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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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    Tutti possono ereditare la corona, 15 maggio

    Non sapete voi che quelli che corrono nello stadio, corrono bensì tutti, ma uno solo ne conquista il premio? Correte in modo da conquistarlo. 1 Corinzi 9:24CIF 145.1

    I partecipanti alle antiche gare sportive, anche se si sottoponevano all’autocontrollo e a una rigida disciplina, non erano certi della vittoria. “Non sapete voi — chiese Paolo — che coloro i quali corrono nello stadio, corrono ben tutti, ma uno solo ottiene il premio?” 1 Corinzi 9:24 Per quanto ardentemente e tenacemente i partecipanti potessero impegnarsi, il premio poteva essere consegnato soltanto a uno di loro. Soltanto una mano poteva afferrare la desiderata corona. Alcuni, dopo essersi stremati per ottenere il premio, come stendevano la mano per assicurarselo, scoprivano che un altro, un istante prima di loro, aveva afferrato l’invidiato tesoro.CIF 145.2

    Non è così nella corsa cristiana. Chiunque osserva le condizioni non rimarrà deluso alla fine della corsa. A nessuno di quelli che avranno fatto il loro possibile, mancherà il successo. La corsa non sarà vinta dal più forte. Sia il più debole dei santi che il più forte può rivestire la corona di gloria immortale. Possono vincere tutti quelli che, attraverso la potenza della grazia divina, sottomettono la loro vita alla volontà di Cristo. La pratica nei dettagli della vita, dei princìpi contenuti nella Parola di Dio, sono troppo spesso considerati di poca importanza, come cose troppo insignificanti per richiamare l’attenzione. Ma in vista del traguardo da raggiungere anche le cose più insignificanti possono diventare le più importanti. Ogni azione getta il suo peso sulla bilancia che determina la vittoria o la sconfitta di una vita. E la ricompensa data sarà in proporzione all’energia e all’ardore con i quali si sono impegnati... Paolo sapeva che il suo combattimento contro il male sarebbe durato sino alla fine della vita. Per questo egli reputò necessario controllare rigidamente se stesso, affinché i suoi desideri carnali non avessero il sopravvento sul suo zelo spirituale. Egli continuò a lottare con tutte le sue forze contro le inclinazioni naturali. Tenne sempre dinanzi a sé il traguardo da raggiungere, e cercò di farlo con una volontaria ubbidienza alla legge di Dio. Le sue parole, le sue azioni, le sue passioni, tutto fu sottomesso al controllo dello Spirito di Dio... Fu proprio questa motivazione interiore di vincere la corsa per ottenere la vita eterna che Paolo desiderò vedere nella vita dei credenti di Corinto. Egli sapeva che per raggiungere l’ideale di Cristo essi avrebbero dovuto lottare tutta la loro vita, senza posa alcuna. Li esortò a lottare, secondo le regole, giorno dopo giorno, cercando la pietà e l’eccellenza morale. Li supplicò di abbandonare ogni peso e di spingersi avanti verso il traguardo della perfezione in Cristo. AA 313-315CIF 145.3

    Un solo traguardo egli tenne sempre dinanzi e si impegnò a raggiungere: “...la giustizia che vien da Dio, basata sulla fede”. Filippesi 3:9 AA 314CIF 145.4

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