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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 8:1-8

    L’esempio di altri è un incentivo a dare7ACB 280.6

    Quando un popolo ha il sincero desiderio di dare aiuto là dove l’aiuto è necessario per promuovere la causa di Dio, il Signore impartisce a queste persone consacrate e disinteressate un cuore generoso come se fosse un privilegio. Dio agisce su questi Macedoni poveri, affinché il loro esempio sia ricordato, ed in questo modo gli altri possano esercitare la stessa beneficenza.7ACB 280.7

    I cristiani incoraggiati dallo Spirito Santo, ricevettero la visita di Tito in seguito alla richiesta di Paolo. Egli era ansioso riguardo ai Corinzi perché avrebbero dovuto eseguire ciò che avevano promesso per la grazia di Dio che operava nei loro cuori. Riguardo alla Chiesa macedone relativamente povera, Paolo non solo scrive a Tito della loro situazione, ma lo chiede di andare di persona e portare loro aiuto.7ACB 281.1

    L’apostolo desiderava tanto vedere nei credenti il carattere cristiano. Egli voleva che essi potessero dare prova del loro amore e dimostrare la sincerità della loro fede. Come discepoli che credono pienamente nella Verità, Paolo avrebbe voluto vedere in loro un vivo senso di responsabilità e d’obbligo verso l’evangelo di Dio. Egli desiderava che l’evangelo potesse agire in loro con la potenza di Dio e che desse la testimonianza con i frutti del suo lavoro per onorare Dio.7ACB 281.2

    Paolo disse: Non lo dico per darvi un ordine, ma per mettere alla prova, con l’esempio dell’altrui premura, anche la schiettezza del vostro amore. (MS 12,1900)7ACB 281.3

    6 — Ministri che insegnano la liberalità7ACB 281.4

    Questo capitolo contiene una lezione per coloro che lavorano per la causa di Dio. Paolo dice: Abbiamo esortato Tito che, come l’ha già cominciata, così porti a compimento fra voi anche quest’opera di carità — il che significa, ti fanno abbondare nella grazia della liberalità. Sui ministri di Cristo poggia la responsabilità di educare le chiese ad essere liberali. Anche i poveri prendono parte a presentare i loro doni a Dio. essi devono essere partecipi della grazia di Cristo, e rinnegare l’Io per aiutare le persone i cui bisogni sono più urgenti. Perché ai santi poveri deve essere negata la benedizione di aiutare coloro che sono più poveri di loro? (MS 28, 1894)7ACB 281.5

    9 - La povertà di Cristo fa parte del Suo grande sacrificio7ACB 281.6

    L’apostolo invita a considerare l’esempio di Cristo. Il Comandante del cielo ha sacrificato la Sua vita di umiliazione e di povertà per passare fianco a fianco con la razza decaduta, per ripristinare l’immagine morale di Dio nell’uomo. Gesù fu disposto a diventare povero e, attraverso la Sua umiliazione e la Sua morte sulla croce, Egli volle pagare il riscatto per noi. Ricchi o poveri, non dobbiamo mai dimenticare che la povertà di Cristo era una parte del suo patrimonio d’umanità. Il tradimento nel giardino o la Sua agonia sulla croce non furono le uniche motivazioni che costituivano l’espiazione. L’umiliazione e la povertà, costituivano anche una parte del sacrificio. L’intera serie di dolori che circondarono l’umanità di Cristo si posarono sulla Sua anima. (MS 12, 1900).7ACB 281.7

    Perché Cristo è venuto come un povero? (Matteo 11:28; Filippesi 2:5-8 )7ACB 282.1

    Quando il piano di redenzione fu stabilito, si decise che Cristo non doveva apparire con la Sua natura divina, perché in caso contrario non avrebbe potuto assumere le difficoltà e la sofferenza umana. Egli doveva venire in questo mondo come povero e soffrire le stesse cose degli uomini, affinché la Sua voce potesse essere ascoltata da tutti quelli che si sentono delusi, stanchi e malati. A coloro che sono alla ricerca di pace e di riposo, Egli sta dicendo: Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo. (MS 14, 1897)7ACB 282.2

