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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 18: 1-3

    Consigli per gli apostoli riguardo ai metodi di lavoro — (2 Corinzi 10:1,7,8)7ACB 190.3

    Vedi commento di EGW al cap. 20:17-357ACB 190.4

    Quando Paolo arrivò a Corinto, sollecitò il lavoro di Aquila. I due apostoli si consigliarono e pregarono insieme. Poi, decisero che avrebbero predicato l’Evangelo in modo diverso, ossia con amore disinteressato verso le anime che morivano a causa di mancanza di conoscenza. Paolo, quale fabbricante di tende, voleva insegnare ai suoi compagni i lavori manuali, affinché in caso di emergenza potessero guadagnarsi da vivere. Alcuni dei suoi fratelli nel ministero, sostenevano che questo sistema fosse inadeguato, perché così facendo, avrebbero perso la loro influenza come ministri del Vangelo. Nel 2 Corinzi al capitolo dieci, Paolo parla delle sue difficoltà nel lavoro di evangelizzazione; ma Dio aveva posto su di lui una speciale responsabilità. Egli scrive: Voi guardate all’apparenza delle cose. Se uno è convinto dentro di sé di appartenere a Cristo, consideri anche questo dentro di sé: che com’egli è di Cristo, così lo siamo anche noi. Infatti, se anche volessi vantarmi un po’ più dell’autorità, che il Signore ci ha data per la vostra edificazione e non per la vostra rovina, non avrei motivo di vergognarmi. 2 Corinzi 10: 7,8)7ACB 190.5

    (RH, March 6, 1900)7ACB 191.1

    Paolo ricorre al suo mestiere - (Cap. 20:33,34; 1 Tessalonicesi 2:9; 2 Tessalonicesi 3:8)7ACB 191.2

    Nella sua giovinezza, mentre soggiornava presso Aquila e Priscilla, Paolo aveva imparato il loro mestiere di fabbricante di tende, che a quei tempi erano molto usate. Quel lavoro gli serviva per il suo sostegno economico. Paolo era una persona colta ed era ammirato per il suo genio e la sua eloquenza. Egli è stato scelto dai suoi concittadini come membro del Sinedrio. Era un rabbino molto capace e distinto, eppure la sua educazione non era stata considerata completa fino a che non aveva seguito un apprendistato in qualche mestiere utile. Egli gioiva nella speranza di poter sostenersi da solo con un lavoro manuale. Spesso aveva dichiarato che le sue mani avevano sostenuto alle sue necessità. Qualora dovesse trovarsi in una città straniera, non sarebbe stato di peso a nessuno. Una volta i suoi mezzi erano finiti durante l’evangelizzazione, allora aveva fatto ricorso al suo commercio, al fine di guadagnarsi da vivere. (LP 99, 100)7ACB 191.3

    Nonostante fosse debole di salute, Paolo, durante il giorno lavorava per l’opera di Cristo, invece gran parte della notte, e a volte la notte intera, provvedeva alle proprie necessità e a quelle degli altri. (YI, Feb. 27, 1902)7ACB 191.4

    Un artigiano7ACB 191.5

    Paolo, il grande apostolo delle genti, aveva imparato il mestiere di costruire le tende. Vi erano diverse qualità in quella produzione. Paolo aveva imparato a produrre le qualità migliori ma, a volte collaborava nella produzione delle filiali, dove si producevano tende di qualità comune.7ACB 191.6

    Quel tipo di attività non portava subito alti guadagni, come succedeva in altri mestieri, così, a volte, per provvedere alle sue necessità, era costretto ad economizzare i suoi guadagni. (RH, March 6, 1900)7ACB 192.1

    Un educatore7ACB 192.2

    L’apostolo Paolo era diventato innanzitutto un educatore. Predicava il Vangelo sia direttamente sia durante il lavoro. Egli istruiva gli altri nello stesso modo in cui era stato educato da uno che era considerato il più saggio degli insegnanti umani. Mentre Paolo lavorava abilmente con le sue mani, raccontava ai suoi compagni la missione che Mosè ricevette da Cristo riguardo alla costruzione del tabernacolo. Mostrò loro, che l’abilità, la saggezza e il genio sono doni di Dio per essere utilizzati per la Sua gloria. Insegnava loro come rendere sommo onore al Creatore. (UR. March 6, 1900)7ACB 192.3

    2 — L’opposizione non ha messo a tacere il Vangelo - (cap. 8:4; Romani 1:7,8)7ACB 192.4

    Dopo l’ascensione di Cristo, gli apostoli si erano recati ovunque per predicare la Parola. Avevano dato testimonianza della missione di Cristo come Maestro e guaritore. La loro testimonianza a Gerusalemme, a Roma e in altri luoghi era positiva e potente. Gli ebrei che si erano rifiutati di ricevere la Verità, non potevano non riconoscere la forte influenza di quella potenza sui seguaci di Gesù, perché essi erano accompagnati dallo Spirito Santo. Ciò creò una maggiore opposizione ma, nonostante tutto, venti anni dopo la crocifissione di Cristo, la Sua chiesa a Roma riviveva seriamente, diventando prospera e zelante, perché Dio collaborava con essa.7ACB 192.5

    L’invidia e la rabbia degli ebrei non credenti contro i cristiani non conoscevano limiti, così gli abitanti della città erano costantemente provocati. Gli ebrei non credenti, continuavano a suscitare reclami e provocare conflitti, accusando i cristiani di essere disordinati e pericolosi, finché non li ebbero banditi da Roma. Tra i fuggiaschi vi erano Aquila e Priscilla, che si stabilirono a Corinto, dove continuarono a produrre tende. (RH, March 6, 1900)7ACB 192.6

    24-26 - Apollo istruito da umili produttori di tende7ACB 193.1

    Apollo, un uomo eloquente e potente, con grande cultura greca, era uno studioso e un oratore. Aquila e Priscilla che lo ascoltavano, si accorsero che il suo parlare era mancante. Si capiva che egli non aveva una conoscenza approfondita della missione, risurrezione ed ascensione di Cristo, nonché del lavoro dello Spirito Santo, il Consolatore che doveva rimanere con il suo popolo durante la Sua assenza. Così la coppia si recò da Apollo per istruirlo, cosa che egli accettò con gioia. Attraverso i loro insegnamenti, Apollo ottenne una più chiara comprensione delle Scritture e divenne uno dei più abili difensori della chiesa cristiana. Così, lo studioso e brillante oratore imparò la via del Signore per mezzo di due umili cristiani, fabbricanti di tende. (LP 119)7ACB 193.2

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