Contrasti nelle vite di Giovanni e Giuda, 11 settembre

E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno. 1 Gv. 2:17MVO 268.1

Giovanni e i suoi compagni-discepoli frequentarono una scuola in cui Cristo era il Maestro... Giovanni assimilò ogni lezione e cercò costantemente di armonizzare la sua vita con il Modello divino. Le lezioni di Cristo, che presentavano la mansuetudine, l’umiltà e l’amore come elementi essenziali per la crescita nella grazia e la preparazione alla Sua opera, furono di grandissimo valore per Giovanni... Una lezione istruttiva si può trarre dal confronto tra il carattere di Giovanni e quello di Giuda. Giovanni fu un esempio vivente di santificazione. D’altra parte, Giuda possedeva una forma di pietà, mentre il suo carattere aveva tratti più satanici che divini. Professò di essere un discepolo di Cristo, ma nelle parole e nelle opere lo negò. Giuda ebbe le stesse preziose opportunità di Giovanni per studiare ed imitare il Modello divino. Se avesse ascoltato gli insegnamenti di Cristo, il suo carattere avrebbe potuto essere trasformato dalla grazia divina. Ma mentre Giovanni lottava ardentemente contro le proprie colpe, cercando di assomigliare a Cristo, Giuda violava la sua coscienza, e cedeva alla tentazione, incatenandosi all’abitudine della mancanza di onestà che lo avrebbe trasformato a immagine di Satana. MVO 268.2

Questi due discepoli rappresentano il mondo cristiano. Tutti professano di essere seguaci di Cristo; ma mentre una classe cammina nell’umiltà e nella mansuetudine imparando da Gesù, l’altra dimostra di non essere esecutore della Parola, ma solo un ascoltatore. Una classe è santificata attraverso la verità; l’altra non sa nulla del potere trasformatore della grazia divina. I primi muoiono ogni giorno all’io per vincere il peccato. Questi ultimi si abbandonano alle loro passioni e diventano servi di Satana. SL 44MVO 268.3