    La povertà di Cristo è un argomento per Paolo7ACB 282.3

    Il Figlio di Dio aveva lasciato la Sua patria celeste con ricchezze, onore e gloria rivestendo la Sua divinità con l’umanità. Egli ha rinunciato a tutte le comodità celesti per vivere in povertà e nei disagi. Egli ha scelto di vivere accanto ai poveri ed agli oppressi, di prendere parte ai lavori umili, di imparare il mestiere del suo padre terreno, che era quello di falegname, artigiano. Egli era venuto nel mondo per essere ricostruttore di caratteri con la Sua potenza divina.7ACB 282.4

    Qui, Paolo presenta il suo modello ed il suo ideale. Cristo diventò povero affinché noi potessimo diventare ricchi. Egli vuole che non dimentichiamo il Suo sacrificio fatto a nostro favore. Cristo, Colui che era il Comandante nelle coorti celesti, prese l’ultimo posto in questo mondo. Era ricco, ma per il nostro bene si fece povero. Egli non abbandonò mai le ricchezze spirituali; anzi abbondava sempre di doni dello Spirito. Tuttavia, come uomo, le Sue origini erano povere.7ACB 282.5

    Il mondo non ha mai visto Gesù ricco. (MS 98, 1899)7ACB 283.1

    Gesù - ricco di conquiste7ACB 283.2

    Cristo, la maestà del cielo, si è fatto povero e mediante la Sua povertà poteva rendere gli uomini ricchi; e non ricchi soltanto in termini di pregi o di virtù ma, ricchi di conquiste. Queste sono le ricchezze che i seguaci di Cristo dovrebbero avere. Quando il vero cercatore della Verità studia la Parola e apre la mente per riceverla, egli accetterà la Verità con tutto il cuore. L’amore, la pietà, la tenerezza, la cortesia, la gentilezza, saranno gli elementi di un cristiano nella dimora celeste che Cristo è andato a preparare per coloro che Lo amano. Egli è fermo nei suoi propositi; è determinato nel rimanere dalla parte della giustizia. La verità ha trovato la sua strada nel cuore perché è stata seminata per mezzo dello Spirito Santo. Quando la Verità s’impadronisce del cuore, l’uomo lo dimostra diventando un economo della grazia di Cristo. (MS 7, 1898)7ACB 283.3

    12 — Tito si reca a Corinto — 16-18,247ACB 283.4

    Vedi commento di EGW al cap. Atti 16:147ACB 283.5

    La testimonianza di Paolo era stata accettata, anche se con difficoltà, a causa di certe rivelazioni che aveva ricevuto. Egli sapeva di aver fatto meglio il suo lavoro di molti altri, riguardo alle necessità in vari luoghi; tuttavia non era disposto a farsi carico di tutti i compiti. Paolo era stato grandemente determinante nel far sì che questa offerta si raccogliesse. Ma, per evitare che si creasse un’occasione per parlare il male, Tito ed i suoi compagni... fecero il viaggio fino a Corinto; perché non esisteva un modo sicuro di trasportare denaro in quei tempi. (MS 101, 1906)7ACB 283.6

    16-22 - Paolo elogia Tito davanti ai Corinzi7ACB 283.7

    Tito ebbe un grande successo nella raccolta dei doni tra le chiese in Macedonia, così Paolo decise di mandarlo a visitare Corinto dove avrebbe continuato la stessa opera. Un altro fratello la cui lode nella predicazione dell’Evangelo è sparsa per tutte le chiese, e un altro ancora, egli è stato anche eletto dalle chiese per viaggiare con noi per quest’opera di carità per accompagnare Tito. Nella sua lettera ai Corinti, Paolo raccomandava a quei fratelli che si erano incaricati di effettuare di buon grado quel difficile compito. In questa lettera egli ricordava ai cristiani il grande sforzo fatto per dare un contributo a Corinto. (MS 101, 1906)7ACB 283.8

    21 — Vedi commento di EGW al cap. Romani 12:177ACB 284.1

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