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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 2:9

    Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:21,22,297ACB 368.6

    10 - Separazione dei poteri divini — (cap. 5:8,9; Isaia 53:10)7ACB 368.7

    Il Capitano della nostra salvezza è stato affinato attraverso la sofferenza. Egli ha offerto sé stesso per salvare il peccatore. Era indispensabile che l’oscurità avvolgesse la Sua anima a causa della mancanza di amore e di misericordia del Padre. Ogni peccatore deve sperimentare la stessa oscurità.7ACB 368.8

    Il Giusto doveva subire la condanna e l’ira di Dio non con spirito di vendetta, perché il cuore di Dio anelava con grande dolore al cuore di Suo Figlio, innocente ma oppresso dal peccato. Quella scissione dei poteri divini non si verificherà mai più nel corso dei secoli eterni. (MS 93, 1899)7ACB 369.1

    14 — Satana vinto alla croce7ACB 369.2

    Vedi commento di EGW al cap. Matteo 27:50; Giovanni 3:14-177ACB 369.3

    Come Satana aveva vinto nell’Eden, Cristo vinse lui alla croce. Il nemico era stato sconfitto da Cristo nella Sua natura umana. Nonostante il potere divino del Salvatore fosse celato, Egli invocò l’aiuto del Padre per ricevere la forza per configgere il nemico. (YI, April 25, 1901)7ACB 369.4

    Cristo trionfante nella morte — (cap. 12:3; Genesi 3:15; 2 Timoteo 1:10; 1 Pietro 2:24)7ACB 369.5

    Cristo, nonostante fu inchiodato alla croce, divenne vincitore. Tutte le forze del male si erano riunite insieme nel tentativo di distruggere Colui che era la Luce del mondo e la Verità che rende gli uomini saggi. Purtroppo, quella forza non portò alcun vantaggio, perché ogni mossa di Satana spinse gli esseri umani vicino alla rovina eterna. Anche se Cristo dovette sopportare le contraddizioni dei peccatori rivolte contro di Lui, la Sua sofferenza fece sì che essi potessero allontanarsi dal regno del nemico. Come Satana aveva schiacciato il tallone di Cristo, Cristo schiacciò la testa di Satana. La morte del Salvatore sconfisse il potere della morte. Nell’atto di afferrare la sua preda, la morte fu vinta, perché Cristo, morendo portò alla luce la vita e l’immortalità mediante il Vangelo.7ACB 369.6

    L’amore del Padre della famiglia celeste, dei mondi non caduti verso il Figlio, non era più grande rispetto a quando Egli abbassò sé stesso nell’umiliazione, nella vergogna e nell’abuso. Diventando il portatore del peccato, Egli sollevò dalla razza umana la maledizione del peccato. Con la Sua sofferenza, Cristo pagò il prezzo per sconfiggere il potere di Satana rivolto contro l’umanità. (YL, June 28, 1900)7ACB 369.7

    14 -18 — Dio raggiunge l’umanità attraverso l’umanità di Cristo7ACB 370.1

    (cap. 1:3; Giovanni 1:1-3,14; Filippesi 2:5-8)7ACB 370.2

    Vedi commento di EGW al cap. Marco 16:6; Luca 22:44; Romani 5:12-19; Ebrei 3:1-37ACB 370.3

    Solo Cristo è stato in grado di rappresentare la Divinità. Lui che è stato alla presenza del Padre fin dal principio, Colui che aveva dimostrato l’immagine di Dio invisibile, era sufficiente a realizzare quel lavoro. Nessuna descrizione verbale poteva rivelare Dio al mondo. Cristo, attraverso una vita di purezza, di totale fiducia e sottomissione alla volontà di Dio, una vita di umiliazione, rivelò all’umanità Suo Padre. Per fare questo, il nostro Salvatore rivestì la Sua divinità con l’umanità. Egli impiegò le facoltà umane, perché solo con l’adozione di esse poteva essere compreso dall’umanità. Solo l’umanità può raggiungere l’umanità. Cristo visse attraverso il corpo umano, senza investire il carattere di Dio. Essendo nella carne umana, Egli benedisse il mondo, mostrando così che aveva il potere di unire l’umanità alla divinità. (RH, June 25, 1895)7ACB 370.4

    Cristo ha preso il nostro posto nell’universo7ACB 370.5

    Sotto l’influsso del potente amore, Cristo ha preso il nostro posto nell’universo diventando rappresentante della famiglia umana. Ha identificato Sé stesso con i nostri interessi, ha preso la colpa dell’uomo ed offerto un sacrificio a Dio in favore dell’umanità. In virtù di questa espiazione, Egli ha il potere di offrire all’uomo perfetta giustizia e piena salvezza affinché “chiunque crede in Lui come Salvatore non perisca ma, abbia la vita eterna”. (RH, April 18, 1893)7ACB 370.6

