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Vivere Attraverso La Fede

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    Lo stato dell’uomo nella morte, 18 giugno

    I viventi infatti sanno che moriranno, ma i morti non sanno nulla; per loro non c’è più alcuna ricompensa, perché la loro memoria è dimenticata. Anche il loro amore, il loro odio e la loro invidia sono ormai periti, ed essi non avranno mai più alcuna parte in tutto ciò che si fa sotto il sole.Ecclesiaste 9:5,6VAF 176.1

    La teoria dell’immortalità dell’anima è una di quelle dottrine che Roma, attingendola dal paganesimo, ha inserito nella religione cristiana. Martin Lutero la classificò fra le “favole mostruose che fanno parte della “melma” delle decretali romane”. Commentando le parole di Salomone in Ecclesiaste, secondo le quali “i morti non sanno nulla”, il riformatore scriveva: “Un altro passo dove viene dimostrato che i morti non si rendono conto di nulla. Là (nella tomba) non c’è né dovere, né scienza, né conoscenza, né sapienza. Salomone ritiene che i morti dormono e non sentano nulla, non avendo nessuna nozione dei giorni e degli anni, quando si risveglieranno sembrerà loro di aver dormito solo un minuto. GB 549 Il martire Tyndale, riferendosi allo stato dei morti dichiarò: “Lo confesso apertamente di non essere affatto persuaso che essi siano già nella gloria di cui godono Cristo e i santi angeli di Dio. Questo non è per me un articolo di fede, perché se così fosse sarebbe inutile predicare la resurrezione della carne. Ibid. 547 Secondo la convinzione popolare, i giusti in cielo conoscono tutto ciò che accade sulla terra e in modo particolare quello che riguarda la vita dei loro amici rimasti quaggiù. Ma il defunto, potrebbe essere felice vedendo le difficoltà nelle quali si dibattono i vivi, i peccati commessi dai loro cari, il dolore, i disinganni, le angosce della loro vita? ... Come è brutto credere che appena l’alito vitale lascia il corpo, l’anima degli empi viene abbandonata alle fiamme dell’inferno. Che tortura devono provare coloro che vedono i loro amici non convertiti scendere nel sepolcro impreparati e quindi destinati a passare un’eternità di dolore e di peccato. Ibid. 545VAF 176.2

    Dio considera la morte dei suoi figli come un sonno. La loro vita è nascosta con Cristo in Dio e coloro che muoiono, dormono in LUI, sino al suono dell’ultima tromba. DA 527VAF 176.3

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