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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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    Il libro di testimonianze in cielo, 7 novembre

    Poiché DIO farà venire in giudizio ogni opera, anche tutto ciò che è nascosto, sia bene o male. Ecclesiaste 12:14CIF 321.1

    Dobbiamo prendere in considerazione che nel libro del cielo è descritta tutta la nostra vita, il nostro carattere e il nostro atteggiamento verso Dio. Come era il nostro amore verso Dio l’anno scorso? Se Cristo sta veramente dimorando nei nostri cuori, allora ameremo seriamente Dio, obbediremo a tutti i Suoi comandamenti, e questo amore sarà approfondito e rafforzato continuamente. Se rappresentiamo Cristo davanti al mondo, saremo puri di cuore, le nostre conversazioni saranno santificate; non ci sarà inganno sulle nostre labbra. Se esaminiamo la nostra vita passata, potremo vedere se abbiamo dato prova del nostro amore per Gesù cercando di essere come Lui, lavorando come ha lavorato Lui al fine di salvare coloro per i quali Egli è morto. Riguardo ai discepoli zelanti e alturisti Cristo scrive che non si vergognava di chiamarli fratelli, perché anche loro non si vergognavano a manifestare il Suo Spirito e hanno fato di tutto per assomigliargli. Con le loro opere hanno costantemente testimoniato che questo mondo non era la loro casa, perché consideravano il cielo dove sarà la loro cittadinanza. Le loro conversazioni e affetto volgevano su cose celesti. Erano nel mondo, ma non del mondo; nello spirito e nella pratica erano separati dalle sue massime e dai suoi costumi. Il loro esempio testimoniava che vivevano per la gloria di Dio. Il loro grande interesse, era come quello del loro Maestro, ossia, la salvezza delle anime. Hanno sacrificato la loro vita per fare del bene agli altri. La loro vita e il loro carattere lasciavano la traccia luminosa fin verso il cielo. Gesù poteva considerare i Suoi discepoli i Suoi rappresentanti con grande soddisfazione, perché non alteravano nulla del Suo carattere...CIF 321.2

    Il progresso della causa di Dio in questo mondo dipende dalle fatiche e dai sacrifici dei Suoi seguaci. La salvezza delle nostre anime è stata acquistata col il dono infinito del Figlio di Dio. Gesù lasciò il cielo, mise da parte la Sua gloria, lasciò la comunione e l’adorazione degli angeli, e per nostro bene si umiliò fino alla morte sulla croce. Ora, noi che siamo diventati partecipi del Suo grande dono, dobbiamo essere partecipi anche del Suo sacrificio, estendendo ad altri le benedizioni della salvezza. Nella vita di Cristo non vi era traccia di egoismo. Tutti coloro che lavorano per Dio devono avere lo stesso spirito del loro Maestro. Devono allontanare completamente l’egoismo e rinunciare all’auto compiacimento... E quando la Sua gloria sarà rivelata, saranno felici e “verranno all'altare di DIO, al Dio, che è la mia (loro) gioia e il mio (loro) giubilo; e ti celebrerò con la cetra, o DIO, DIO mio”. Salmo 43:4 ST, Dec. 22, 1890CIF 321.3

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