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Nei Luoghi Celesti

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    Nessuna dispensa dal dolore, 18 settembre

    Perciò io mi diletto nelle debolezze, nelle ingiurie, nelle necessità, nelle persecuzioni, nelle avversità per amore di Cristo, perché quando io sono debole, allora sono forte. 2 Corinzi 12:10LC 276.1

    Il cristianesimo non promette alcuna esenzione da dolore e sofferenza. Per entrare nel regno di Dio dobbiamo attraversare molte afflizioni (Atti 14:22). Per questa ragione è necessaria una fede forte e fiduciosa. Dio non permetterà prove più grandi di quanto l’uomo non sia in grado di sopportare. Su tale fede Gesù dice: Per fede vinsero regni, praticarono la giustizia, conseguirono le promesse, turarono le gole dei leoni, spensero la forza del fuoco, scamparono al taglio della spada, trassero forza dalla debolezza divennero forti in guerra, misero in fuga gli eserciti stranieri. Le donne riebbero per risurrezione i loro morti; altri invece furono distesi sulla ruota e martoriati, non accettando la liberazione, per ottenere una migliore risurrezione. Altri ancora subirono scherni e flagelli, e anche catene e prigionia. Furono lapidati, segati, tentati, morirono uccisi di spada, andarono in giro coperti di pelli di pecora e di capra, bisognosi, afflitti, maltrattati (Ebrei 11:33-37).LC 276.2

    Gli eroi della fede erano considerati uomini indegni di vivere; ma sono stati considerati candidati per il cielo come figli di Dio, degni del più alto onore. Cristo dichiara: Essi cammineranno con me in vesti bianche, perché ne sono degni (Apocalisse 3:4). Nei cortili del cielo li attende “un’eterna glorid” (2 Corinzi 4:17).LC 276.3

    ..Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti (Ebrei 12:1).LC 276.4

    ..Infatti la nostra leggera afflizione, che è solo per un momento, produce per noi uno smisurato, eccellente peso eterno di gloria; mentre abbiamo lo sguardo fisso non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono, poiché le cose che si vedono sono solo per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne (2 Corinzi 4:17,18).Ibid.LC 276.5

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