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La mia vita oggi

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    Si mangerà dall’albero della vita, 17 dicembre

    E in mezzo alla piazza della città e da una parte e dall’altra del fiume si trovava l’albero della vita, che fa dodici frutti e che porta il suo frutto ogni mese; e le foglie dell’albero sono per la guarigione delle nazioni. Apoc. 22:2MVO 368.1

    Là vedemmo l’albero della vita e il trono di Dio. Dal trono usciva un fiume d’acqua pura e sui lati del fiume c’era l’albero della vita... I suoi rami si piegavano fino a noi, ed i suoi frutti risplendevano: sembravano d’oro e d’argento. EW 17MVO 368.2

    Il frutto dell’albero della vita nel giardino dell’Eden possedeva virtù soprannaturali. Mangiare quel frutto significava vivere per sempre. Il suo frutto era l’antidoto alla morte. Le sue foglie mantenevano in vita e davano l’immortalità... Dopo l’ingresso del peccato, l’albero della vita fu trapiantato in cielo. 8T, 288MVO 368.3

    I santi redenti, che hanno amato Dio ed hanno osservato i Suoi comandamenti sulla terra, entreranno attraverso le porte della città e avranno diritto all’albero della vita. Mangeranno liberamente il frutto come fecero i nostri progenitori prima della loro caduta. Le foglie di quell’albero grande e immortale serviranno per la guarigione delle nazioni. Tutta la tristezza svanirà. Malattia, dolore e morte non ci saranno mai più, perché le foglie dell’albero della vita li avranno guariti. MVO 368.4

    Gesù, vedendo il travaglio della Sua anima, sarà soddisfatto quando i redenti, che sono stati sottoposti a dolore, fatica e afflizioni, che hanno pianto sotto la maledizione, ora sono raccolti attorno all’albero della vita per mangiare il suo frutto immortale, che i nostri primi genitori, peccando, avevano perduto. Non ci sarà alcun pericolo di perdere il diritto all’albero della vita, perché colui che ha indotto i nostri primi genitori a peccare, sarà distrutto dalla morte seconda. YI, Oct. 1852MVO 368.5

    Sull’albero della vita c’era un frutto, il più bello di tutti, che i santi potevano mangiare liberamente... le espressioni più raffinate sono insufficienti per descrivere la gloria del cielo e le profondità incomparabili dell’amore del Salvatore. EW 289MVO 368.6

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