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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 2:1-10

    La saggezza di Paolo — (Atti 15:4-29)7ACB 292.4

    In questo capitolo Paolo descrive la sua visita alle chiese di Gerusalemme, dove cercò di garantire una soluzione riguardo ai problemi che dilagavano nelle chiese della Galazia, dove i pagani dovevano continuare a sottoporsi alla circoncisione e ad osservare la legge cerimoniale. Questo fu l’unico caso che lo differì dagli altri apostoli. In primo luogo Paolo cercò di avere un colloquio personale con gli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, per riflettere insieme sul problema. Con lungimirante saggezza egli concluse che, se quei tre uomini avessero potuto prendere una posizione corretta, sarebbe stato tutto da guadagnare. Innanzi tutto presentò la questione davanti a tutto il Consiglio, dove ci sarebbe stata inevitabilmente una divisione di sentimenti. I forti pregiudizi contro Paolo, perché non aveva imposto la circoncisione ai Gentili, avrebbero indotto molti a prendere posizione contro di lui. Così l’oggetto della sua visita sarebbe stato sconfitto e la sua opera notevolmente ostacolata. Ma i tre apostoli più importanti, contro i quali non esisteva alcun pregiudizio, avendo a loro volta presa la giusta posizione, fecero decidere al Consiglio di lasciare i Gentili liberi dall’obbligo di osservare le leggi cerimoniali. (LP 192, 193)7ACB 292.5

    11,12 — Quando i forti uomini vacillano — (Giacomo 1:8)7ACB 293.1

    Vedi commento di EGW al cap. Atti 21:20-267ACB 293.2

    Anche i migliori degli uomini, se sono lasciati a loro stessi, possono fare gravi errori. Più alte responsabilità incombono sugli agenti umani, più alto è il loro dovere di controllo, se non seguono attentamente le vie del Signore, essi agiranno con malizia e perversione. In Antiochia, Pietro falliva nei principi d’integrità. Paolo disse: Quando Pietro venne ad Antiochia, gli resistei in faccia perché era da condannare. Da questa lezione gli altri avrebbero dovrebbero trarre profitto, perché fungeva d’avvertimento solenne per gli uomini di grande responsabilità, affinché non venissero meno nell’integrità bensì rimanessero nei giusti principi. Dopo i fallimenti di Pietro, dopo la sua caduta e ripresa, il suo lungo servizio, la sua intima conoscenza di Cristo, la sua condotta esemplare, dopo tutte le istruzioni ricevute, la sua conoscenza e grande influenza nel predicare la Parola, non era strano che egli dissimulasse ed eludesse i principi del Vangelo per paura dell’uomo, o al fine di ottenerne la stima? Non è strano che egli vacillasse sulla sua posizione? Possa il Signore concedere ad ogni uomo un senso d’impotenza personale per condurre la propria nave diritto e in modo sicuro verso il porto.7ACB 293.3

    La grazia di Cristo è indispensabile ogni giorno, perché essa salva contro le cadute. (MS 122, 1897)7ACB 294.1

    l6 — Nessuno spazio per l’autosufficienza - (cap. 3:10-13,24; Romani 3:19-28; 5:1)7ACB 294.2

    Noi siamo giustificati per fede. L’anima che comprende il significato di queste parole non peccherà d’autosufficienza. Non dobbiamo pensare a noi stessi con sufficienza. Lo Spirito Santo deve essere la nostra efficienza nella formazione del nostro carattere a somiglianza divina. Se crediamo di essere capaci di migliorare il nostro carattere da soli, facciamo un grande errore. Da soli non otterremo mai la vittoria sulla tentazione, mentre coloro che hanno una fede genuina in Cristo saranno sostenuti dallo Spirito Santo. Nell’anima, nel cui cuore dimora la fede, si svilupperà un tempio gradito a Dio, perché sarà costruito per mezzo della grazia di Cristo. In proporzione all’insegnamento ricevuto dallo Spirito Santo il nostro carattere migliorerà. (MS 8,1900)7ACB 294.3

    20 — La più grande opera nel mondo (Filippesi 1:21; Colossesi 3:3)7ACB 294.4

    Vedi commento di EGW al cap. Apocalisse 3:17ACB 294.5

    Tutto ciò che è buono negli uomini e nelle donne è il frutto del lavoro dello Spirito Santo. Lo Spirito ci insegna la giustizia. La più grande opera che può essere fatta nel nostro mondo è glorificare Dio vivendo col carattere di Cristo. Dio può rendere perfetti solo quelli il cui IO è sconfitto e coloro che sono disposti a fare questo possono dire: non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me! (Galati 2:20), (MS 16, 1900)7ACB 294.6

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