Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents

Come Conoscere Meglio Il Signore

 - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Lo specchio morale di Dio, 16 ottobre

    Ma chi esamina attentamente la legge perfetta, che è la legge della libertà, e persevera in essa, non essendo un uditore dimentichevole ma un facitore dell’opera, costui sarà beato nel suo operare. Giacomo 1:25CMS 303.1

    Durante un viaggio in EuropaCMS 303.2

    A Düsseldorf dovevamo cambiare treno, di conseguenza eravamo costretti ad aspettare due ore per la coincidenza. Così, durante l’attesa, abbiamo avuto l’opportunità di studiare la natura umana. Le donne entravano, cambiavano i loro indumenti e continuavano a scrutare da ogni parte per vedere se il loro vestito fosse impeccabile. Si soffermavano a lungo davanti allo specchio per risistemare il loro abbigliamento, per apparire impeccabili agli occhi della gente. Poi rifacevano anche il trucco sul viso. E mentre le stavo osservando, ho pensato alla legge di Dio, che è come il grande specchio morale nel quale il peccatore deve cercare di scoprire i difetti del proprio carattere. Se tutti studiassero la legge di Dio, lo standard morale del carattere e ogni difetto, sarebbero corretti, esattamente come quando ci si guarda allo specchio con lo scopo di correggere ciò che non va bene in noi esteriormente. “Poiché, se uno è uditore della parola e non facitore, è simile a un uomo che osserva la sua faccia naturale in uno specchio; egli osserva sé stesso e poi se ne va, dimenticando subito com’era”. Giacomo 1:23,24 Molti, quando si guardano nello specchio morale di Dio, ammettono di avere un carattere imperfetto. Tuttavia, spesso si sono sentiti dire: “Tutto ciò che devi fare è credere”. E alla fine dopo essersi visto allo specchio, decidono di mantenere i propri difetti dicendo: “Tanto, Gesù ha già fatto tutto per me”. Nel versetto appena citato, Giacomo si riferisce proprio a queste persone: ...egli osserva sé stesso e poi se ne va, dimenticando subito com’era”. Fede e opere sono i due rami che devono essere usati per spingere la corteccia contro la corrente della mondanità, dell’orgoglio e della vanità; e se questi non vengono usati, si va alla deriva spinti dalla corrente fin verso la perdizione. Che Dio ci aiuti a prenderci cura del nostro aspetto interiore, a mettere ordine nel cuore con la stessa cura con cui sistemiamo l’apparenza esterna. RH, Oct. 11, 1887 CMS 303.3

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents