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Come Conoscere Meglio Il Signore

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    Dolce musica celeste, 25 novembre

    E il Re, rispondendo, dirà loro: “In verità vi dico: tutte le volte che l’avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me”. Matteo 25:40CMS 344.1

    Cristo, Redentore, dice al suo popolo: Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio; ricevete in eredità il regno che vi è stato preparato sin dalla fondazione del mondo. Poiché ebbi fame e mi deste da mangiare, ebbi sete e mi deste da bere; fui forestiero e mi accoglieste, fui ignudo e mi rivestiste, fui infermo e mi visitaste, fui in prigione e veniste a trovarmi “. Matteo 25:34-36 Le preghiere, l’esortazione e i discorsi possono essere frutti a buon mercato, ma i frutti che si manifestano nelle buone opere, - come prendersi cura dei bisognosi e degli orfani e delle vedove - sono frutti genuini e crescono naturalmente su un buon albero... Quando i cuori simpatizzano con i cuori oppressi a causa dello scoraggiamento e del dolore, quando la mano distribuisce ai bisognosi le prime necessità, quando i nudi sono rivestiti e lo straniero riceve l’ospitalità, gli angeli sono vicini e la risposta dal cielo non tarderà. Ogni manifestazione di giustizia, di misericordia e i generosità è musica per il cielo. Dall’alto del Suo trono, il Padre osserva quelli che si comportano così e li annovera tra i Suoi tesori più preziosi: “Essi saranno, nel giorno che io preparo, saranno la mia proprietà particolare”, dice il Signore degli eserciti. Malachia 3:17. Il nostro Padre celeste depone benedizioni sul nostro cammino, di cui alcuni non osano approfittare per paura di sminuire il piacere di averle. Gli angeli stanno aspettando di vedere se siamo disposti ad accogliere le opportunità di fare del bene, in attesa di vedere se benediremo gli altri, che a loro volta potrebbero benedire noi. Il Signore stesso ci ha creati differenti gli uni dagli altri: alcuni poveri, alcuni ricchi, altri afflitti — affinché ciascuno possa avere l’opportunità di sviluppare il proprio carattere. I poveri sono volutamente lasciati così dal Signore, affinché noi possiamo superare la prova e scoprire ciò che è nei nostri cuori. Ogni atto misericordioso fatto a chi è nel bisogno, è considerato come se fosse fatto a Gesù stesso. Quando soccorrete i poveri, simpatizzate anche con gli oppressi e gli afflitti, o fate amicizia con l’orfano, la vostra comunione con Cristo diventa più stretta. RH, April 20, 1886 CMS 344.2

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