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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 9:11

    9, l0 - Vedi EGW su Luca 5:297ACB 27.2

    Il digiuno fatto con orgoglio, o mangiare in umiltà - (Isaia 58:4; Luca 5:30)7ACB 27.3

    I farisei videro Gesù mangiare con i pubblicani e peccatori. Egli era calmo e padrone di sé, gentile, cortese e cordiale. I farisei non riuscivano a sopportare quella scena, perché il comportamento di Gesù era così dissimile dalle loro azioni. Essi, esaltavano la propria superbia, denigrando quelli che non avevano avuto gli stessi loro privilegi e la stessa istruzione. Odiavano e disprezzavano i pubblicani e i peccatori. Tuttavia, agli occhi di Dio, la loro colpa era molto grave.7ACB 27.4

    La luce celeste attraversava il loro percorso, dicendo: Questa è la via, camminate in essa, ma loro respinsero l’invito. Tornando allora dai discepoli, dissero: Perché il vostro Maestro mangia con i pubblicani e con i peccatori? Con questa domanda i Farisei volevano suscitare i pregiudizi nei loro cuori e indebolire la loro fede, perché sospettavano la debolezza del loro carattere. Quindi puntarono le frecce per ferirli. Sciocchi e orgogliosi farisei che digiunavano, erano pronti per discussioni e litigi e a colpire con malvagità. Cristo mangiava con i pubblicani e i peccatori con lo scopo di attirare la loro attenzione su di Sé. Il Redentore del mondo non poteva onorare i digiuni osservati dalla nazione ebraica. Mentre loro digiunavano orgogliosi, Cristo mangiava in umiltà con i pubblicani e i peccatori. Dopo la caduta dell’uomo, il lavoro di Satana fu quello di gettare accuse su coloro che rifiutano la luce di Dio e continuano lo stesso percorso anche oggi.7ACB 27.5

    I farisei insegnavano agli altri tutte quelle cose, che loro stessi consideravano un reato. Quando essi trovavano qualcosa di cui si poteva accusare i discepoli o altri, non parlavano con loro, perché pensavano che essi fossero in errore. Loro si rivolgevano a Cristo per accusare i discepoli davanti a Lui e quando credevano che Cristo si sentiva offeso, andavano ad accusarlo davanti ai discepoli. Il loro scopo era allontanare le persone da Cristo. (MS 3, 1898)7ACB 28.1

    12, 13 — Soccorso in ogni caso - (cap. 20:28; Marco 2:17, 10:45, Luca 5:31, 32)7ACB 28.2

    Cristo era medico del corpo e dell’anima. Egli è stato ministro, missionario e medico. Cominciando dall’infanzia e in tutto il percorso della Sua vita, Egli si interessava della sofferenza umana. Egli poteva veramente dire…Io non sono venuto per essere servito, ma per servire. Dovunque incontrava problemi portava sollievo, le Sue gentili parole erano come un balsamo risanatore. Nessuno poteva dire che Egli avesse compiuto un miracolo, senza impartire la virtù a coloro che erano sofferenti o nel bisogno. Attraverso tutta la Sua vita, prevalsero l’umiltà e la benevolenza. Aveva un vivo legame col Padre, perché lo Spirito Santo era su di Lui e diede prova a tutti quelli che lo conoscevano, di vivere onorando e glorificando il Padre Suo in ogni azione. (RH, Oct. 24, 1899)7ACB 28.3

    13 — Rigetto dei luoghi piacevoli per consolare i bisognosi - (Mark 2: 17, Luca 5:32)7ACB 28.4

    Egli (Cristo) avrebbe potuto frequentare le cose piacevoli nei mondi non caduti, dove regna l’atmosfera pura, dove non c’è posto per la slealtà e per la ribellione. Là Egli sarebbe stato accolto con acclamazioni di lode e d’amore. Il Redentore, invece, è venuto in questo mondo di peccato dicendo: Io non sono venuto a chiamare dei giusti, ma a convertire i peccatori. (RH Feb. 15, 1898)7ACB 28.5

    16- Vedi commento di EGW al cap. 6: 16.7ACB 28.6

    17 — Nuovi otri per un vino nuovo - (Marco 2:22, Luca 5:37, 38)7ACB 28.7

    Il compito di Gesù era quello di rivelare il carattere del Padre e di insegnare la Verità che Egli stesso aveva annunciato tramite i profeti e gli apostoli. Ma non ci fu posto per la Verità nei cuori di quegli uomini che si credevano saggi e orgogliosi.7ACB 29.1

    Cristo, la Via, la Verità e la Vita, dovette passare dai farisei ipocriti per scegliere i Suoi discepoli tra i pescatori ignoranti e umili. Coloro che non avevano fatto parte dei rabbini, che non erano seduti nelle scuole dei profeti, che non erano membri del Sinedrio, i cui cuori non erano alterati dalle proprie idee, Cristo educò per la Sua opera. Egli fece di loro dei nuovi otri per il nuovo vino del Suo Regno. I discepoli diventarono i giovani figli ai quali il Padre avrebbe rivelato cose spirituali. I sacerdoti e i governanti, gli scribi e i farisei, che affermavano di essere depositari della conoscenza, non li consideravano degni di ricevere i principi cristiani, in seguito insegnati proprio dagli stessi discepoli di Cristo. La catena della Verità, anello dopo anello, era stata data a coloro che avevano saputo riconoscere la propria ignoranza, ma che erano disponibili a conoscere il grande Maestro.7ACB 29.2

    Cristo sapeva che avrebbe potuto fare dei farisei e degli scribi i Suoi alleati, a condizione che questi si liberassero della loro superbia. Infatti Egli scelse nuovi otri per il nuovo vino della dottrina, facendo dai pescatori ignoranti dei nuovi credenti. In realtà, anche se al popolo la dottrina di Cristo sembrava nuova, non lo era, perché Egli rivelò soltanto il significato di ciò che era stato insegnato sin dall’inizio. Era nel Suo piano che i discepoli imparassero la Verità non adulterata a guida della loro vita. Essi non dovevano aggiungere nulla alle Sue parole o dare un senso contorto alle Sue parole. Non dovevano presentare un’interpretazione mistica del chiaro insegnamento delle Scritture, o trarre nuove idee teologiche per costruire teorie contorte. Sono state proprio le idee mistiche che hanno sminuito la sacra e vitale Verità, mentre le teorie degli uomini hanno ottenuto grande importanza. Fu così che gli uomini furono indotti a insegnare dottrine che divennero precetti per molti. Essi, respingendo i comandamenti di Dio vollero mantenere le loro tradizioni. (RH, June 2, 1896)7ACB 29.3

    34. Vedi commento di EGW nel capitolo 12:24-32.7ACB 29.4

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