    Cristo uomo incontra l’uomo7ACB 370.7

    Dopo aver lasciato le corti del cielo, Cristo è venuto nel nostro mondo per rappresentare il carattere di Suo Padre ed aiutare l’umanità a ritornare sulla giusta via. L’immagine di Satana era sopra gli uomini e Cristo è venuto per ripristinare il loro potere morale e l’efficienza. Egli è venuto come un bambino indifeso, per diventare uomo come noi.7ACB 370.8

    Poiché dunque i figli hanno in comune sangue e carne, egli pure vi ha similmente partecipato, per distruggere, con la sua morte, colui chi aveva il potere sulla morte, cioè il diavolo. (Ebrei 2:14)7ACB 371.1

    Gesù non poteva venire su questa terra in forma di angelo, perché solo come uomo ha potuto testimoniare la Sua relazione con Dio. Se la potenza di Dio fosse stata data in un modo diverso da come ci è stata data, Egli non sarebbe un perfetto esempio. Egli è venuto in umiltà, affinché il più umile degli uomini sulla faccia della terra non avesse scusa riguardo alla sua povertà o ignoranza e dire che a causa di tale situazione non possa ubbidire alla legge di Jehovah. Cristo rivestì la Sua divinità con l’umanità, affinché la Sua umanità toccasse l’umanità, perché Egli potesse convivere con l’umanità, sopportando le stesse prove e afflizioni dell’uomo. Egli fu tentato in tutti i punti come tutti noi, senza però peccare. (MS 21, 1895)7ACB 371.2

    La gloria di Cristo sottomessa alla Sua umanità — (1 Timoteo 2:5; 1 Giovanni 2:1,2; Apocalisse 3:4)7ACB 371.3

    Se contempliamo Cristo con gli occhi della fede, i nostri pensieri ed il nostro carattere diventano puri e santi. Cristo ci invita ad avvicinarci a Lui e se lo facciamo Egli promette di avvicinarsi a noi. Guardando Cristo, vediamo Dio invisibile, Colui che ha rivestito la divinità con l’umanità in modo che attraverso la Sua umanità Egli possa riversare la gloria su di noi, affinché i nostri occhi siano in grado di riposare su di Lui e le nostre anime non siano offuscate dal suo splendore.7ACB 371.4

    Noi vediamo Dio attraverso Cristo, nostro Creatore e Redentore. È nostro privilegio contemplare Gesù per fede e vederlo tra l’umanità e il trono eterno. Egli è il nostro Avvocato, Colui che presenta le nostre preghiere ed offerte come sacrificio spirituale davanti a Dio. Gesù è la grande propiziazione senza peccato ed è per Suo merito che Dio e l’uomo possono essere in comunione.7ACB 371.5

    Cristo porta la Sua umanità per l’eternità. Egli è davanti a Dio come rappresentante della nostra razza. Quando siamo rivestiti con l’abito della Sua giustizia, diventiamo una cosa sola con Lui tanto che dice di noi:7ACB 371.6

    Essi cammineranno con me in bianche vesti, perché ne sono degni. I Suoi santi lo vedranno nella Sua gloria senza velo né oscuramento. (YI 28 ottobre 1897)7ACB 372.1

    Natura umana ma non peccaminosità umana — (Isaia 59:20)7ACB 372.2

    Cristo doveva prendere la Sua missione come capo dell’umanità, senza però la peccaminosità dell’uomo. In cielo si udì la voce che diceva: Un salvatore verrà a Sione per quelli di Giacobbe che si convertiranno dalla loro rivolta”,dice il SIGNORE. (ST, May 29, 1901)7ACB 372.3

    Dio dei vivi e dei morti — (cap. 9:11-14; Rut 4:13,14)7ACB 372.4

    Cristo è entrato nella vita dell’umanità, nella carne umana come portatore del peccato, sacerdote e come rappresentante degli uomini davanti a Dio. La vita è nel sangue, il quale è stato offerto perché l’uomo potesse vivere. Cristo ha fatto una completa espiazione sacrificando la sua vita per noi. Egli è nato senza peccato ma, è venuto in questo mondo come la famiglia umana partecipando alla vita dell’umanità.7ACB 372.5

