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Supplemento Al Commentario Biblico Di (Ellen G. White) Volumi Da 1a7 Nuovo Testamento

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    Capitolo 23:8

    Né primo o ultimo in Cristo7ACB 48.8

    (Vedi commento di EGW al cap. Giovanni 13:14, 15)7ACB 48.9

    Coloro che nello spirito e nell’amore di Gesù vogliono diventare uno con Lui, saranno in stretta comunione con il proprio prossimo, saranno legati dalle corde di seta dell’amore. Allora i legami di fratellanza umana non saranno sottoposti a tensione, pronta a qualsiasi provocazione. Voi siete tutti fratelli — sarà il sentimento di tutti i figli di Dio in fede. Quando i seguaci di Cristo sono uno in Lui, non ci sarà né primo né ultimo, quelli che sono meno rispettati o meno importanti.7ACB 48.10

    Una benedetta comunione fraterna con gli altri, lega tutti coloro che hanno ricevuto Cristo e questa unione non può essere spezzata. Tutti sono uno in Cristo. (MS 28, 1897).7ACB 49.1

    Tutti siamo fratelli7ACB 49.2

    Dio ha chiamato gli esseri umani alla responsabilità, disponendoli in circostanze favorevoli per l’ubbidienza alla Sua volontà. Gli uomini sono disciplinati e controllati con dignità da Dio stesso, e non d’alcuna intelligenza umana di questo mondo. Gli uomini hanno sempre riconosciuto che Dio è vivente e che regna; essi non diventeranno mai signori oltre l’eredità divina e devono ricordare ciò che disse Gesù: Tutti voi siete fratelli. Nel fatto che gli umani sono dotati di libero arbitrio, Dio insegna che nessuno è costretto a qualsiasi azione, inoltre, come esseri responsabili in compartecipazione con Dio, siamo tenuti a testimoniare il Suo carattere. Dobbiamo prenderci cura dei nostri fratelli e del nostro prossimo che ci stanno intorno. (Letter 65, 1895).7ACB 49.3

    8-10 Non imporre i propri interessi spirituali agli altri7ACB 49.4

    La parola Rabbi (Maestro) spesso era ripetuta e accettata, ma Gesù aveva avvertito i suoi discepoli di non chiamare nessuno così. Egli disse: Voi non vi fate chiamare Maestro, perché uno solo è il vostro Maestro — Cristo, e voi siete tutti fratelli. E non chiamate alcuno sulla terra vostro padre, perché uno solo è il Padre vostro, quello che è nei cieli.7ACB 49.5

    Con queste parole Cristo insegna che l’uomo non deve influenzare altre persone con la propria spiritualità, perché ogni figlio è guidato dal suo padre terreno. Tale spirito incoraggia il desiderio di superiorità ecclesiastica, che ha sempre provocato conflitti agli uomini fedeli al loro Padre celeste. In questo modo si confonde il senso della sacralità delle prerogative di Dio. (MS 71, 1897)7ACB 49.6

    12 — Vedi commento di EGW al cap. Genesi 39:207ACB 49.7

    13-33 - Religione legale è un abominio - (Luca 11:42-44)7ACB 49.8

    Il rimprovero di Cristo ai farisei è applicabile a coloro che hanno perso il loro primo amore. Una religione legale, fredda non può condurre le anime a Cristo, perché il loro cuore è senza amore e la religione è senza Cristo. Quando si fa digiuno e preghiere con lo spirito di autogiustificazione, ciò diventa un abominio a Dio. I culti solenni, le cerimonie religiose, la falsa umiliazione, un sacrificio imposto, tutto questo testimonia al mondo l’autogiustificazione di sé stessi. Queste cose attirano l’attenzione degli osservatori rigorosi delle cerimonie che dicono: Costui ha diritto al cielo. Ma è un inganno. L’ingresso al cielo non si può comprare con le opere. L’unica grande offerta che è stata fatta, è sufficiente per tutti coloro che avranno fede. (MS 154, 1897)7ACB 49.9

    37-39 - Le nuvole di vendetta - (Luca 13:34,35; 19:42)7ACB 50.1

    Le nuvole di vendetta7ACB 50.2

    Nel Suo cuore Cristo disse: Come potrei rinnegarti? Egli aveva trattato il popolo d’Israele come un padre amorevole e indulgente avrebbe fatto con un figlio ingrato e ribelle. Con l’occhio della Onniscienza, Egli vide che la città di Gerusalemme aveva deciso il suo destino. Per secoli si erano allontanati da Dio. Avevano resistito alla grazia, avevano abusato dei privilegi, avevano trascurato le opportunità. Il popolo stesso aveva attirato una nuvola di vendetta che era al punto di scoppiare su di loro. Con l’espressione di tristezza Cristo disse: Oh, se tu pure avessi conosciuto in questo giorno quel che è per la tua pace; ma ora è nascosto agli occhi tuoi. La sentenza irrevocabile era stata pronunciata. (MS 30, 1890)7ACB 50.3

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