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Cristo Innalzato Come Figlio Di Dio

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    Di che cosa parla la legge?, 20 maggio

    Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il prossimo tuo come te stesso. Luca 10:27CIF 150.1

    Tra gli ebrei la domanda, “chi è il mio prossimo”? provocò dispute senza fine. Non aveva nessun dubbio sui pagani e i samaritani. Erano stranieri e nemici. Ma come fare distinzione tra le persone all’interno della loro stessa nazione e le diverse classi sociali? Per il sacerdote, il rabbino e l’anziano, chi era il prossimo? A questa domanda Cristo rispose con la parabola del buon samaritano. Mostrò che il nostro prossimo non significa semplicemente un membro di chiesa o qualcuno che ha la nostra stessa fede. Non si riferisce in alcun modo alla distinzione per razza, colore o classe sociale. Il nostro prossimo è chiunque abbia bisogno del nostro aiuto. Il nostro prossimo è chiunque sia stato ferito dall’avversario. Il nostro prossimo è chiunque appartenga a Dio.CIF 150.2

    La parabola del buon samaritano fu raccontata per rispondere a una domanda rivolta a Gesù da un dottore della legge. Mentre il Salvatore stava insegnando al popolo, “un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova e gli disse: “Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna? Luca 10:25 Erano stati i farisei a suggerirgli questa domanda, con la speranza d’incastrare Gesù con le Sue stesse parole, perciò erano pronti ad ascoltare con molta attenzione la Sua risposta. Ma il Salvatore non si addentrò in nessuna controversia, anzi, chiese al suo stesso interlocutore di dare la risposta: “Nella legge cosa sta scritto”? chiese, “Come leggi”? I giudei accusavano continuamente Gesù di non prendere abbastanza sul serio la legge del Sinai, ma lui spostò l’argomento della domanda dalla salvezza all’osservanza dei comandamenti di Dio... Il dottore della legge non era soddisfatto della posizione e del modo di fare dei farisei. Studiava la Scrittura con il desiderio di imparare il loro vero significato. Aveva un interesse vitale per l’argomento e quindi, con molta sincerità, domandò: “Che devo fare”? Nella sua risposta fece sì riferimento ai requisiti della legge, ma tralasciò completamente la gran quantità di precetti cerimoniali e rituali: non avevano alcun valore e perciò citò i due grandi principi da cui dipendono tutta la legge e i profeti. Avendo elogiato questa risposta, il Salvatore era ora in vantaggio rispetto ai rabbini. Non potevano condannarlo per aver approvato ciò che aveva affermato un interprete ufficiale della legge.CIF 150.3

    “Fa questo, e vivrai”. Nei Suoi insegnamenti presentava sempre la legge come un’unità divina, mostrando come sia impossibile osservare un comandamento e violarne un altro; perché alla base di tutti comandamenti c’è lo stesso principio. La sorte degli uomini sarà determinata dalla loro ubbidienza. COL 376-378CIF 150.4

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