    Gesù Cristo si è privato della Sua veste e corona regale, per rivestire l’umanità, al fine di diventare un sostituto e garante per l’umanità, e morendo, Egli ha potuto distruggere il potere della morte. Egli non avrebbe potuto fare questo come Dio ma come uomo. Con la Sua morte ha vinto la morte. La morte di Cristo portò a morte colui che aveva il potere della morte ed ha aperto le porte dell’Ades per tutti quelli che lo accettano come personale Salvatore.7ACB 372.6

    Davanti al sepolcro di Giuseppe Cristo proclamò: Io sono la resurrezione e la vita. Lui, il Redentore del mondo, ha schiacciato il capo del serpente, privandolo di ogni potere, affinché l’uomo non dovesse essere punto con il suo veleno come quello di uno scorpione. Egli ha fatto risplendere la vita ed ha portato alla luce l’immortalità. Le porte della vita eterna sono aperte a tutti quelli che credono in Gesù Cristo. Tutti i credenti che passano attraverso una morte naturale, ossia mangiando la carne e bevendo il sangue di Cristo, ottengono la vita eterna.7ACB 372.7

    Con la morte di Cristo, coloro che credono in Lui non subiranno la morte eterna. Cristo visse e morì come un uomo; Egli è Dio sia dei vivi sia dei morti. La vita degli uomini è preziosa agli occhi di Dio, perché Cristo è stato crocifisso al posto dell’uomo. In questo modo Egli ha reso possibile per noi raggiungere l’immortalità. (Letter 97, 1898)7ACB 373.1

    Creatore e creatura uniti in Cristo7ACB 373.2

    In Cristo sono uniti il divino e l’umano, il Creatore e la creatura. La natura di Dio, la cui legge è stata trasgredita e la natura di Adamo, il trasgressore, s’incontrano in Gesù, il Figlio di Dio e il figlio dell’uomo. Avendo vissuto come uomo, ha subito le tentazioni senza peccare, ha sopportato la vergogna ed il peso del peccato e infine ha pagato con il Suo sangue per riscattare il genere umano. Egli è diventato avvocato e intercessore dell’uomo. Quale meravigliosa garanzia per le anime che lottano, quale testimonianza per l’universo che Cristo è un misericordioso e fedele Sommo Sacerdote! (MS 141, 1901)7ACB 373.3

    Restaurata la mente edenica dell’uomo7ACB 373.4

    Gesù è diventato uomo allo scopo di riconciliare l’umanità con Dio. Ha rivestito la Sua divinità con l’umanità. Con il Suo braccio umano Egli vuole circondare l’umanità e col Suo braccio divino vuole afferrare il trono della Divinità. Questo gesto doveva servire per restituire all’uomo la mente originale che aveva perso in Eden a causa della tentazione seducente di Satana e perché l’uomo si rendesse conto che, per il suo bene, sia presente sia eterno, doveva ubbidire alle esigenze di Dio. La disubbidienza non è in congruenza con la natura che Dio aveva dato all’uomo in Eden. (Letter 121, 1897)7ACB 373.5

    Cultura divina per i cristiani — (2 Pietro 1:4)7ACB 373.6

    La cultura divina conduce alla perfezione. Se l’uomo è in comunione con Dio, la sua opera sarà portata avanti con aiuto di Cristo. Egli, (l’uomo), giorno dopo giorno, nelle sue lotte può acquisire vittoria ed onore. Attraverso la grazia di Cristo, egli può superare ogni ostacolo. Attraverso la sua relazione particolare con Cristo, egli diventa simile a Lui.7ACB 373.7

    Cristo è diventato oggetto di tentazione mettendo a rischio, per così dire, i Suoi attributi divini. Satana, con tutta la sua astuzia ha tentato Cristo in vari modi, e l’uomo deve passare per le stesse tentazioni. E come Gesù ha vinto ogni tentazione che Satana mosse contro di Lui, nello stesso modo l’uomo deve vincere contro il nemico. Coloro che si sforzano di superare le prove con tutta sincerità, saranno in comunione con Cristo. La cultura divina di uomini e donne, sarà portata a compimento solo se essi sono partecipi della natura divina. Solo in questo modo essi potranno vincere, come Cristo ha vinto in loro favore. Attraverso la grazia, l’uomo caduto può essere in vantaggio sul male. Con lo sforzo, con la pazienza e la fede in Cristo, egli può ripristinare la vittoria spirituale. (Letter 5, 1900)7ACB 374.1

    L’ubbidienza completa è possibile attraverso Cristo7ACB 374.2

    Cristo è venuto sulla terra come rappresentante dell’uomo per mostrargli che, se unito con il Padre e il Figlio, egli può obbedire ad ogni esigenza divina. (ST, June 9, 1898)7ACB 374.3

