”, Genesi 1:27, ed era suo proposito che, quanto più a lungo l’uomo e donna fossero vissuti, tanto più pienamente dovessero manifestare questa immagine, cioè tanto più pienamente avrebbero dovuto manifestare questa immagine, cioè tanto più compiutamente avrebbero dovuto riflettere la gloria del Creatore. Tutte le loro facoltà erano suscettibili di sviluppo; le loro potenzialità e il loro vigore dovevano via via aumentare. Vasto era il raggio d’azione offerto per esercitarle; glorioso il campo che si apriva alla loro ricerca. I misteri dell’universo visibile, “le meraviglie di colui la cui scienza è perfetta”, Giobbe 37:16, li invitavano allo studio. La comunione a faccia a faccia con Dio e in intimità di cuore era il loro alto privilegio. Se essi fossero rimasti fedeli a Dio, questa situazione sarebbe durata per sempre. Nel corso delle età eterne, egli avrebbe continuato ad acquisire nuovi tesori di conoscenza, a scoprire fresche sorgenti di felicità, a formarsi un concetto sempre più chiaro della saggezza, della potenza e dell’amore di Dio. Raggiungendo sempre più pienamente lo scopo per il quale erano stati creati, sempre di più avrebbero riflettuto la gloria del Creatore. Però, a causa della disubbidienza, tutto ciò è andato perduto. Per il peccato, la somiglianza divina fu deturpata e quasi cancellata; le forze fisiche degli esseri umani s’indebolirono, le loro capacità mentale diminuirono, la visione spirituale si offuscò: erano diventati soggetti alla morte. Tuttavia, la razza umana non fu lasciata senza speranza: con misericordia e amore infiniti fu concessa loro una vita di prova; restaurare nell’uomo e nella donna l’immagine del Creatore e ricondurli alla perfezione di quanto erano stati creati. Questa doveva essere l’opera della redenzione. Questo è l’obiettivo dell’educazione, il grande obiettivo della vita. Ed 15,16 Onorare Cristo, diventare simili a Lui, lavorare per Lui, costituiscono la più alta ambizione e la più grande gioia della vita. Ibid. 297VAF 167.2

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