Loading...
Larger font
Smaller font
Copy
Print
Contents

Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 (Vecchio Testamento)

 - Contents
  • Results
  • Related
  • Featured
No results found for: "".
  • Weighted Relevancy
  • Content Sequence
  • Relevancy
  • Earliest First
  • Latest First
    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents

    Capitolo 4:10

    Mosè temette di introdurre l’egocentrismo nella sua operaCBVT7A 56.1

    Concluso il periodo di preparazione e prova, Dio chiese a Mosè di andare a liberare Israele, benché era carente di fiducia in sé stesso, era anche lento e timido nel parlare. “Chi sono io” — disse — “affinché vada da Faraone per liberare i figli d’Israele dall’Egitto?” Mosè si scusò dicendo che non sapeva parlare. Era stato il generale degli eserciti egiziani, e certamente sapeva come parlare; ma aveva paura di introdurre l’io nell’opera che avrebbe dovuto svolgere. (MS 11, 1903)CBVT7A 56.2

    21 — Il rifiuto della luce indurisce il cuoreCBVT7A 56.3

    Il Faraone vide le portentose opere dello Spirito di Dio, vide i miracoli che il Signore effettuava per mezzo del Suo servo Mosè, tuttavia si rifiutò di obbedire all’ordine di Dio. Il re ribelle, con orgoglio chiese: Chi è l’Eterno che io debba ubbidire alla Sua voce e lasciar partire Israele? (Esodo 5:2) CBVT7A 56.4

    E più i giudizi di Dio cadevano su Faraone, e più egli persisteva nella sua resistenza ostinata. Più rifiutava la luce del cielo, più diventava duro e inflessibile. La provvidenza divina stava rivelando la sua potenza, e queste manifestazioni essendo trascurate furono il mezzo che indurirono il cuore di Faraone contro una luce maggiore. Quelli che esaltano le proprie idee al di sopra della volontà di Dio chiaramente specificata, come Faraone dicono: Chi è il Signore che io debba obbedire alla Sua voce? Ogni rifiuto della luce indurisce il cuore e oscura l’intendimento, e per gli uomini è più difficile distinguere tra ciò che è giusto e tra ciò che è sbagliato e diventano sempre più audaci nel resistere alla volontà di Dio. (MS 3, 1885).CBVT7A 56.5

    Il Signore abbandonò il Faraone a sé stessoCBVT7A 56.6

    « Perciò io vi dico: Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata.CBVT7A 56.7

    A chiunque parlerà male del Figlio dell'uomo sarà perdonato; ma la bestemmia contro lo Spirito, non gli sarà perdonata né in questo secolo, né in quello futuro». (Matteo 12:31,32)CBVT7A 57.1

    Ogni ulteriore prova della potenza di Dio respinta dal monarca egiziano, lo portò a una sfida sempre più forte e persistente contro l’Eterno. Così, questo conflitto continuò; l’uomo limitato lottò contro l’espressa volontà del Dio Infinito. Questo caso è una chiara illustrazione del peccato contro lo Spirito Santo. “Tutto ciò che un uomo semina, quello pure mieterà”. A poco a poco il Signore ritirò il Suo Spirito. Rimuovendo il suo potere repressivo, consegnò il re nelle mani del peggiore di tutti i tiranni: l’io. (RH July 27, 1897).CBVT7A 57.2

    Faraone semina ostinazione e miete ostinazioneCBVT7A 57.3

    « Non vi fate illusioni; non ci si può prendere gioco di Dio. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato». (Galati 6:7)CBVT7A 57.4

    Qualsiasi cosa un uomo semina, alla fine deve raccogliere. Faraone seminò ostinazione, e raccolse ostinazione. Egli stesso pose questo seme nel terreno, e non aveva più bisogno che Dio mediante qualche nuovo potere intervenisse nella sua crescita, più di quella che c’è nell’intervenire per far crescere un chicco di mais. Tutto ciò che si richiede è che un seme sia lasciato nella terra affinché germini e cresca fino a dare il frutto secondo la sua specie. La raccolta rivela il tipo di seme che è stato seminato. (MS 126, 1901).CBVT7A 57.5

    La ribellione produce ribellioneCBVT7A 57.6

    Dopo che la piaga fu arrestata, il re si rifiutò di lasciar partire Israele. La ribellione produce ribellione. Il re diventò talmente ostinato nella sua continua opposizione alla volontà del Signore, che tutto il suo essere si ribellò davanti alla tremenda esibizione del potere divino. (3SG 215)CBVT7A 57.7

    Israele sarebbe stato preservato anche a prezzo della morte di Faraone CBVT7A 58.1

    Il Faraone indurì il suo cuore contro il Signore nonostante tutti i segni e i potenti prodigi a cui aveva assistito, e minacciò di morte Mosè e Aaronne, qualora si sarebbero presentati ancora davanti a lui. Se il re non si fosse indurito nella sua ribellione contro Dio, sarebbe stato umiliato sotto la percezione del potere dell’Iddio vivente che poteva salvare o distruggere. Il Faraone avrebbe saputo che Colui che poteva fare miracoli e moltiplicare i suoi segni e prodigi, avrebbe preservato la vita dei suoi servi, anche a costo della morte del re d’Egitto. (Ibid., 220).CBVT7A 58.2

    Larger font
    Smaller font
    Copy
    Print
    Contents