    16 — Gesù l’amico dei peccatori — (Filippesi 2:5-8)7ACB 374.4

    Se Gesù fosse venuto nel mondo come un angelo di luce, nessuno avrebbe potuto sopportare la Sua gloria. Vicino al sepolcro dove riposava Gesù, la luce presente degli angeli era così forte che le guardie romane caddero impotenti a terra. Volendo supporre per un momento che se Gesù scegliesse di venire con la gloria di un angelo, la Sua luminosità potrebbe estinguere la debole vita degli uomini mortali. Per amore nostro Gesù si spogliò della Sua gloria e rivestì la Sua divinità con l’umanità, affinché Egli potesse dimorare in noi. Egli come uomo conosce tutte le nostre prove e simpatizza con il nostro dolore, e ogni figlio di Adamo dovrebbe capire che Egli è venuto in mezzo a noi peccatori per diventare nostro Amico. (ST, April 18, 1892)7ACB 374.5

    La natura di Gesù non era angelica ma umana7ACB 374.6

    Il Signor Gesù ha fatto un grande sacrificio per incontrare l’uomo là dove si trova e per venire in mezzo a noi non ha preso la natura angelica bensì quella umana, perché Egli è venuto a salvare noi e non gli angeli. Egli ha detto: Io non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori. Cristo per salvare l’umanità doveva rivestire la natura umana. (Letter 97, 1898).7ACB 374.7

    17 - Cristo rivestì l’umanità — (Filippesi 2:7,8; Colossesi 2:10; 2 Pietro 1:4)7ACB 375.1

    Vedi commenti di EGW al cap. Ebrei 4:14 - 167ACB 375.2

    Con la Sua ubbidienza a tutti comandamenti di Dio, Cristo ha potuto redime l’uomo. Per fare questo Egli non si è servito di qualcun altro ma l’ha fatto Lui stesso dopo aver preso la natura umana. Quindi Cristo ha dato all’umanità un’esistenza attraverso di Lui. Cristo per redimere l’umanità in primo luogo doveva rivestire la natura umana e in secondo luogo doveva unire la divinità con l’umanità. Cristo prese la nostra natura, perché gli uomini potessero essere uno con Lui, come Lui è Uno con il Padre, in quanto Dio ama l’uomo, come ama il Suo Figlio Unigenito, e affinché gli uomini potessero essere partecipi della natura divina e dimorare in Lui. (RH, April 5, 1906)7ACB 375.3

    18 — La straordinaria sensibilità di Gesù — (cap. 4:15; 5:7,8; Giovanni 14:30)7ACB 375.4

    Vedi commento di EGW al cap. Matteo 4:11; 1 Giovanni 2:17ACB 375.5

    Vorrei che potessimo comprendere il significato delle seguenti parole: Cristo ha subito la tentazione. La Sua natura santa e immacolata venne in contatto con il male indicibilmente doloroso per Lui. Eppure Egli ha resistito al nemico. Neppure per un attimo gli è sfiorato il pensiero di cedere alla tentazione. Satana, è capace di trovare sempre nel cuore umano il punto debole, per esempio servendosi dei pensieri peccaminosi. Cristo disse di sé stesso: Il principe di questo mondo è venuto ma, egli non ha nessun potere su di me. Le tempeste della tentazione irruppero su di Lui, ma la fede in Dio non lo abbandonò mai. (UR, Nov. 8, 1887)7ACB 375.6

    Gesù non è attirato dal peccato7ACB 376.1

    Dobbiamo noi dimenticare che la Maestà del cielo ha sofferto le7ACB 376.2

    tentazioni? Gesù non ha mai permesso al tentatore di trascinarlo nel fango dell’incredulità o nel pantano dello sconforto e della disperazione. Purtroppo molte anime sono deboli, perché non fanno proprie le parole di Cristo. (Letter 43, 1892)7ACB 376.3

    Assicurata la potenza ai fedeli figli di Dio7ACB 376.4

    Cristo, rivestito della debolezza umana, ha subito le tentazioni di colui che pretende di avere il potere più alto di quello che il Signore gli ha concesso. Ma l’umanità di Cristo era unita con la divinità e grazie a quell’unione Egli poteva sopportare tutte le tentazioni di Satana e tuttavia conservare la Sua anima non contaminata dal peccato. Cristo vorrebbe dare a tutti i figli di Adamo lo stesso potere a condizione che accettino per fede gli attributi di Cristo. (RH, Jan. 28, 1909)7ACB 376.5

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